ippogrifo ha scritto:
... Potenzialità notevoli.
Grazie Ippo!
Considerando l'aspetto della sensibilità, del rumore, della dimensione dei pixel e della tenuta alle esposizioni lunghe questo sensore della Nikon si sta dimostrando
alla altezza delle aspettative.
emazzoni ha scritto:
Ho ritrovato nel mio confuso archivio le foto fatte per lo studio sul "mosso" a causa della flessione differenziale dovuta a dilatazione dei mei metalli dei tubi tele ripresa e guida...
Molte grazie Emiliano, l'interessante analisi e lo studio sulla dilatazione dei teleobiettivi al variare della temperature che hai tracciato qui sopra conferma alcuni dei sospetti che avevo iniziato a supporre anch'io.
Magari non sarà l'unico, perchè l'escursione termica in quella notte non è stata poi così ampia, pochi gradi sicuramente, ma avrà certamente influito. Penso anche possa trattarsi della combinazione di alcuni microscopici movimenti sulle giunzioni del teleobiettivo stesso (la staffa ad "L" per esempio), non adatta (forse?) a lavorare nelle diversissime posizioni che assume quando è agganciata alla montatura equatoriale. Si perchè si tratta pur sempre di un teleobiettivo fotografico concepito per lavorare in situazioni diverse all'uso che ne facciamo noi. Interessante sarebbe avere il parere di qualche altro astrofilo abituato a lavorare con questi grossi obiettivi.
emazzoni ha scritto:
La soluzione immediata e definitiva è l'impiego della guida fuori asse. Anche quì l'impiego della GFA ha bisogno di tenere conto del backfocus dei correttori generalmente di 55mm e nelle reflex che hanno tiraggi di 44-46mm è necessario usare GFA a basso profilo da 9mm. per mantenere la distanza giusta dal correttore. A questo punto il treno è completo e non trova spazio una ruota portafiltri, bisogna usare filtri clips interni alla fotocamera.
Purtroppo la soluzione al rimedio di una guida fuori asse è impossibile da attuare, proprio perchè essendo un obiettivo fotografico il tiraggio dell'ottica - in abbinamento con un corpo reflex DSLR - non consente l'inserimento di questi accessori: non c'è proprio lo spazio.
emazzoni ha scritto:
Roberto scrive: Alla peggio puoi usare un software giapponese che rende le tracce stellari in stelle puntiformi.
Non mi chiedere come si chiama e dove trovarlo, l'ho visto molti anni fa da qualche parte in
Internet.
Ciao.
Non sono troppo d'accordo, un proverbio recita: è meglio iniziare la corsa con un buon cavallo per non trovarci al traguardo in forte ritardo alla guida di un asino!
Per oggi basta così, ho scritto quello che sò spero serva almeno ai principianti.
Saluti e buone foto.
Emiliano.
Non sono d'accordo neanche io! A parte che a procedere in questa direzione c'è una discreta perdita in magnitudine limite, Roberto G. deve sapere che senza scomodare il software del giapponese, esiste una procedura estremamente semplice attuabile direttamente con Photoshop. In questa stessa foto, come si vedrà appena posterò il crop direttamente dal "Nef", ne ho fatto uso appunto per ridurre la traccia stellare con la flessione! [leggere più sotto]
rcolombari ha scritto:
Ma sei sicuro sia flessione? A me sembra radiale l'elongazione...
[/quote]
Ciao Roberto grazie per essere intervenuto! Si, ne sono abbastanza sicuro. In effetti il difetto mostrato nel piccolo ritaglio fa pensare ad una aberrazione radiale, ma è un crop ottenuto dall'immagine eleborata. Quando rientrerò a casa mostrerò un crop direttamente dal "Nef" dove si vedrà meglio l'andamento della flessione.
Cari saluti e grazie a tutti per la partecipazione!
Danilo Pivato