1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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Autore Messaggio
MessaggioInviato: martedì 11 novembre 2008, 10:32 
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Iscritto il: lunedì 20 marzo 2006, 11:20
Messaggi: 6843
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gimmi ha scritto:
Selezionate prima un'area più vicina al ondo cielo che potete. Questa area servirà al programma per calcolare il coefficiente della trasformazione da applicare al dark. La funzione preprocessing (che deve agire rigorosamente sui raw CFA) applica simultaneamente offset, dark con ottimizzazione, flat.


Ad integrazione di quanto menzionato sopra, per avere risultati ancora migliori, consiglio di non eseguire l'ottimizzazione del dark all'interno della procedura di calibrazione. Esiste una voce poco sopra che e' "dark optmization". In pratica potete trovare i coefficienti moltiplicativi per i singoli frame di light. Ora, io credo invece che la procedura automatica non lo faccia, ma non ne sono sicuro. E' comunque un modo piu' controllato di verificare i coefficienti moltiplicativi che vengono applicati. Inoltre la procedura a singolo frame, come noterete dalla finestra di pop up dell'ottimizzazione del dark, ha due opzioni, e potete selezionare quella che fornisce i risultati migliori, mentre invece la procedura automatica non ve lo permette di fare.

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MessaggioInviato: martedì 11 novembre 2008, 13:35 
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Iscritto il: giovedì 28 febbraio 2008, 19:46
Messaggi: 2956
Località: ROMA
Tipo di Astrofilo: Fotografo
gimmi ha scritto:
I sintetici non hanno molto senso e sopratutto sono molto pericolosi.
L'offset è fondamentale per sottrarre la componente "stabile" del rumore di readout. E' facile rendersi conto della esistenza di questa componente. Se fate un offset, calcolando la mediana di diciamo 19 raw offsets, provate ad equalizzare l'istogramma. Vedrete che compariranno delle righe verticali: queste righe sono una componente del rumore di readout che èsmepre li ed ha una struttura fisica ben determinata: avendo struttura fisica, NON diminuisce facendo le medie di tanti fotogrammi, anzi, diventa sempre più evidente aumentando il numero di fotogrammi, proprio perchè la parte spazialmente organizzata inizia a diventare preponderante rispetto alla parte casuale.

E' impossibile sovrastimare l'importanza di offset fatti bene utilizzando una dsrl che è caratterizzata da un readout noise molto grande rispetto alla dinamica complessiva.

Uno potrebbe dire:
"se preparando i dark non sottraggo l'oofset, poi in questo modo correggo per l'offset con la sottrazione del dark"

diò sarebbe vero solo se la sottrazione del dark non avvenisse in modo adattivo, come invece DEVE essere.

Per riassumere:
Fate gli offset, ad una temperatura simile ad i dark e light corrisponenti (almeno 19).
Fate i dark (almeno 19) e sottraete l'offset in fasa di preparazione del dark (vanno benissimo le funzioni corrispondenti del menu a tendina)
Calcolate l'istogramma deldark. Amplificnado molto l'asse y vedrete che l'istogramma va a zero in un punt ben preciso, al dila di questo punto (chiamiamolo s) vedrete solo dei pixel occadionali: questi sono i pixel caldi. Calcolate il file cosmetico "find_hot hotfile s"
Per il preprocessing va OTTIMAMENTE la funzione preprocessing del menu tendina. Selezionate prima un'area più vicina al ondo cielo che potete. Questa area servirà al programma per calcolare il coefficiente della trasformazione da applicare al dark. La funzione preprocessing (che deve agire rigorosamente sui raw CFA) applica simultaneamente offset, dark con ottimizzazione, flat.

buona fortuna, gimmi



Concordo con Gimmi, in effetti uso la funzione preprocessing, a quello mi riferivo e va benissimo.
Credo che nel trattamento dell'immagine finale influisca molto come abbiamo fatto glo offset i dark le flat e la qualità delle nostre light. A dire il vero tanto che faccio arrivo a fare 7 dark 7 offset e 7 flat con light intorno alle 25. Certo più ne fai meglio è ma ho notato come il cielo certe volte influisca più di mille vie teoriche e 200 parametri. Almeno come primo approccio credo che valga la pena di seguire il preprocessing con un buon materiale di partenza.
Ciao,
Fabiomax

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MessaggioInviato: martedì 11 novembre 2008, 18:17 
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Iscritto il: martedì 24 ottobre 2006, 8:21
Messaggi: 2384
Località: Santarcangelo di Romagna
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Grazie davvero a tutti, credo proprio che mi salverò questo Topic per le mie elaborazioni con Iris. Un ringraziamento particolare a Fabio Massimo, per i suoi preziosi consigli via mail molto pratici. In effetti provando l'offset sintetico ed utilizzando dei flat ottenuti in momenti differenti rispetto alla ripresa delle immagini, mi vengono fuori dei gradienti notevoli per il fondo cielo.
Salutissimi

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Matteo Mussoni
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MessaggioInviato: martedì 11 novembre 2008, 21:53 
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Iscritto il: lunedì 27 agosto 2007, 12:22
Messaggi: 316
Località: Gallarate (VA)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Nicola Montecchiari ha scritto:
Ad integrazione di quanto menzionato sopra, per avere risultati ancora migliori, consiglio di non eseguire l'ottimizzazione del dark all'interno della procedura di calibrazione. Esiste una voce poco sopra che e' "dark optmization". In pratica potete trovare i coefficienti moltiplicativi per i singoli frame di light. Ora, io credo invece che la procedura automatica non lo faccia, ma non ne sono sicuro. E' comunque un modo piu' controllato di verificare i coefficienti moltiplicativi che vengono applicati. Inoltre la procedura a singolo frame, come noterete dalla finestra di pop up dell'ottimizzazione del dark, ha due opzioni, e potete selezionare quella che fornisce i risultati migliori, mentre invece la procedura automatica non ve lo permette di fare.


Nicola mi spiegheresti meglio questa procedura (io ho sempre usato il preprocesssing dal menù digital photo spuntando optmize).
Il comando optmize a dark del menù processing ti chiede di inserire l'immagine dark (presumo il dark master), il file cosme, due metodi di ottmizzazione a la casella Substract.
Apro ogni singola immagine e lo applico?
NOn posso applicarlo ad una sequenza di immagini?
Posso usarlo quando le immagini raw sono convertite in CFA?
Devo evitare il preprocessing automatico e fare un passaggio per volta (rimuovi dark, rimuovi offset, applica flat) o posso applicarlo dopo il preprocessing per correggere la sottrazione dark già effettuata?
SE spunto sustract o se non lo spunto che succede?

Scusa per la sfilza di domande ma sono curioso per natura...

Cieli sereni

Paolo

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Fotografo con Canon EOS 1000D su RC GSO 8" focale 1600mm.
''Due cose sono infinite: l'universo e la stupidita' umana, ma riguardo all'universo ho ancora dei dubbi'' (Albert Einstein)


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MessaggioInviato: mercoledì 12 novembre 2008, 0:14 
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Iscritto il: lunedì 20 marzo 2006, 11:20
Messaggi: 6843
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Fotografo
L'ora è un po' tarda, non sono molto lucido, provero' a spiegarmi brevemente:

Cita:
Apro ogni singola immagine e lo applico?
NOn posso applicarlo ad una sequenza di immagini?


Quel comando non applica un bel niente :) calcola solo il coefficiente moltiplicativo che dovrai usare sul dark per quella immagine

Cita:
Posso usarlo quando le immagini raw sono convertite in CFA?


Si

Cita:
Devo evitare il preprocessing automatico e fare un passaggio per volta (rimuovi dark, rimuovi offset, applica flat) o posso applicarlo dopo il preprocessing per correggere la sottrazione dark già effettuata?
SE spunto sustract o se non lo spunto che succede?


E' da applicare necessariamente prima del preprocessing. Io non metto mai il subtract per esempio, preferisco avere il coefficiente ricavato ed utilizzarlo. Fondamentalmente devi eseguite sul dark il comando "mult <coefficiente>" e salvare il nuovo dark ottimizzato per quella immagine

Spero d'essere stato chiaro, se vieni a Forli' ne possiamo parlare a voce che si fa prima.

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MessaggioInviato: mercoledì 12 novembre 2008, 0:54 
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Grazie per la spiegazione...
Solo che io sono abituato a lavorare con molte immagini e se ho capito bene dovrei realizzzare un dark per ogni immagine (moltipicando il master dark per il coefficiente suggerito) ed anche usando il preprocessing, ad ogni immagine dovrò cambiare dark... o c'è un altro modo per agire direttamente su una sequenza di immagini.

Peccato che Forlì non sia proprio dietro l'angolo... una chiaccherata l'avrei fatta volentieri.

Ciao

Paolo

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