OK, eccomi, scusatemi ma ho dovuto cambiare 70 pannolini al Ritchie Chretienne nuovo... In realtà è semplice.
Innanzitutto una premessa. Perchè è così utile e importante lavorare in RGB? Non perchè sia un modo furbo di lavorare sulle immagini: molte manipolazioni si fanno meglio in uno spazio in cui crominanza e luminanza sono separate, come lo spazio cLab, per esempio. La vera rilevanza del modello RGB è quella che le componenti RGB hanno un chiaro correlato con i processi fisici operanti nelle sorgenti. Quindi è naturale associare akkalfa con R (xche più rosso di akkalfa non si può, essendo praticamente al limite superiore di visibilità per il nostro occhio), l'ossigenoIII con blu verde, akkabeta con blu e così via. Ciò naturalmente è anche vero per le sorgenti estese e per le stelle... Invece i singoli canali L, a, b non hanno un chiaro correlato fisico: solo la somma ha un significato fisico diretto.
Bene, detto questo bisogna porsi una domanda: quando si aggiunge un dato ottenuto in banda stretta al segnale di luminanza (sia aggiungendolo come layer di photoshop con modalità luminanza, oppure sommandolo al canale L in modalità cLab) cosa si fà in termini delle componenti RGB?
Per rispondere bisogna inazitutto dire come viene calcolata la componente L a partire dalel componenti RGB. Una semplice formula:ù L=aR+bG+cB i coefficenti a, b, c cambiano a seconda del particolare modello di colore usato. Tipicamente si usa un affare che si chiama D50 (se non sbaglio). In questo particolare modello b è molto più grande di a e b. La ragione risiede nelle particolari proprietà di risposta spettrale dell'occhio umano... storia relativamente lunga che ora lascerei perdere.
Il punto è che quando aggiungi accalfa al segnale di luminanza stai dicendo all'immagine che questo segnale aggiuntivo (che sarebbe ricordo 656 nm, quindi rosso profondo) va distribuito sui tre canali RGB usando i parametri di cui sopra. Ecco quindi che ti ritrovi il tuo accalfa spalato ovunque, sopratutto sul verde, dove invece non dovrebbe esserci una cippa.
Molto, ma molto, ma molto ma molto meglio a mio avviso rimanere in un mondo di solida realtà fisica e aggiungere quindi quel segnale (uhei, per'altro bellissimo akkalfa, magnifico, profondo, soffice, una bellezza) la dove i processi fisici sottostanti lo vogliono: nel rosso.
Per il blu è il solito discorso. Le regole di transizione vogliono che per ogni 3 fotoni emessi nel rosso ne sia emesso uno nella transozione Hbeta (blu). In realtà l'intensità dell'accabeta che giunge a noi è minore, visto che la luce blu all'interno delle polveri e gas viene scatterata ed assorbita molto di più di quella rossa (lo scattering di Raleigh diminuisce con la QUARTA potenza della lunghezza d'onda), quindi uno puù usare un coefficente di miscelamento minore. io uso il 5-10%.
Spero che sia stato comprensibile e sensato, ciao, gi.
Innanzitutto va definit
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