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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: NGC 253 e ritorno al Deep Sky
MessaggioInviato: domenica 15 dicembre 2019, 14:38 
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Iscritto il: lunedì 11 settembre 2006, 8:35
Messaggi: 1335
Località: Codroipo (UD)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Finalmente ho un po' di tempo, rispondo a Marco visto che avevo lasciato in sospeso il discorso. Gli ho già scritto in privato e dopo aver visto lo stack della luminanza direi che è solo una questione di elaborazione.

Sulla questione seeing rimango invece perplesso. So bene la differenza tra seeing istantaneo misurato con seeing monitor e FWHM misurato su una ripresa lunga. Ma appunto, quest'ultimo non è seeing, ma la somma di più fattori (seeing atmosferico, seeing locale, turbolenze interne al tubo, trascinamento/guida imperfetti, variazione fuoco, e così via lungo tutta la catena). Non posso certo dire di vivere in un posto baciato dal seeing, eppure valori di FWHM di 2.5"-3" al piano focale sono la condizione più frequente. Sotto 2.5" ci vado tutto sommato abbastanza spesso, sotto i 2" solo in casi eccezionali, 3-4" può capitare non così di rado, 5" e oltre solo in rarissimi casi (quando tira vento di bora... o sono fuori fuoco!).

Leggo spesso di seeing con valori FWHM elevati, sono però più propenso a dare la colpa a condizioni di seeing locali e strumentali che al seeing atmosferico.

Mi viene in mente il Chilescope col suo telescopio da 1 metro. Quante immagini davvero eccezionali abbiamo visto effettuate con questo telescopio? Mah. Forse nemmeno una. Ho letto che i russi che gestiscono Chilescope sono in grande difficoltà a far funzionare questo strumento come si deve e tutte le varie ottimizzazioni che stanno provando sono esterne al telescopio: hanno perfino dipinto di bianco tutte le pietre sottostanti all'osservatorio per cercare di limitare il più possibile le correnti indotte dal forte irraggiamento causato dalle pietre stesse dopo il tramonto.

Sul vetro ULE vs borosilicato: quello che dici è corretto, ma non è solo questione di perdita di fuoco. Se fosse solo questo un ULE sarebbe inutile, basterebbe un sistema ONAG con variazione continua del fuoco per risolvere totalmente il problema (e in effetti è una soluzione interessante che può apportare un miglioramento generale percepibile!). Sfortunatamente uno specchio in borosilicato non in equilibrio termico ha anche la figura che cambia leggermente. Se correttamente acclimatato la figura è corretta (es. 1/4 lambda), ecco che non acclimatato la figura diventa 1/2 lambda o peggio (sono esempi, non valori reali). E questo poi lo vedi sull'immagine finale con diametri stellari più grossi del normale. In zone affette da forte escursione termica credo che uno specchio di grande diametro debba essere in materiale ULE, altrimenti si troverà spesso a lavorare sottostandard... o altrimenti detto si ritroverà valori di FWHM elevati per gran parte del tempo. Uno specchio in materiale ULE mantiene invece la figura anche in condizioni di forte stress termico e al più ci si deve preoccupare di rimuovere correnti interne al tubo (vedi ad esempio l'Astrositall che pur essendo un materiale ULE ha la caratteristica di cedere lentamente il calore durante la serata e la rimozione dello strato limite diventa una ottimizzazione interessante).

In ogni caso uno strumento di grande diametro a specchi, dotato di specchi in ULE o borosilicato, sarà sempre piuttosto complesso da far rendere al 100%. Altro che "eh ma con quel telescopio è facile fare belle immagini..."! Quando ci si riesce però è in grado di dare soddisfazioni notevolissime.

Ciao

Mauro

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Mauro Narduzzi
Responsabile sezione Astronomia
www.skypoint.it


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 Oggetto del messaggio: Re: NGC 253 e ritorno al Deep Sky
MessaggioInviato: mercoledì 18 dicembre 2019, 23:38 
Operatore Commerciale
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Iscritto il: lunedì 20 marzo 2006, 11:20
Messaggi: 6798
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Un bel ritorno e un ben ritrovato.
Ho anch'io qualche problema di stelle simili alle tue, ma non accade sempre. Ritengo che questo succeda quando si hanno FWHM diversi con filtri diversi, ma è solo una supposizione.
Se trovi qualche magia per migliorare la cosa sono tutt'orecchi :)

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Blog http://skymonsters.wordpress.com/
"Le anime pure e riflessive sono proprio quelle che amano di più il colore" (John Ruskin, Le pietre di Venezia)
C'è sempre, in ogni passione, qualcuno che riesce a fare meglio di te. Ma rinunciare a perseguirla solo perchè non si è il migliore significa ignorare il valore e la soddisfazione del cammino intrapreso.


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 Oggetto del messaggio: Re: NGC 253 e ritorno al Deep Sky
MessaggioInviato: martedì 31 dicembre 2019, 15:13 
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Iscritto il: sabato 12 aprile 2008, 15:38
Messaggi: 2561
Località: Tradate (VA)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Carissimo Marco,
che piacere vederti tornare al deepsky!!! Ora che ho due figli so bene quanto sia difficile riuscire a dedicare del tempo alla nostra passione, quindi i 4 anni necessari per cambiare setup, casa, lavoro... non sono poi così tanti.

L'immagine mi pare di altissimo livello, con dettagli finissimi nella galassia ed estensione molto ampia dell'alone (io non l'ho mai visto prima, ma non è un soggetto che faccio spesso). Colori e luminosità impeccabili.

Riguardo le stelle più luminose: non mi convincono. Questo già prima di leggere il commento dell'amico Mauro (peraltro discussione scaturita estremamente interessante).
Personalmente penso che il problema delle stelle sia un eccesso di elaborazione che ha esaltato gli aloni stellari. Un riflettore è ben noto che ha aloni stellari largamente più intensi di un rifrattore come il nostro TEC140 (è questione di ostruzione), quindi penso che dovrai ritarare il processo elaborativo per ridurre la presenza di aloni delle sole stelle luminose. Niente di difficile.
Questo è un aspetto che sono certo risolverai in breve, e nelle prossime immagini ne vedremo delle belle!

Nuovo setup: da urlo direi! Un 50 cm con risoluzione di 1"/pixel penso che sia il sogno di molti. Sicuramente ti darà grandi soddisfazioni.

A presto,
Lorenzo

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Nwt 30cm f/5, Nwt 20 cm f/6, SC 20cm f/10, Schmidt 30cm f/2, TEC 140, Pentax 75, Gemini G-41, Kenko NES.
Sito: http://astrosurf.com/comolli/


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 Oggetto del messaggio: Re: NGC 253 e ritorno al Deep Sky
MessaggioInviato: venerdì 3 gennaio 2020, 11:54 

Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2017, 14:19
Messaggi: 228
Località: Belo Horizonte
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Gran dettaglio Marco! Complimenti per il nuovo setup.

:clap:

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https://www.astrobin.com/users/rob77/


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 Oggetto del messaggio: Re: NGC 253 e ritorno al Deep Sky
MessaggioInviato: venerdì 3 gennaio 2020, 14:35 
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Iscritto il: lunedì 22 febbraio 2010, 3:13
Messaggi: 401
Località: Tuscania (Vt)
Tipo di Astrofilo: Fotografo
E' un grande ritorno il tuo, con un grande setup e, naturalmente, con un Grande lavoro.
Ben tornato Marco.

_________________
Un Saluto,

Daniele

Ottica: GSO RC8;
Camera di ripresa: Moravian G2-4000;
Camera di Guida: Starlight Xpress Lodestar;;
Montatura: Skywatcher NEq6;

Il mio sito: https://sites.google.com/site/astrotuscia/home


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 Oggetto del messaggio: Re: NGC 253 e ritorno al Deep Sky
MessaggioInviato: martedì 14 gennaio 2020, 2:34 
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Iscritto il: sabato 8 novembre 2008, 10:17
Messaggi: 1729
Località: Singapore
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Mauro Narduzzi ha scritto:
Leggo spesso di seeing con valori FWHM elevati, sono però più propenso a dare la colpa a condizioni di seeing locali e strumentali che al seeing atmosferico.

Mauro Narduzzi ha scritto:
In ogni caso uno strumento di grande diametro a specchi, dotato di specchi in ULE o borosilicato, sarà sempre piuttosto complesso da far rendere al 100%. Altro che "eh ma con quel telescopio è facile fare belle immagini..."! Quando ci si riesce però è in grado di dare soddisfazioni notevolissime.

Ciao Mauro, scusa la risposta tardiva :) Hai perfettamente ragione, infatti penso nel mio caso ci siano ancora diverse ottimizzazioni da fare, a partire dal sistema di messa a fuoco (al momento uso il secondario) che probabilmente beneficierebbe di un sistema dedicato (tipo FLI Atlas) per avere un maggior controllo nella zona critica e magari recuperare qualche frazione. Ci sto pensando, vediamo se il prossimo viaggio magari riesco ad installarne uno. Devo ancora poi riuscire a perfezionare il tip tilt e pochi altri parametri, poi alla fine si fara' quello che si puo', come correttamente affermi con l'aumentare delle dimensioni strumentali aumenta notevolmente anche le complessita' a far funzionare lo strumento al meglio..
Mauro Narduzzi ha scritto:
Mi viene in mente il Chilescope col suo telescopio da 1 metro. Quante immagini davvero eccezionali abbiamo visto effettuate con questo telescopio? Mah. Forse nemmeno una. Ho letto che i russi che gestiscono Chilescope sono in grande difficoltà a far funzionare questo strumento come si deve e tutte le varie ottimizzazioni che stanno provando sono esterne al telescopio: hanno perfino dipinto di bianco tutte le pietre sottostanti all'osservatorio per cercare di limitare il più possibile le correnti indotte dal forte irraggiamento causato dalle pietre stesse dopo il tramonto.

Si, in effetti non ho nemmeno io mai visto immagini strepitose fatte col telescopio da 1 metro di Chilescope, penso pero' che il seeing locale che hanno non sia lo stesso del CTIO a pochi chilometri di distanza, nonostante dichiarino sia inferiore al secondo d'arco. Se confrontiamo le immagini di Chart32 (che usano un 80 cm) con quelle del metro di Chilescope non c'e' confronto, a meno di problemi ottici o meccanici (ma non sembra) la sola spiegazione e' appunto qulche problema del seeing locale (correnti d'aria? irraggiamento? Orografia del terreno?), che probabilmente lo limita a 1.5" o giu di li..

Ciao
Marco

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MessaggioInviato: martedì 14 gennaio 2020, 2:38 
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Nicola Montecchiari ha scritto:
Un bel ritorno e un ben ritrovato.
Ho anch'io qualche problema di stelle simili alle tue, ma non accade sempre. Ritengo che questo succeda quando si hanno FWHM diversi con filtri diversi, ma è solo una supposizione.
Se trovi qualche magia per migliorare la cosa sono tutt'orecchi :)


Grazie Nicola! Al momento ho diverse cose da testare (sistema di fuoco, inseguimento, allcimatazione specchi..), ad ogni modo sara' un processo lungo e non mi aspetto un miglioramento drastico ma solo incrementale. Alla fine il seeing locale sara' sempre quello che limitera' per la maggior parte del tempo i risultati..

Ciao
Marco

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 Oggetto del messaggio: Re: NGC 253 e ritorno al Deep Sky
MessaggioInviato: martedì 14 gennaio 2020, 2:44 
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Lorenzo Comolli ha scritto:
L'immagine mi pare di altissimo livello, con dettagli finissimi nella galassia ed estensione molto ampia dell'alone (io non l'ho mai visto prima, ma non è un soggetto che faccio spesso). Colori e luminosità impeccabili.

Riguardo le stelle più luminose: non mi convincono. Questo già prima di leggere il commento dell'amico Mauro (peraltro discussione scaturita estremamente interessante).
Personalmente penso che il problema delle stelle sia un eccesso di elaborazione che ha esaltato gli aloni stellari.

Grazie Lorenzo! Hai perfettamente ragione, purtroppo i quattro anni si sentono anche a livello elaborativo, tanti trucchi e passaggi sull'elaborazione purtroppo si perdono con la mancanza di esercizio!

Ad ogni modo ho colto i commenti e riprocessato l'immagine, facendo piu' attenzione sulle stelle piu' luminose. La allego, l'immagine ad alta risoluzione e' sempre visibile al link originale https://www.glitteringlights.com/Images ... -tzf9bDr/A.

Penso sia migliore, poi come detto col tempo e la pratica i risultati miglioreranno :)

Ciao
Marco


Allegati:
NGC253_HaLRGB_sRGB_2-L[1].jpg
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MessaggioInviato: martedì 14 gennaio 2020, 2:46 
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rcolombari ha scritto:
Gran dettaglio Marco! Complimenti per il nuovo setup.

:clap:
danyline74 ha scritto:
E' un grande ritorno il tuo, con un grande setup e, naturalmente, con un Grande lavoro.
Ben tornato Marco.


Grazie anche a Roberto e Dani per il benvenuto e gli apprezzamenti!
Ciao
Marco

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