Allora, l'effetto che ti ha prodotto questo problema è solo uno. L'inclinazione del fascio in arrivo sul sensore è cambiato tra immagine e flat e questo è quello che crea l'effetto parallasse di cui parli. Cambiando l'inclinazione i grani vicino al sensore si spostano meno di quelli lontani.
Ti allego uno schizzo veloce.
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Per semplificare ho considerato un fascio piano (non convergente). Ovviamente nel caso reale non è assolutamente così, tuttavia essendo un f10 ci si avvicina un poco.
Ipotizzata la causa direi che dobbiamo trovare il colpevole tra le cose che possono spostare il fascio. I primi sicuri al 100% sono il secondario e l'ottica adattiva. Se inclino il secondario posso spostare il fascio così come lo fa l'ottica attiva. Non sono una cima in ottica visibile per cui per quanto riguarda lo specchio primario devo ammettere che mi hai fatto riflettere e non sono più sicuro che possa essere lui.
Vi pongo io una domanda. Cosa succede al fascio in uscita dal secondario se inclino il primario? rimane comunque uguale o cambia la sua inclinazione? se la prima allora il primario non è il colpevole e lo devi cercare nel secondario o nella ottica adattiva. Se invece cambia allora anche il primario è tra i colpevoli.
Aggiungo che non poteva essere la ruota perchè non spiegherebbe il cambiamento diverso tra i due tipi di grani. O meglio, il più esterno sarebbe potuta essere la ruota ma bisognava trovare una spiegazione alternativa per lo spostamento di quelli più vicini.
In ogni caso la stima data della distanza dei granelli non sembrava essere compatibile con la ruota.
Vedrai che con la pulizia hai risolto sicuro. Altrimenti controlla un pò il secondario e prova a fare alcuni test con e senza l'ottica attiva.