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Autore Messaggio
MessaggioInviato: venerdì 1 novembre 2019, 14:19 

Iscritto il: mercoledì 21 febbraio 2007, 12:50
Messaggi: 3644
Alla peggio puoi usare un software giapponese che rende le tracce stellari in stelle puntiformi.
Non mi chiedere come si chiama e dove trovarlo, l'ho visto molti anni fa da qualche parte in
Internet.
Ciao.
Roberto Gorelli


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MessaggioInviato: venerdì 1 novembre 2019, 14:34 
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Iscritto il: domenica 9 luglio 2006, 13:08
Messaggi: 1117
Località: lucca
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Ho ritrovato nel mio confuso archivio le foto fatte per lo studio sul "mosso" a causa della flessione differenziale dovuta a dilatazione dei mei metalli dei tubi tele ripresa e guida. Le sequenze sono iniziate subito dopo avere messo all'aperto lo strumento che è parcheggiato in garage. la camera di ripresa non è stata volutamente raffreddata per mettere in maggiore evidenza il rumore del sensore. Ho usato sharcap con funzione stacklive. Nella foto nr.1 il campo è stato spostato ad ogni foto, si vede che le tracce si scorciano mano mano che il tempo passa fino a diventare puntiformi dopo 139 minuti. utima foto delle 00.16.. Questo ci insegna che gli assi ottici hanno fatto amicizia e percorrono la stessa strada. Per timore che il problema fosse dovuto allo spostamento del telescopio ogni volta in una diversa posizione, la sera successiva ho ripetuto la sequenza senza spostare il telescopio. Come vedete il risultato è analogo, la sequenza è durata 84 minuti e le tracce si accorciano con il passare del tempo.
Questo conferma l'ipotesi della temperatura almento in questo caso. Tanto per cazzeggiare mi prometto di ripetere sequenze più lunghe per ulteriori conferme, facendo sequenze sullo stesso campo e spostando il tele in campi diversi. Ma allora quanto tempo occorre per fare una foto ferma? Oggi si tende a risolvere il problema con la somma di tante pose brevi. Anche se c'è flessione differenziale le stelle allineate in post ripresa o in stacklive saranno puntiformi, ma nasce il problema dell'effetto pioggia dovuto al trascinamento del rumore naturale del sensore, ma di questo ne abbiamo già parlato in passato. Allora la flessione differenziale è proprio una brutta rogna!
La soluzione immediata e definitiva è l'impiego della guida fuori asse. Anche quì l'impiego della GFA ha bisogno di tenere conto del backfocus dei correttori generalmente di 55mm e nelle reflex che hanno tiraggi di 44-46mm è necessario usare GFA a basso profilo da 9mm. per mantenere la distanza giusta dal correttore. A questo punto il treno è completo e non trova spazio una ruota portafiltri, bisogna usare filtri clips interni alla fotocamera. Ma perchè la guida fuori asse non risente della flessione differenziale?
Perchè gli assi ottici guida e ripresa sono molto vicini, e sono contenuti nello stesso strumento, anche se lo strumento subisce una deformazione termica o scivolamento per debolezza meccanica gli assi ottici sono coinvolti allo stesso modo e restano in accordo, quindi le foto saranno puntiformi. Naturalmente il tempo di esposizione della guida deve essere inferiore al tempo con il quale la montatura consente un inseguimento perfetto! Questo aspetto si può contrallare nello scatter di accumulo delle correzioni (PHD2) che deve rimanere rotondo. Se con il passare del tempo lo scatter mostra un accumulo che tende ad ovalizzarsi così saranno le stelle nella foto finale.
Alle fine per fare una bella foto occore mettere insieme e accordare molti parametri, montatura di qualità, ottica, tecnica di ripresa, capacità di elaborazione cosmetica.

Roberto scrive: Alla peggio puoi usare un software giapponese che rende le tracce stellari in stelle puntiformi.
Non mi chiedere come si chiama e dove trovarlo, l'ho visto molti anni fa da qualche parte in
Internet.
Ciao.

Non sono troppo d'accordo, un proverbio recita: è meglio iniziare la corsa con un buon cavallo per non trovarci al traguardo in forte ritardo alla guida di un asino! :facepalm:
Per oggi basta così, ho scritto quello che sò spero serva almeno ai principianti.
Saluti e buone foto. :wave: Emiliano.


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strumenti: Zwo asi 294, asi 244, canon eos 30D modificata, canon eos 7D.
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MessaggioInviato: venerdì 1 novembre 2019, 16:30 
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Iscritto il: domenica 8 maggio 2011, 20:54
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Gran Lavoro, Emiliano, Gran Lavoro!!! :please: :clap: :clap: :clap: :please:
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MessaggioInviato: lunedì 4 novembre 2019, 8:59 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:08
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Tipo di Astrofilo: Fotografo
ippogrifo ha scritto:
... Potenzialità notevoli. :please:



Grazie Ippo!
Considerando l'aspetto della sensibilità, del rumore, della dimensione dei pixel e della tenuta alle esposizioni lunghe questo sensore della Nikon si sta dimostrando
alla altezza delle aspettative.


emazzoni ha scritto:
Ho ritrovato nel mio confuso archivio le foto fatte per lo studio sul "mosso" a causa della flessione differenziale dovuta a dilatazione dei mei metalli dei tubi tele ripresa e guida...


Molte grazie Emiliano, l'interessante analisi e lo studio sulla dilatazione dei teleobiettivi al variare della temperature che hai tracciato qui sopra conferma alcuni dei sospetti che avevo iniziato a supporre anch'io.

Magari non sarà l'unico, perchè l'escursione termica in quella notte non è stata poi così ampia, pochi gradi sicuramente, ma avrà certamente influito. Penso anche possa trattarsi della combinazione di alcuni microscopici movimenti sulle giunzioni del teleobiettivo stesso (la staffa ad "L" per esempio), non adatta (forse?) a lavorare nelle diversissime posizioni che assume quando è agganciata alla montatura equatoriale. Si perchè si tratta pur sempre di un teleobiettivo fotografico concepito per lavorare in situazioni diverse all'uso che ne facciamo noi. Interessante sarebbe avere il parere di qualche altro astrofilo abituato a lavorare con questi grossi obiettivi.

emazzoni ha scritto:
La soluzione immediata e definitiva è l'impiego della guida fuori asse. Anche quì l'impiego della GFA ha bisogno di tenere conto del backfocus dei correttori generalmente di 55mm e nelle reflex che hanno tiraggi di 44-46mm è necessario usare GFA a basso profilo da 9mm. per mantenere la distanza giusta dal correttore. A questo punto il treno è completo e non trova spazio una ruota portafiltri, bisogna usare filtri clips interni alla fotocamera.


Purtroppo la soluzione al rimedio di una guida fuori asse è impossibile da attuare, proprio perchè essendo un obiettivo fotografico il tiraggio dell'ottica - in abbinamento con un corpo reflex DSLR - non consente l'inserimento di questi accessori: non c'è proprio lo spazio.

emazzoni ha scritto:
Roberto scrive: Alla peggio puoi usare un software giapponese che rende le tracce stellari in stelle puntiformi.
Non mi chiedere come si chiama e dove trovarlo, l'ho visto molti anni fa da qualche parte in
Internet.
Ciao.

Non sono troppo d'accordo, un proverbio recita: è meglio iniziare la corsa con un buon cavallo per non trovarci al traguardo in forte ritardo alla guida di un asino! :facepalm:
Per oggi basta così, ho scritto quello che sò spero serva almeno ai principianti.
Saluti e buone foto. :wave: Emiliano.


Non sono d'accordo neanche io! A parte che a procedere in questa direzione c'è una discreta perdita in magnitudine limite, Roberto G. deve sapere che senza scomodare il software del giapponese, esiste una procedura estremamente semplice attuabile direttamente con Photoshop. In questa stessa foto, come si vedrà appena posterò il crop direttamente dal "Nef", ne ho fatto uso appunto per ridurre la traccia stellare con la flessione! [leggere più sotto] :D



rcolombari ha scritto:
Ma sei sicuro sia flessione? A me sembra radiale l'elongazione...
[/quote]

Ciao Roberto grazie per essere intervenuto! Si, ne sono abbastanza sicuro. In effetti il difetto mostrato nel piccolo ritaglio fa pensare ad una aberrazione radiale, ma è un crop ottenuto dall'immagine eleborata. Quando rientrerò a casa mostrerò un crop direttamente dal "Nef" dove si vedrà meglio l'andamento della flessione.

Cari saluti e grazie a tutti per la partecipazione!
Danilo Pivato

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MessaggioInviato: lunedì 4 novembre 2019, 21:51 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:08
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Come scritto precedentemente allego ugualmente un crop al 200% eseguito direttamente sul file nef (raw) della Nikon, ritagliato
nella stessa identica zona del precedente, dove credo sia piuttosto evidente la "direzione" della flessione.

Il file ovviamente non ha subito alcun tipo di elaborazione, o trattamento. Credo sia, fra l'altro, abbastanza interessante
notare come il fondo cielo sia ancora piuttosto scuro (nonostante la posa di 900 secondi), sia poco rumoroso e con pochi pixel caldi.


Allegato:
crop_nef_m31_500mm_d810a.jpg
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Cari saluti,
Danilo Pivato

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