Fotografare le galassie a parte pochissime eccezioni (in ordine di dimensioni decrescenti; M31, M33, M101, M81, M82 e pochissime altre in più) occorrono focali lunghe, mediamente al di sopra dei 700-800mm) se, ovviamente, si desidera discernere dettagli da quei deboli e minuscoli batufoli di luce. Cio' non toglie però che possono ugualmente essere riprodotte anche con focali minori, basta sapersi accontentare dei risultati che si raggiungono.
Nonostante disponga anche di lunghe focali, trovo ugualmente appagante riprodurre quelle piccole macchiette con medio piccoli teleobiettivi, in quanto le stesse rimangono circondate da una miriade di stelle, concesse però solo e soltanto da un cielo limpido e scuro.
E' questione di gusto personale!
Discorso inverso riguarda invece le nebulose diffuse le quali, nella stragrande maggioranza dei casi, si trovano nei pressi delle nuvole galattiche della Via Lattea (sia invernale e sia estiva), pertanto anche con focali nell'ordine dei 200-300mm si possono ottenere documenti meravigliosi, stra-ricchi di campi stellari che inglobano anche tali nebulose.
Va da se che anche qui più la focale sarà lunga e più dettagliate verranno le nebulose, ma sia ugualmente chiaro che proporzionalmente al crescere della focale dell'ottica aumentaranno le difficoltà operative.
I trucchi per ottenere fotografie significative stanno principalmente nell'impostare un'ottima guida: si dovranno eseguire esposizione da pochi minuti a decine di minuti (più il cielo è buio e scuro e più sarà possibile andare in profondità) che dovranno essere considerate per mezzo di una montatura equatoriale necessaria per compensare il movimento siderale. Un'accuratissima messa a fuoco, meno banale di quel che possa sembrare apparentemente e (purtroppo!) ottiche di qualità.
Infine saper scegliere la location adatta e sia le notti ideali.
Questo per iniziare. Se poi ti dovesse prender la mano... ne riparliamo una prossima volta.
Cari saluti,
Danilo Pivato