uanesdeiro ha scritto:
In pratica però dovrei fare tutto questo per
ogni foto; giusto?
Questo esempio è solo per darti un'idea del principio. In MaxIm c'è una comodissima finestra di stack che permette di calibrare le immagini (con l'applicazione di dark, bias e flat), debayerizzarle, allinearle e sommarle in modo praticamente automatico. Se poi le immagini vengono acquisite direttamente con MaxIm l'automazione di questa fase sarà ancora più spinta.
uanesdeiro ha scritto:
Però i risultati erano disuguali rispetto alla foto
vista con un qualsiasi programma di visualizzazione.
I programmi di visualizzazione o di fotoritocco convenzionali sono fatti per le fotografie comuni. In astrofotografia è piuttosto inutile cercare un bilanciamento del bianco ed una corva gamma "terrestre". Molto meglio lasciare inalterati i dati per tutta la fase di pretrattamento fino ad avere una singola immagine frutto dello stack e solo a questo punto occuparsi di regolare curve, livelli, bilanciamenti e saturazioni o a (eventualmente) applicare altri filtri se lo si desidera. Insomma non preoccuparti dei colori nella prima fase dell'elaborazione, c'è sempre modo di aggiustarli più tardi.