1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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Autore Messaggio
MessaggioInviato: mercoledì 1 agosto 2012, 17:23 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:41
Messaggi: 23670
Ivaldo Cervini ha scritto:
xenomorfo ha scritto:
Beh insomma: se vengono meglio...
A te quelle portate ad esempio paiono meglio? Ok, allora non capisco un tubo (a prescindere dal diametro dello stesso).


ecco, siamo in due

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MessaggioInviato: mercoledì 1 agosto 2012, 17:25 
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Iscritto il: venerdì 5 giugno 2009, 15:25
Messaggi: 1130
Località: Udine
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
xenomorfo ha scritto:
Quale è la differenza più evidente?


Che Keck e soci sono stati pensati e sviluppati per fare riprese CCD profonde a lunga esposizione, e non per guardarci dentro con un oculare in cima ad una scala (ed eventualmente a fare pose non guidate come ripiego astrofotografico). Ed infatti mi pare che facciano egregiamente il loro lavoro. :wink:
P.S. La soluzione astrofotografica di un telescopio in altazimutale con derotatore di campo esiste già anche in campo amatoriale, ma finora non ha avuto grande fortuna.
xenomorfo ha scritto:
Infatti, è anche meglio.


Spiacente di contraddirti. E' noto che tra chi si occupa di astrofotografia deep-sky che le cose stanno altrimenti,

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MessaggioInviato: mercoledì 1 agosto 2012, 18:28 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
Messaggi: 2885
Località: LV426/Acheron
Sei proprio sicuro? Non è che tu abbia mica spiegato perchè. Non mi dire che "è così perché tutti lo sanno". Io invece potrei anche piegarti che è esattamente l'opposto (sotto certe condizioni non difficili da realizzare).

Anche rispetto al supposto uso fotografico vs visuale, in che cosa si differenzia un altazimutale per CCD da uno per visuale? Nel momento in cui ho un sistema di inseguimento come quello dello spica eye (hai letto spero che è quello a fare il risultato), che altro serve?

fabio_bocci ha scritto:
Magari per fare quella foto con 15" di esposizione hanno impiegato una intera notte a far prove e buttare pose....


O magari per fare la foto di 55' ci sono voluti sei mesi di tentativi. Ma che senso ha fare queste congetture (se non quello di trovare qualche cosa che non vada bene costo quel che costi). Ha fatto almeno 4 foto nella stessa sera. Segui il link su Cloudy Nights e chiedigli.

Io capisco che chi è abituato al "si fa così" possa essere riluttante al "si potrebbe fare anche colà". Tuttavia il passaggio da soluzioni meccaniche (montatura equatoriale) a soluzioni intelligenti prima o poi sarà evidente che conviene.


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MessaggioInviato: mercoledì 1 agosto 2012, 18:56 
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Iscritto il: mercoledì 17 ottobre 2007, 11:38
Messaggi: 11259
xenomorfo ha scritto:
Sei proprio sicuro? Non è che tu abbia mica spiegato perchè. Non mi dire che "è così perché tutti lo sanno". Io invece potrei anche piegarti che è esattamente l'opposto (sotto certe condizioni non difficili da realizzare).

Anche rispetto al supposto uso fotografico vs visuale, in che cosa si differenzia un altazimutale per CCD da uno per visuale? Nel momento in cui ho un sistema di inseguimento come quello dello spica eye (hai letto spero che è quello a fare il risultato), che altro serve?

fabio_bocci ha scritto:
Magari per fare quella foto con 15" di esposizione hanno impiegato una intera notte a far prove e buttare pose....


O magari per fare la foto di 55' ci sono voluti sei mesi di tentativi. Ma che senso ha fare queste congetture (se non quello di trovare qualche cosa che non vada bene costo quel che costi). Ha fatto almeno 4 foto nella stessa sera. Segui il link su Cloudy Nights e chiedigli.

Io capisco che chi è abituato al "si fa così" possa essere riluttante al "si potrebbe fare anche colà". Tuttavia il passaggio da soluzioni meccaniche (montatura equatoriale) a soluzioni intelligenti prima o poi sarà evidente che conviene.


Si si sicurissimo! E visto che fai gli esempio del tipo "come mai i telescopi professionali usano l'altazimutale invece di quelle equatoriali" (vedi anche te usi esempio del tipo "lo fanno loro allora è giusto" :mrgreen: ) chiedi ai professionisti o leggi in qualche rivista professionale come mai quasi sempre usano l'immagine singola e lunga "n" minuti e non la somma di x immagini che darebbe lo stesso tempo "n".
La somma NON e mai uguale a quella singola, mai!
Non andare di teoria (che vale ma fino a un certo punto visto che di mezzo c'è un sensore e il seeing) ma vai di pratica.
La stessa cosa chiediti perchè non è detto che un 60cm sia sempre meglio di un 40cm (prova a pensare messi su 2 siti diversi, quindi non in teoria ma nella vera pratica, rischiresti di sfruittare ben poche volte il 60cm per riprese fotografiche o CCD). Trovami anche un sito amatoriale (italiano) dove potresti sfruttare appieno le capacità del 60 rispetto a un 40cm.
Tra l'altro la tua immagine ha le stelle non proprio puntiformi (e li il seeing entra in gioco) quindi in quelle condizioni probabilmente un diametro inferiore a parità d'apertura avrebbe tirato fuori gli stessi particolari (e i particolari non sono sempre legati dal rapporto S/R). :wink:

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MessaggioInviato: mercoledì 1 agosto 2012, 19:37 
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Iscritto il: venerdì 5 giugno 2009, 15:25
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xenomorfo ha scritto:
Sei proprio sicuro? Non è che tu abbia mica spiegato perchè. Non mi dire che "è così perché tutti lo sanno". Io invece potrei anche piegarti che è esattamente l'opposto (sotto certe condizioni non difficili da realizzare).


Chiedo venia, ma non ho capito a che passaggio ti riferisci.

xenomorfo ha scritto:
Ha fatto almeno 4 foto nella stessa sera. Segui il link su Cloudy Nights e chiedigli.


Beh, qui dobbiamo capirci su cosa intendiamo con "fotografare" degli oggetti deep-sky. Per me (e credo anche per altri che si occupano di astrofotografia) fare 4 foto di quel tipo non significa aver fotografato l'oggetto, ma avergli fatto un fugace ritratto (non so se mi spiego). In tal caso qualunque montatura cinese scalcagnata può fare pose da 15" non guidate (con molta meno fatica e spesa).

Che poi dovresti anche spiegarmi in che cosa consiste la grande rivoluzione concettuale di cui parli, ovvero che differenza c'è tra fotografare con un dobson che insegue in alt/azimuth tramite il sistema della Spica Eyes, ed un comunissimo MEADE LX200 (privo di testa equatoriale) che, se ho capito bene, fa esattamente la stessa cosa da una ventina d'anni (con i medesimi limiti, ovviamente).

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MessaggioInviato: mercoledì 1 agosto 2012, 21:37 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
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Località: LV426/Acheron
ras-algehu ha scritto:
La somma NON e mai uguale a quella singola, mai!


Spiegami perchè. Perchè si usa così? Perchè "in pratica è così"? O forse magari l'esposizione lunga è necessaria solo quando si ha una apertura piccola?
Per quale ragione contare i fotoni in 10 secondi 10 volte non è lo stesso che contarli in 100 secondi? Come è che in alta risoluzione invece funziona? Finché non chiarisci queste cose mi spiace ma le tue affermazioni non hanno elementi che le supportano.

In merito alla altazimutale, quel telescopio è stato fatto per inseguire in maniera uniforme e precisa. I 15" sono una posa non guidata.

gvnn64 ha scritto:
Che poi dovresti anche spiegarmi in che cosa consiste la grande rivoluzione concettuale di cui parli, ovvero che differenza c'è tra fotografare con un dobson che insegue in alt/azimuth tramite il sistema della Spica Eyes, ed un comunissimo MEADE LX200 (privo di testa equatoriale) che, se ho capito bene, fa esattamente la stessa cosa da una ventina d'anni (con i medesimi limiti, ovviamente).


La stessa differenza che esiste fra 60 cm e 20 cm. Il fattore primo, anzi unico, di qualità è il rapporto segnale rumore http://www.cloudynights.com/item.php?item_id=1966 . Il segnale di 60 cm è 10 volte maggiore (il rumore lo stesso). Si tratta di imparare a sfruttarlo. Non capisco questo sforzo per cercare di negare che da una parte c'è una strada cui si è giunti al termine e dall'altra una da esplorare e che già al confronto si comporta molto bene.


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MessaggioInviato: mercoledì 1 agosto 2012, 22:40 
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xenomorfo ha scritto:
Spiegami perchè. Perchè si usa così? Perchè "in pratica è così"? O forse magari l'esposizione lunga è necessaria solo quando si ha una apertura piccola?
Per quale ragione contare i fotoni in 10 secondi 10 volte non è lo stesso che contarli in 100 secondi? Come è che in alta risoluzione invece funziona? Finché non chiarisci queste cose mi spiace ma le tue affermazioni non hanno elementi che le supportano.


Eddai Alien, ritira la doppia fila di denti, non serve scadarsi per così poco. :)

Il motivo, anzi i motivi (almeno due) sono presto detti: e si tratta sempre di una questione di S/N:
1) quando esegui un'immagine CCD, per registrare le sorgenti più deboli, devi superare una certa soglia critica, altrimenti i fotoni della sorgente debole si perdono nel rumore e non vengono registrati in maniera statisticamente significativa dal fotosensore. Perciò se io faccio una posa singola da 60 secondi, riesco a raggiungere un certo S/N sulle sorgenti deboli, mentre se faccio una posa più lunga, mettiamo di 10 minuti, miglioro il S/N della medesima sorgente debole in ragione di n^0.5, ovvero di un fattore 3,2 circa (trattandosi di un rumore causale). L'effetto pratico, è che per le sorgenti più deboli io potrei potenzialmente sommare n pose da 60 sec, ma non riuscire ancora a raggiungere la soglia minima di dettezzione sul fotosensore, quindi quella sorgente NON la vedo, stop.
2) il redout noise: questo rumore è una delle sorgenti principali di rumore nelle riprese CCD. Si registra ad ogni scarico dell'immagine, ed è un rumore casuale. Ragion per cui, fare 100 pose da 60 secondi NON è affatto equivalente a farne, per esempio, 1 da 100 minuti (nel primo caso il contributo del redout noise esce 100 volte, nel secondo caso una soltanto). Perciò, da questo punto di vista, il S/N di 100 pose da 1 minuto è significativamente inferiore rispetto a quello di una singola posa di 100 minuti.

OK, adesso tocca a te spiegare perchè 100 pose da 1 minuto sarebbero equivalenti ad una singola posa da 100 minuti. :)

Questo per la teoria. Poi nella vita reale le cose si complicano ulteriormente: bisogna fare i conti con la trasparenza del cielo, l'inquinamento luminoso, gli effetti deleteri del seeing, la precisione di inseguimento della montatura, ecc.
Ragion per cui NON esiste una ricetta univoca, determinata a priori, di quale sia il miglior tempo di posa. Normalmente dobbiamo scendere a compromessi, ed il compromesso, solitamente determinato in maniera empirica, è di fare un buon numero di esposizioni, le più lunghe possibili (per i due motivi che ti ho esposto sopra) compatibilmente con il nostro set-up strumentale, badando bene di lavorare il più possibile entro la soglia di linearità del sensore, e senza tirare dentro troppo segnale dal fondo cielo.

xenomorfo ha scritto:
In merito alla altazimutale, quel telescopio è stato fatto per inseguire in maniera uniforme e precisa. I 15" sono una posa non guidata.


E dove stà la meraviglia? Scusa, ma pure la mia HEQ5 cinesona, comprata di seconda mano alla stratosferica cifra di 500 euro, funzia altrettanto bene, anzi meglio: con la stessa scala d'immagine faccio pose autoguidate da 60 secondi.

xenomorfo ha scritto:
La stessa differenza che esiste fra 60 cm e 20 cm. Il fattore primo, anzi unico, di qualità è il rapporto segnale rumore http://www.cloudynights.com/item.php?item_id=1966 . Il segnale di 60 cm è 10 volte maggiore (il rumore lo stesso). Si tratta di imparare a sfruttarlo. Non capisco questo sforzo per cercare di negare che da una parte c'è una strada cui si è giunti al termine e dall'altra una da esplorare e che già al confronto si comporta molto bene.


Mbè? Scusa, ma io continuo a non vedere la novità concettuale di cui parli. Se la MEADE ai tempi, anzichè fermarsi a 40cm di specchio, ne avesse fatto uno da 60cm, sempre in montatura computerizzata altazimutale, saremmo pari. Quindi dove stà la novità teconologica di cui parli?
Si tratta brutalmente di una questione di dimensioni, non di una rivoluzione "culturale" o tecnologica. Da questo punto di vista, mi pare ben più innovativo il concetto dello specchio a tasselli con il suo ingegnoso sistema di inseguimento fotografico sviluppato da Guido Horn D'Arturo settant'anni fa; quella si che era un'idea rivoluzionaria, e pure con un'ottica di grandi dimensioni.

Un'ultima cosa: come ben sanno anche gli altri amici astrofotografi, fare delle pose di 15 secondi, non implica automaticamente che la medsima strumentazione ti permetta di fare pose di minuti o decine di minuti. In linea di principio non dico che non sia possibile raggiungere questo limite con un dobson, solo che allo stato attuale la vedo molto, ma molto, dura. Non mi sembra un caso, infatti, che finora le astrofotografie fatte con questa tecnica si limitino a poche decine di secondi, o qualche minutino di posa al massimo.

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Ultima modifica di gvnn64 il mercoledì 1 agosto 2012, 23:00, modificato 2 volte in totale.

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MessaggioInviato: mercoledì 1 agosto 2012, 22:58 
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ah, grazie, ero venuto qui con l'intenzione di scrivere il papiello che hai scritto tu: per fortuna mi hai preceduto :D

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Però il discorso di Mauro mi sembra legittimo: c'è anche quella strada. Non sta dicendo che tutti gli astrofotografi per migliorarsi devono prendere un dobson. Sta dicendo che sta nascendo un nuovo filone, che è ancora all'inizio ma che promette bene. Cosa c'è di male? Certo, porta avanti la discussione in modo appassionato, perchè credo che creda molto in quello che scrive. Però, ripeto, cosa c'è di male nell'ammettere che sia una strada percorribile?

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Stelle già dal tramonto ci confondono il cielo a frotte, nubi meticolose nell'insegnarti la notte
Telescopi: Reginato Supermaser 20", CPC11, pentax 105 e 75.
Oculari: pentax xw, Nagler, Delos, takahashi tpl, zoom Svbony 3-8 e 8-20
Torretta binoculare maxbright 2 e televue binovue.


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MessaggioInviato: giovedì 2 agosto 2012, 9:04 
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niente! Io come soluzione davvero futuristica però aspetto un telescopio senza lenti o specchio, tipo gli array di antenne patch, quella sarebbe una rivoluzione!
PS: e non è fantascienza... http://cnismpd.fisica.unipd.it/CNISMeet ... bianco.pdf

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Ultima modifica di andreaconsole il giovedì 2 agosto 2012, 9:17, modificato 1 volta in totale.

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