Ciao,
il problema è che, come si diceva prima, il colore, come entità fisica, semplicemente non esiste. Gli indici di colore relativi al corpo nero, sono delle temperature vere e proprie. Se riscaldiamo il "corpo nero" a quella temperatura, fisicamente emetterà radiazione luminosa a quella data frequenza. Gli spettri sono cose ancora diverse piochè ci rivelano tutti gli elementi riscaldati che emettono energia alle loro frequenze specifiche e che, sommate in modo additivo, ci restituiscono quella temperatura di corpo nero specifica. Tutti sappiamo infatti che la luce solare non è "bianca" od univoca, ma il risultato della somma delle intensità di emissione dei singoli elementi chimici. Il problema non si pone in quanto a misurazione, possiamo sapere le intensità della radiazione ad una specifica frequenza spettrale. Quei valori, quei "numeri" sono la realtà "fotometrica". Tutto cambia quando intendiamo "vedere" queste entità. Dobbiamo passare necessariamente per il nostro sistema visivo e, soprattutto, al nostro sistema interpretativo della cosa, si scivola quindi nel non oggettivo. Se guardiamo un foglio bianco alla luce della luna, del sole o di una candela, noi lo vedremo sempre come "bianco", lo riconosceremo come tale poichè il nostro cervello si adatta. Se però lo fotografiamo con un valore preimpostato del bianco tipico di 5600°K lo vderemo blu, biaco ed arancio in una foto. Questo ci fa capire quanto sia importante stabilire il nostro punto di bianco, ovvero quel mix di radiazione che settiamo come "neutro" ovvero in cui i valori percepiti per tutte le frequenze considerate, sono uguali (scala di grigi). Adesso, se guardate questo link:
http://www.vendian.org/mncharity/dir3/starcolor/potrete vedere, tradotta in spazio colore rgb, il colore delle stelle ricavato direttamente dalla conversione da corpo nero. Il sole G2V, ovviamente, non è bianco. Se prendete una vostra fotografia diurna "normale" e con Photoshop o simili provate a fare il punto di bianco su quel colore, vedrete la fotografia "virata" ed innaturale. Questo perchè state utilizzando il valore reale numerico tradotto in °K del sole. Ma in quanto esseri umani, il sole è il nostro sistema di riferimento per la "taratura" dei colori percepiti nella vita reale. Se abitassimo un pianeta con una stella di class B, le cose illuminate dal sole ci apparirebbero estremamente rosse.
Ecco perchè in generale è preferibile utilizzare il riferimento G2V di analogo solare per stabilire il nostro punto di partenza. E' anche possibile utilizzare stelle di campo con classi spettrali note per fare una clibrazione per differenza, ma dovremmo metter il tutto in relazione anche al sistema impiegato per la ripresa avendolo previamente caratterizzato. Ultima cosa per la calibrazione è l'airmass, bisogna sempre correggere i valori G2V per l'estinzione atmosferica alle varie declinazioni. Ma non è molto complesso in quanto tali valori sono ben noti a seconda della declinazione:
http://www.kellysky.net/artdraf7.htm (guardate a fondo pagina per la tabella)
Mi fermo qui... Per ora?
Ciao da JOE