Quando per la prima volta ho saputo che Angelo stava male, ho pensato che è un osso duro e che l'avrebbe superata.
E' passato del tempo e di Angelo si sentiva comunque parlare, anche se frequentava di meno il campo sotto Cegni, per forza di cose.
Ogni volta che sentivo di parlare di Angelo da altri amici pensavo "bene, lo sapevo!"
Con lui ci sentimmo poco prima della pandemia. E credo sia stata l'ultima volta.
Una bella chiacchierata lunga.
Era tanto che non ci sentivamo.
Le nostre rispettive scorribande notturne hanno portato a incrociarci tante volte fino a condividere un sacco di chiacchiere pre, post e talvolta anche durante la serata.
Perché Angelo chiacchierava ma era uno badava prima alla sostanza.
Angelo leggeva il forum, eccome se lo leggeva.
Non ne era iscritto ma non se ne perdeva una!
Era sempre aggiornato sulle scaramucce che sovente capitavano tra queste pagine.
Angelo diceva, scriveva, raccontava che per lui "il vero astrofilo è il visualista". E lui fotografava.
Fotografava perché era ormai diventata la sua ossessione.
Galassie. Sistemi galattici. Nebulose. Ammassi.
Ne ha fatte di ogni e con una pletora di strumenti che non so contare.
Adoro le sue foto. La sua firma la si riconosce immediatamente.
Sono il frutto di anni di studi in solitaria e non, su come elaborare una ripresa astronomica.
La sua massima che mi viene subito in mente risale a una notte del lontano 2010, credo.
Quando sulla scala, aggrappato al 60cm dell'amico comune Galassiere (al secolo Piero Mazza) emetto suoni inconsueti e di goduria guardando la nebulosa Velo, prossima allo zenit, in un Nagler 22mm con filtro Ossigeno III.
Era davvero pazzesca e io non mi trattengo e rimango sulla scala per almeno 10 minuti di fila a gironzolare su tutti i 4° del residuo di supernova.
Lui, prosaicamente, mi riprese: "ma stai limonando con una bella figa?"
E io, da beota, risposi "No! Sto osservando la nebulosa più bella di tutte in un 60 centimetri!"
"Ecco, ora che hai visto una galassia di sedicesima, la Velo nel sessanta, vai a dormire!"
Scoppiammo tutti in una bella risata.
Alla faccia di chi pensasse che Angelo era burbero.
Sempre pronto allo scambio, al confronto e al suggerimento.
Aiutava gli amici e si divertiva a fotografarli nei momenti più insospettabili.
Conservo gelosamente un report fotografico che mi recapitò direttamente su CD-Rom.
Ma quel giorno, il 7 aprile 2011, anch'io gli scattai una foto
Allegato:
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Ciao Angelo. Grazie di tutto.
Qui trovate tutta la sua astronomia. Fatta sul campo, con passione e dedizione:
https://www.angelomolinari.it/