Grazie a tutti, mi avete fornito ottimo materiale su cui lavorare e studiare...studiare molto

Ivaldo Cervini ha scritto:
Ah, i filtri!
Dipende dalla focale del telescopio e dalla grandezza del sensore. Io uso un sensore piccolino e quindi i filtri da 1.25" non mi vignettano troppo, ma tutti vogliono sempre più sensori grandi come fette biscottate... e poi scoprono che i filtri vignettano e che il telescopio ai bordi fa partire le stelle tipo velocità a curvatura di star trek. E allora vai di filtri e ruota da 2" e di spianatore che costa come il telescopio (ma che non spiana mica poi tanto), solo che queste cose pesano ed allora si cambia la montatura... Ma non volevamo risparmiare?

Purtroppo è così, ormai ci ho fatto il callo, anche nella normale fotografia c'è sempre qualcosa di meglio da comprare per risolvere questo e per risolvere questo, ma alla fine, l'importante è avere prodotti di qualità e saperli usare al meglio...se poi per ogni accessorio che potrebbe migliorare una cosa si spendono migliaia di euro è la fine, dobbiamo avere il portafogli di Bil Gates per reggere il ritmo

Prima di parlava di KAF3800 ho trovato questo articolo a proposito dei filtri da 1.25"...
http://stargazerslounge.com/imaging-discussion/115735-atik-383l-1-25-filter-testing.html...se poi alla fine c'è un po di vignettatura, il flat non serve proprio a questo?
Di solito per le foto naturalistiche o macro che sia, se qualcosa ai bordi non va o si accentua un pò di abberrazione si fa un piccolo crop anche all'90%-80%...magari si può fare anche qui no?!

Ivaldo Cervini ha scritto:
Hai bisogno di una decina di dark e di altrettanti bias, mentre ti serrviranno anche solo 5 flat con relativi dark. Se la camera che avrai avrà il controllo della temperatura potrai realizzare periodicamente delle librerie di dark di varie durate e di varie temperature (ad esempio a -10° da 5", 10", 20", 30", 60", 90", 120", 180", 240", 300", 450", 600" e 900", poi lo stesso a -15° e a -20°) più i bias. Potrai così usare queste librerie evitando di riprendere i dark sul campo. I flat invece ti toccherà riprenderli, ma in genere ci vuole davvero poco tempo.
Le operazioni da effettuare sono automatiche con la maggior parte dei software per astronomia. Ad esempio con MaxIm DL basta selezionare la sequenza di immagini e lui provvede a scegliere dalla libreria i dark appropriati ed eventualmente scalarli, li sottrae da ogni immagine e, sempre di ogni immagine effettua la divisione per il flat (dopo averne sottratto anche qui il dark). Quindi allinea tutte le immagini ed infine le somma. Quasi troppo facile!
Grazie Ivaldo ottima spiegazione

...mi sono scritto e salvato tutto, mi servirà

TNX
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