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Autore Messaggio
MessaggioInviato: giovedì 25 marzo 2010, 15:27 
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Iscritto il: mercoledì 2 gennaio 2008, 9:06
Messaggi: 6502
Località: Roma
Cita:
quello che chiedi è talmente vasto da argomentare che in questa sede
occorrerebbe troppo tempo. In ogni caso ci sarebbero:

- un articolo scritto qualche tempo fa da Comolli rintracciabile a questo link:

http://www.astrosurf.com/comolli/

menù > articoli > Calcolo della magnitudine limite dei ccd

il quale ha descritto una procedura interessante che potrebbe essere considerata
un buon punto di partenza. Salvo però allinearsi con le caratteristiche spettrali
del filtro fotometrico impiegato nel catalogo di riferimento.


Ciao, Danilo:

Ho visto il lavoro di Lorenzo,che mi sembra in linea di massima un buon approccio ma ho una perplessità: viene considerata tra i parametri la risposta spettrale del sensore, che da sola potrebbe falsare i risultati, agendo da filtro fotometrico aggiuntivo?
Un altro buon applet di determinazione della mag visuale è quello al link:
http://www.go.ednet.ns.ca/~larry/astro/maglimit.html

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Fulvio Mete
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http://www.lightfrominfinity.org

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MessaggioInviato: giovedì 25 marzo 2010, 19:01 
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Iscritto il: martedì 5 dicembre 2006, 8:20
Messaggi: 2849
Sono d'accordissimo Renzo, però io intendevo dire:

Eseguo una posa con un filtro Blu;
Identifico una stella molto debole (al limite o quasi per essere certi che non sia un artefatto);
Se la trovo su un certo catalogo che mi dice: Bmag: +17,76 (ossia magnitudine Blu).

Domanda: a questo punto 1+1 fa 2 ovvero ho raggiunto la +17.76 oppure c'è sempre bisogno di una riduzione particolare che esula dalle mie conoscenze? Magari una procedura sul tipo di quelle che utilizzano gli osservatori delle variabili?

Cioè, io banalmente dico che, se la mia immagine ha registrato una certa stella, e di quella stella ho la magnitudine (tratta da un catalogo di riferimento) bè, sarà la magnitudine raggiunta considerato che la ho fisicamente sul mio frame.
Sempre ovviamente utilizzando la stessa lunghezza d'onda con cui è stato fatto il catalogo per non falsare la misura, e sempre, come dice Danilo, avendo un catalogo che consenta una certa precisione.

Ciao e grazie delle dritte che escono da questa interessante chiaccherata.

vaelgran

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MessaggioInviato: giovedì 25 marzo 2010, 19:23 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:35
Messaggi: 16961
Località: Dove mi portano le stelle
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
A rigor di logica il tuo pensiero è corretto. Ovviamente il filtro da utilizzare dovrebbe essere il B astrometrico.
Caso mai conviene mappare il campo ripreso per controllare se vi sono più oggetti noti con le coordinate esatte e se vi sono altre stelle con magnitudini simili. Se ho molte stelle di 18 e un solo picco di 21 avrò seri dubbi di avere raggiunto la 21 ma se ho molte stelle deboli comprese fra 18,5 e 19 e ne trovo una di 19,3 penso che in quell'intorno (fra 19 e 19,3) sono riuscito ad arrivarci.
Piuttosto non sono riuscito a trovare cataloghi di magnitudini stellari integrate nel continuum visibile.
Considerando le nostre riprese e le nostre attrezzature avere a disposizione dei cataloghi "abbastanza" precisi con le magnitudini integrate non sarebbe male, invece che avere solo quelle classiche fotometriche e filtrate.
Teoricamente non dovrebbe essere difficile ricavare il flusso integrato conoscendo la classe stellare e le magnitudini fotometriche B e R ma se ci fosse qualcosa di pronto ....

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Cieli sereni da Renzo
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MessaggioInviato: giovedì 25 marzo 2010, 20:43 
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Iscritto il: martedì 5 dicembre 2006, 8:20
Messaggi: 2849
OK, grazie ancora Renzo.
Ciao

vaelgran

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MessaggioInviato: venerdì 26 marzo 2010, 11:53 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:08
Messaggi: 9629
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Fotografo
fulvio mete ha scritto:
... ma ho una perplessità: viene considerata tra i parametri la risposta spettrale
del sensore, che da sola potrebbe falsare i risultati, agendo da filtro fotometrico
aggiuntivo?
...


Ciao Fulvio,

con questa domanda non fai altro che evidenziare la complessità e delicatezza,
come d'altronde avevo già sottolineato, dell'argomento in questione. Fare stime,
o meglio, ottenere valori fotometrici precisi di magnitudini stellari è un
argomento che torno a ribadire complesso e che non può essere liquidato semplicemente
con un click di mouse su una centrica stellare.

Riguardo al foglio di Exel preparato da Comolli c'è da dire che la formula riportata
per la misura della magnitudine limite nelle riprese con ccd non si avvale soltanto
dell'analisi del rapporto segnale/rumore (signal to noise ratio, il tanto agognato
rapporto SNR), rendiamone atto, è un gran passo avanti rispetto agli altri metodi
impiegati, basati principalmente sul confronto fra l'immagine ccd e i valori di
magnitudine riportati sui vari cataloghi, ma è anche l'insieme di lettura mediata
di valori di molte altre stelle contenute nell'immagine ccd.

Quello che si ricava è un valore interpolato che prende in considerazione la
lettura di stelle, certamente appartenenti a varie classi spettrali, scelte fra quelle
luminose (ma non sature), mediamente deboli e deboli, che poi unite formeranno
una curva polinominale con regressione lineare sull'apposito grafico.

A mio modo di vedere, in fin dei conti, questo sistema è un buon metodo in grado
di ridurre notevolmente l'errore di stima della magnitudine limite, portando dunque
la valutazione a valori vicini se non prossimi alla realtà (interpretabile con
un errore in più o in meno di circa mezza magnitudine) quindi, se preso come punto
di partenza per la stima di magniutudine limite con le ccd è da considerarsi piuttosto
interessante.

Dopo questa premessa rispondo alla tua domanda. Mi chiedi se tra i parametri del
metodo viene considerata la risposta spettrale del sensore, ovvio che no!
La misura dei parametri intrinsechi dei sensori solitamente non
è alla portata della maggioranza degli astrofili: diciamo che è quella parte
dell'argomento più complessa! :wink:
Cari saluti,

Danilo Pivato

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MessaggioInviato: venerdì 26 marzo 2010, 17:17 
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Iscritto il: mercoledì 2 gennaio 2008, 9:06
Messaggi: 6502
Località: Roma
Cita:
Dopo questa premessa rispondo alla tua domanda. Mi chiedi se tra i parametri del
metodo viene considerata la risposta spettrale del sensore, ovvio che no!
La misura dei parametri intrinsechi dei sensori solitamente non
è alla portata della maggioranza degli astrofili: diciamo che è quella parte
dell'argomento più complessa!
Cari saluti,


Grazie, Danilo

Cari saluti

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Fulvio Mete
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MessaggioInviato: lunedì 23 agosto 2010, 22:46 
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Iscritto il: sabato 12 aprile 2008, 15:38
Messaggi: 2561
Località: Tradate (VA)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Ciao a tutti,
nel riprendere contatto col forum, dopo un lungo periodo di assenza, ho visto che sono stato citato più volte in questo thread. Innanzitutto mi fa molto piacere che in tanti ci si interessi al problema della determinazione della mag.lim.! Vero è però che bisogna fare attenzione a interpretare correttamente i risultati. Il valore del titolo è un tantinello alto, soprattutto visto il filtro "cancella stelle" usato.

Mi spiace non aver notato il thread prima, ma mi sento di sottoscrivere la maggior parte di quanto è stato scritto da Danilo, Fulvio, Renzo, Gianluca, ed altri: i vostri sono commenti estremamente utili e professionali!

Aggiungo solo che, per chi non lo avesse letto, ho scritto un articolo su Nuovo Orione di febbraio 2010: http://www.astronomianews.it/sommario.a ... 8#Articolo

A presto!

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Nwt 30cm f/5, Nwt 20 cm f/6, SC 20cm f/10, Schmidt 30cm f/2, TEC 140, Pentax 75, Gemini G-41, Kenko NES.
Sito: http://astrosurf.com/comolli/


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