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Autore Messaggio
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MessaggioInviato: lunedì 13 novembre 2006, 9:45 
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Iscritto il: martedì 30 maggio 2006, 11:56
Messaggi: 108
Località: via vigne nuove 33/a Mentana
La somma la faccio con Maxim, per ogni gruppo di immagini ad esempio, tutte le Ha, tutte le luminanze
poi le metto insieme con photoshop, in questo specifico caso la luminanza totale è il risultato di tre somme Ha da Roma Ha dal M.Amiata e Luminanza dal M.Amiata.

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Utilizzo un'Intes micro Mak 200 mm f10 , un Borg 101 ED f6.4 e un piccolo Stellarvue 66ED 400 mm di focale , il tutto su Losmandy con DA2, Camera CCD Artemis autoassemblata , 1392x1040 pixels, telecamerina Mintron per la guida.


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MessaggioInviato: mercoledì 15 novembre 2006, 9:58 
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Iscritto il: venerdì 10 febbraio 2006, 0:48
Messaggi: 149
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Ciao a tutti,

ho provato a fare qualche riflessione sull'immagine di Stefano e sulle relative osservazioni di Franco e altri amici del forum.

Effettivamente quando ho letto i tempi delle sottoesposizioni con un 6 nm, devo ammettere che sono rimasto meravigliato anche io. Normalmente (avendo fatto varie prove con la ST10 ad f/9) con questi filtri un tempo medio di esposizione si aggira dai 30 ai 60 min. Io uso attualmente 20 min con il 13 nm.

Dall'altra parte vediamo cosa dice la teoria cercando di pormi su un piano oggettivo.

Stefano parla di somma dei frame. Se di somma si tratta, questo ci dice che dato un certo rapporto segnale rumore di partenza, una somma di 40 pose farà crescere linearmente il segnale mentre il rumore crescerà più o meno come la radice quadrata. Quindi con 5 minuti il S/N non sarà molto alto, per quanto detto sopra, diciamo 1.5:1 diventarà dopo la somma 60/6.3 circa 10/1.

Come si vede la somma porta ad aumentare la visibilità dei particolari ma fa crescere il rumore in maniera molto importante, questo mi spiega anche la rumorisità molto forte del fit di Stefano ed il fatto che l'immagine finale sia molto soft, necessario per mediare il forte rumore presente (credo complice anche il fatto che i dark non siano stati eseguiti che, per quanto calibrato il sensore, 5 minuti credo siano rilevanti).

Ora in generale quello che serve per mettere in risalto dei dettagli con la deconvoluzione o con altri algoritmi di recupero di informazioni nascoste (e non perse, perchè se queste non ci sono nell'immagine non si possono tirare fuori), è un rumore bassissimo e un conseguente rapporto segnale rumore molto alto. Questo perchè questi algoritmi, a parte dei valori di plateau, trattano il rumore residuo esattamente come se fosse segnale valido, con conseguenti risultati incongruenti.

Quindi, provo a concludere, io credo che Stefano più che operare delle somme dovrebbe, in caso voglia operare con successive deconvoluzioni, operare con altri metodi di combining (Sigma o meglio SDMask), questo lo porterà ad avere probabilmente meno dettagli visibili ma un rumore molto più basso.

Ovviamente questa è solo una mia dissertazione assolutamente aperta a commenti ed osservazioni.

Filippo.

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MessaggioInviato: mercoledì 15 novembre 2006, 10:15 
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Iscritto il: lunedì 6 febbraio 2006, 11:53
Messaggi: 1148
Località: LESMO(MI)
Certo Filippo , le riflessioni che fai sono esatte..

ma presumono una condizione di partenza , nell'immagine deve essere presente un rudimento
del segnale che l'integrazione e ,successivamente ,
la deconvoluzione vanno ad evidenziare con piu forza.

Il problema che mi pongo basandomi sulle mie lunghe pose con 6nm con una camera che sulla carta ha una "velocità" maggiore ( QE) di quella utilizzata da ruco e':
come sia possibile che l'integrazione di 5 pose mie da un ora quasi non recano traccia di alcununi elementi ben evidenti invece in una elaborazione basata sullo stesso tempo di integrazione complessivo ma realizzato con subframe cosi
risicati per una banda cosi stretta?

Merito di cosa?

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Franco
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MessaggioInviato: mercoledì 15 novembre 2006, 15:40 
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Iscritto il: venerdì 10 febbraio 2006, 0:48
Messaggi: 149
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Ciao Franco,

continuo a concordare con te.

Intanto separeri i problemi (se di problemi si tratta). Il primo riguarda la modalità di combining il secondo la deconvoluzione.

La deconvoluzione come ti dicevo secondo me su un fit come quello postato da Stefano non ha senso in quanto il S/N è troppo basso.

Poi ritornando ai dettagli, dopo l'approccio teorico provo a raccontare la mia storia.

Dopo 5 serate di ripresa sull HH ed aver accumulato 12 ore di segnale (più o meno buono) ho voluto provare a vedere se aveva senso continuare o meno. Una volta effettuata la calibrazione, il combining (SDMask) ho provato a vedere con un DDP cosa era visibile. Risultato mi sono messo a piangere ! Ho scritto a Gabany (autore forse della attuale migliore HH) per chiedere supporto, lui era fuori poi ci siamo sentiti a lavoro finito. Sulla nebulosa era si e no visibile il 10% dei dettagli che si vedono poi nel lavoro finale.

Ho provato con varie combinazioni di DDP, di stretch e quanto altro alla fine ho verificato che visto il bassissimo livello di differenza di ADU dovevo calibrare in maniera certosina il DDP.

Ho provato una diecina di differenti deconvoluzioni ed ho visto che alcuni dettagli erano percepibili. Allora sono andato avanti.

Ora il risultato di Stefano mi sembra sicuramente strabiliante, anche io ho provato durante le varie fasi di ripresa, preso dallo sconforto a fare pose da 1 ora, piuttosto che a sommare durante il combining piuttosto che tecniche miste, ma senza mai ottenere questi risultati.

Ripeto è un risultato, secondo me, non usabile per deconvolvere in quanto troppo rumoroso, per il resto magari ha avuto una serata di magica trasparenza ! Scherzi a parte, sarebbe utile a questo punto disporre di qualche fit singolo per capire meglio il livello di segnale della singola immagine.

Filippo.

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MessaggioInviato: mercoledì 15 novembre 2006, 16:46 
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Località: LESMO(MI)
Conosco molto bene l'immagine di Gabany, probabilmente non lo hai trovato poiche in questi giorni sie e' tenuto l'AIC2006 e lui quest'anno partecipava anche come relatore.

Il dettaglio incriminato , quello la cui presenza mi meraviglia nella immagine di stefano , e' quella sorta di Pillar di colore bluastro che si erge sul collo
del cavallo . Nelle mie pose singole e combinate non vi e' alcuna traccia di esso .

Tornando all'immagine di Jay , penso che il segreto
di tanti dettagli , oltre che naturalmente il cielo , lo strumento e la sua bravura , sta nella scelta che ha operato nel dare un notevole peso in fase di ripresa ai canali colore . Piu di 200 minuti per il solo canale blu . Probabilmente i complessivi 600 minuti per il colore hanno incrementato notevolmente l'estrazione dei dettagli fini , in particolare se queste informazioni sono state utilizzate anche per rinforzare la luminanza.

Jay poi e' uno che spinge forte l'accelleratore sulla deconvoluzione .....:)

Nell'altro post , quello di Merope , ho postato una
immagine che e' la risultante del combining SDmask delle 3 pose . Non vi e' alcun tipo di
artefatto aggiuntivo operato su . Se hai il tempo , FIlippo , e soprattutto se ti va ....mi piacerebbe capire cosa e' possibile ottenere applicando
la deconvoluzione a quella immagine.

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Franco
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MessaggioInviato: mercoledì 15 novembre 2006, 20:04 
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Tipo di Astrofilo: Fotografo
Ciao Franco,

infatti il pillar a cui ti riferisci, era uno dei dettagli di riferimento che nel mio caso si è ben mostrato intorno alle 15 ore tra l'altro operando molto puntualmente sulla ddp, come dicevo prima.

Filippo

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