1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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MessaggioInviato: venerdì 12 maggio 2006, 12:32 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 14:35
Messaggi: 4611
Località: Padova
AstroCommunity ha scritto:
In quelle foto c'è anche il grande tocco dei software...

Comunque giriamo il discorso la grossa differenza nelle riprese di oggi (amatoriali e professionali) rispetto a quelle degli anni '80/'90 è dovuta quasi esclusivamente all'uso di sensori elettronici, e conseguente elaborazione digitale, rispetto alle pur valide pellicole. Fra 10/15 anni quanti astroimager associeranno il numero 2415?

Attendo smentite :D

Donato.


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MessaggioInviato: venerdì 12 maggio 2006, 12:37 
... guardate cosa sanno fare i "fratellini Margaro"...
http://www.margaro.it/index.shtm


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MessaggioInviato: venerdì 12 maggio 2006, 12:40 
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Iscritto il: lunedì 6 febbraio 2006, 11:53
Messaggi: 1148
Località: LESMO(MI)
Sono certo che molti astroimager neanche sanno cosa sia una Tp , o l'ipersensibilizzazione , o le pellicole spettroscopiche kodak....

Ritengo tuttavia che sia naturale!

Un conto e' sapere che tempo fa l'uomo usava i graffiti per comunicare un conto e' saper fare i graffiti:)

Oggi si usano i sensori digitali , per quanto i nostalgici abbiano posizioni da nostalgici ,
non si può pretendere dai nuovi che imparino
o provino necessariamente a fare "graffiti" .

Piu volte ho ribadito che a mio parere la pellicola
in astronomia resta uno strumento da "masochisti".
Non me ne voglia nessuno :)
Ma non trovo per quanto cerchi , nessun vantaggio
nel suo uso .........

Ora Renzo e Danilo mi daranno alle fiamme!!!!

Fermi !!!

Pur essendo un tecnoimgaingdipendente, sono stato anche io come voi un "fotografo" ......anzi lo sono stato per professione diversi anni fa !

Ho rimesso in piedi , assieme ad un amico , persino un laboratorio ed uno studio di ripresa con banco ottico ( pellicole fino al formato A4) , ma lo faccio
per sperimentare , per divertirmi a sentire ancora l'odore del fissaggio :)

........Stop !:)

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Cieli Sereni a Tutti
Franco
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MessaggioInviato: venerdì 12 maggio 2006, 13:20 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 14:35
Messaggi: 4611
Località: Padova
Franco Sgueglia ha scritto:
[...] ma lo faccio per sperimentare , per divertirmi a sentire ancora l'odore del fissaggio :)

Agefix? Quanto ne ho annusato! :D

Donato.


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MessaggioInviato: venerdì 12 maggio 2006, 13:41 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:35
Messaggi: 16952
Località: Dove mi portano le stelle
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Non sono così rinc....to fa non sapere riconoscere le differenze fra una tecnologia e un'altra.
E stai tranquillo Franco, anche se onnivoro non sbrano nessuno. Non mi piace la carne cruda!
Non credo neanche, però, che l'uso della pellicola sia appannaggio di masochisti o di "fossili viventi".
Così come credo che, pur con i dovuti limiti, sia possibile effettuare riprese con webcam modificate, telefonini, ecc.
In fin dei conti quanto "poco" tempo fa era uso fare report dei pianeti e della Luna con il disegno?
La tecnologia sta facendo passi da gigante. E tanti ne farà in futuro.
Oggi stiamo vivendo, a livello di astrofili, il periodo di transizione che una ventina o trentina di anni fa hanno passato gli astronomi.
Il passaggio dalle lastre ai ccd, dalle ottiche statiche a quelle adattive, dai telescopi singoli agli interferenziali, dagli strumenti a terra a quelli in orbita.
So che anch'io, prima o poi, passerò definitivamente al digitale, pur amando la pellicola. Già nelle foto di tutti i giorni uso quasi esclusivamente il digitale.
E' vero anche, però, che tutto ciò ha un costo, sia da un punto di vista di adattamento alle nuove tecniche sia da un punto di vista economico.
Fare fotografie chimiche, oggi, ha un costo irrisorio (lasciamo perdere la strumentazione che serve in tutti i casi). Una macchina fotografica cui funzioni la posa B, una pellicola, un cielo scuro sopra la testa.
Cominciare con la ripresa digitale ha un costo molto più alto. Non tutti possono permetterselo.
Ecco perché penso che la pellicola possa avere ancora un po' di futuro, almeno fino a quando le case produttrici ci metteranno a disposizione materiale all'altezza.
Certo se la Kodak non produce più la TP2415, smette di produrre la E200, la Fuji abbandona la Provia 400F, sarà sempre più difficile poter fotografare con la pellicola.
Alternativa può essere la digicam (magari reflex). Anche qui credo che fra non molto avremo delle risposte cromatiche più corrette ma ... a che prezzo? 2000 euro, 3000?
Sono da 4 a 6 milioni delle vecchie lire e, soprattutto per i giovani il costo è elevato.
Altre alternative sono le webcam modificate o le cosiddette camere CCD entry level come la DSI ma il rapporto costo/risultati, a mio modesto parere, è tra i più sfavorevoli sul mercato.
Per arrivare a una stabilizzazione del mercato e delle prestazioni dei vari dispositivi con la possibilità di avere prodotti validi a prezzi accessibili ai più credo si debba aspettare ancora qualche anno.
Per ora le camere CCD veramente valide richiedono un mutuo o quasi, se accessoriate di filtri, ruota porta filtri e gadget vari.
Indubbiamente sono più che valide ma non credo che debbano costare quanto l'ottica di ripresa o più.
Sono appassionato di fotografia (in generale) a livello amatoriale da molti anni e ho sempre saputo che, in una foto, lasciando da parte la capacità estetica e tecnica dell'autore, conta molto di più l'ottica del corpo macchina. E' inutile mettere un obbiettivo Jupiter su una Nikon F4. Meglio mettere un Nikkor su una Zenith.
Trasferendo il concetto a livello astronomico è meglio avere un CCD ST11000 con AO7 su un seben o un ST7 su un Takahashi?
Con i prezzi di oggi si rischia spesso di avere rapporti di prezzo più vicini alla prima ipotesi che alla seconda.

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MessaggioInviato: venerdì 12 maggio 2006, 14:13 
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Iscritto il: lunedì 6 febbraio 2006, 11:53
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Località: LESMO(MI)
Azz......Renzo !

non hai messo un solo sorrisino!:(

per quanto sia vero che le camere CCD di una certa fascia costin
quanto un mutuo , e' anche vero che esistono delle soluzioni
( tipo le Atik , ma ancor prima di queste le Audine) che dal
punto di vista del prezzo sono certamente superiori a quelle
di un corpo macchina analogico ...ma non tanto da quello
delle DSLR.
A discapito delle analogiche , ma questo può essere un mio
problema , trovavo una altra difficoltà . Se l'astroimager
non aveva vicino un decente laboratorio ( come nel mio caso ....piu che decente , paziente pertutte le richieste che gli andavo a fare ) .....
si era costretti nel 99% dei casi ad organizzarsi per conto proprio
il laboratorio in casa sia per lo sviluppo che per la stampa .
Ritenevo oltremodo pericoloso butare una delle 2/4 notti buone
in un anno per colpa dei bagni scaduti di un laboratorio o del
trattamento poco ortodosso che potevano fare della pellicola
in generale . E subito mi resi conto che senza un laboratorio
in casa avrei ottenuto molto meno di quello che riuscivo a fare .
Per la pellicola ( quella BN) era poca roba ......per le dia gia
cominciava a rendersi necessario un banco termostatato .
E siccome il computer e scanner non esistevano , Ingranditore
e lente .
Anche questi rappresentavano costi , sacrificio di uno spazio in casa
quando e se c'era .....gli altri forse non erano visualisti per scelta:)
ma obbligati dalle eccessive difficoltà che le tecniche di ripresa di
un tempo portavano con loro . Gli oggetti del profondo cielo erano quasi
piu visibili all'oculare che sulle immagini di pose di divere decine di
minuti ( quando erano a fuoco , non mosse, sviluppate bene , etc....).

Tornando ai costi ........un astrofilo che vuole cominciare a fare astroimaging oggi non e' vero che e' costretto a farsi un mutuo!

Se ha un cielo buono prende una DSLR e si diverte di sicuro con risultati
che nel 90 % dei casi saranno migliori degli stessi visibili in giro
su molti siti ma realizzati in pellicola.

Se lavora sotto un cielo inquinato , con un Atik 16hr , e un po di pazienza
può tirar fuori risultati veramente sorprendenti ......saranno bianco e nero finche' non avrà la forza di acquistare anche portafiltri e filtri?

va bene! per quanto tempo abbiamo usato solo tp2415 , 103Af prima di passare alle Ektachrome?

E' ovvio che se l'astroimager vuole da subito il sensore larghissimo ( non so quanto sia conveniente !!) super raffreddato , ruota, filtri ......etc....allora davvero dovrà farsi un mutuo !
Ma non penso che debba necessariamente essere questa la soluzione iniziale per avere grandi soddisfazioni .

Se io fossi agli inizi e riuscissi ad ottenere le immagini di Corfini con un 114/900 ed una Webcam farei salti da terra di un metro ( con cratere alla ricaduta!).....L'importante e' far capire a chi inizia che i margini per ottenere risultati soddisfacenti si possono ottenere anche senza fare mutui e senza puntare ad immagini tipo quelle di Gendler che racchiudono una miriade di traguardi .

Se qualcuno vuole provare quali sono i traguardi che si celano dietro una immagine , io sono disponibilissimo ad ospitarlo a casa e a mettergli a disposizione i miei strumenti .

Ma gli strumenti non glieli metterò a disposizione belli ed assemblati ...ma tutti belli e smontati e senza alcun cavo collegato
cosi cominciamo dal verificare cosa significa mettere a punto una postazione di ripresa:) Se e' sufficiente acquistare e accendere un bottone o serve qualcosaltro:)

Una volta montato il tutto si passa un fine settimana a fare ripresa e
a elaborare:)


edit : ho buoni motivi per ritenere che il fine settimana sarebbe poco
per completare la messa a punto della postazione cosi come e' stata
pensata , lasciando il povero con tanta fatica e nessun risultato se non
qualche callo alle mani:)

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MessaggioInviato: venerdì 12 maggio 2006, 14:38 
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Ti bastano????????

A parte gli smiles concordo con te su certi aspetti "storici" ma io mi baso sulla realtà attuale e su cosa vedo intorno a me.
Se oggi un ragazzo con un telescopio venisse da me a chiedermi come fareper cominciare a fotografare il cielo io lo consiglio sulla pellicola.
Con poco parte, ottiene le sue soddisfazioni, e poi, con calma, ha modo di maturare, guardare il mercato ecc.
Tutto ciò ovviamente se può operare su cieli decenti, altrimenti gli consiglio di dedicarsi alla Luna e ai pianeti.
I bei campi stellari che puoi ottenere con fotocamere in parallelo al tuo telescopio sono possibili alle digicam o alle pellicole.
Allora, visto che oggi come oggi una digicam di prezzo non elevato ha una resa cromatica abbastanza "problematica" e comunque richiederebbe anche modifiche hardware, perché non farlo partire con un centinaio di euro o poco più con la pellicola.
E' un'ottima nave scuola, a mio parere.
Considera anche che i sensori CCD economici sono anche abbastanza piccoli (per usare un eufemismo) e un principiante non ha la capacità di gestire i mosaici deep (spesso neanche gente più anziana).
Per questo difendo ancora la pellicola. Sarò l'avvocato delle cause perse? Può darsi, ma credo che non sia giusto gettarla nel dimenticatoio. Nell'era dei computer e delle telecomunicazioni i graffiti sono passati di moda ma la lettera sta ancora sopravvivendo. Certo si usa con più facilità internet, le email, i forum, però gli incontri "fisici" fra astrofili sono ancora di moda, così come gli star party.
Tutto ha una sua utilità. Anche la pellicola. Almeno ancora!!

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Scusate se sposto l'attenzione su un altro aspetto: perchè Gendler ha fatto pose così lunghe? Servono davvero 21 ore di ripresa per raggiungere una profondità tale da ottenere simili risultati ?


E poi, banalmente, avrà sicuramente sommato varie riprese (altrimenti qualcuno dovrebbe spiegarmi come fanno le notti a durare 21 ore :) ..), ma se come presumo la sua CCD è a colori, perchè ha ripreso anche la luminanza?

Oppure per 21 ore si intende la somma dei vari canali RGB + 21 ore di luminanza?

Mi viene anche da pensare che Gendler durante le ore di ripresa, può permettersi di fare qualsiasi altro lavoro nel frattempo.... 8)

Ciao da Roberto


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MessaggioInviato: venerdì 12 maggio 2006, 20:54 
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Ciao Roberto:)

le 42 ore sono il risultato della integrazione dei vari canali .

In genere su questo tipo di soggetto si fanno esposizioni che vanno dai 10 ai 20 minuti sia nella luminanza che nel colore.
Per cui le 42 ore sono la somma delle pose da 10/20 minuti
ottenute nei vari canali LRGB .
Per cui 21 ore di luminanza e 7 ore per ciascuno dei canali RGB.

Suonano strane ( a parte il gran totale) le 7 ore per ciascun canale
RGB .


x FEDE 67

ciao Fede, parlo ovviamente a titolo personale ....per quanto tecnicamente non posso che qpprezzare lo sforzo dei f.lli Margaro , i
risultati non sposano i miei gusti . Li trovo eccessivamente forzati nella
elaborazione , colori poco naturali e , spesso , i dettagli tirati fuori con le pinze. Lavorano con una postazione fissa sotto un cielo niente male ( quello del Promiod ) e con strumenti al top della gamma ( BRC , AP1200, etc...) non dovrebbero avere la necessità di "tirare" cosi
tanto l'elaborazione come mostrano alcune immagini in particolare quelle nebulari. Te lo dice uno che e' invece costretto a tirare tantissimo
lavorando sotto tutt'altro cielo. Personalmente preferisco ispirarmi
ad altre produzioni pur riconoscendo i notevoli risultati dei Margaro.

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MessaggioInviato: sabato 13 maggio 2006, 6:39 
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Iscritto il: domenica 2 aprile 2006, 22:46
Messaggi: 218
Località: Provincia di Brescia
Dovo dire che questi divergenze di opinioni, per me e penso anche per eltri neofiti, sono molti interessanti ed istruttive, dovreste averne di più, nel senso buono!

_________________
Manuel
Jiehe 60mm 15-45x
Binocolo Breaker 11x70LE


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