Ci sono diversi esempi in rete che mostrano dei bei risultati ottenuti da grossi dobson e camere digitali con pose di subframes molto corte. Uno dei miei preferiti e' Alex Cherney che usa un dobson da 22" ed una camera Sony:
http://www.terrastro.com/blog/ (andate alla fine). I suoi subframes sono di 15" o meno.
Mi pare pero' che il topic stia perdendo un po' di significato:
1) E'vero che 22/24" di apertura sono migliori di 6/8"? Perbacco, ovvio che si
2) E' vero che un 22/24" con pose brevi ottiene un s/n pari o superiore di un 6/8" e pose piu' lunghe? Assolutamente si (a pari scala)
3) E' vero che un dobson da 22/24" si puo' usare per foto deep? Si', se mi accontento di ottenere gli stessi risultati di un 6/8". Non proprio se voglio ottenere il massimo dalla sua apertura. Perche'?
3a) Se voglio ottenere il massimo devo fare singole pose sufficientemente lunghe tali da far si che il rumore limitante della singola posa sia dovuto al fondo cielo, non al rumore dell'elettronica (thermal e read noise). Altrimenti per quanti subframes sommo non andro' mai oltre il limite del rumore della elettronica di ripresa.
3b) Un dobson "standard" nasce con una meccanica sufficente per un uso visuale, non per fare esposizioni di minuti a lunga focale. Per meccanica intendo non solo la montatura altazimutale ma anche il montaggio delle ottiche (celle e sostegni), fuocheggiatore ecc. Se volessi fare pose lunghe (qualche minuto) dovrei avere una meccanica di eccellente livello senza flessioni e montata su una tavola equatoriale di grandissima fattura e precisione
3c) Una montatura altazimutale ha indubbi vantaggi meccanici di distribuzione dei pesi e delle forze ma ha rotazione di campo (necessita di derotatore per pose piu' lunghe di qualca manciata di secondi) ed ha una zona cieca dove non puo' insguire in prossimita' dello zenith (fattore comunque non del tutto discriminante). Anche se uso un derotatore, una volta che sommo le immagini ottengo effetti poco piacevoli dovuti agli spikes del supporto secondario (effetto "ventilatore",
http://www.astrooptik.com/Bildergalerie ... ry/M66.htm) che non son proprio incantevoli da vedere.
Certamente posso costruire un dobson con meccanica di precisione, in metallo, dotato di tracking e magari autoguida (necessariamente fuori asse), derotatore di campo ecc.. ma a quel punto si chiama ancora dobson? Direi di no, diventa un telescopio di grande apertura in altazimutale che peraltro diverse compagnie gia' producono e vendono ma a cifre decisamente piu' elevate di un dobson e per uso semiprofessionale.
Ed allora va benissimo usare un dobson "normale" con pose brevi ed una tavola equatoriale che mi permette pose (se ben messa al polo, cosa non banalissima) di qualche manciata di secondi. Faro' diverse foto per notte, avro' dei bei risultati (ma comparabili con strumenti molto piu' piccoli che beneficiano di pose lunghe) con l'indubbio vantaggio di godermelo in visuale (che e' lo scopo nativo).
Questo quanto meno e' il mio punto di vista molto personale

Cieli sereni
Marco