La calibrazione di MaxIm DL funziona egregiamente anche con le camere SBIG. Se tu avessi usato la procedura automatica di stack non saresti incorso nell'errore di effettuare lo stack prima della conversione a colori. Ancora, se usi direttamente MaxIm per la ripresa eviti che le immagini si ribaltino e, nel caso di un CCD a colori, si modifichi di conseguenza la matrice di Bayer falsando i colori. Probabilmente è la mia pigrizia che mi fa pensare che sia meglio usare un unico programma anziché quattro o cinque. Ah, i FITS a colori di MaxIm DL vengono aperti tranquillamente da AstroArt. E parlando di AstroArt, se vuoi questa è una procedura per aggiustare le colonne difettose di alcune camere:
http://www.astropix.it/appunti/aa4-riparacolonne.htmlIl CCD si può rovinare se viene spento senza aver prima averlo riscaldato lentamente (il cosiddetto warm up), ma per il resto la cella di Peltier può lavorare a qualunque percentuale. Il solo problema quando la si usa a più del 85/90% è il rischio che ad un certo punto non riesca più a mantenere la temperatura costante, ed è per questo che si consiglia di non salire sopra il 75/80%, ma assolutamente nulla vieta di stare sotto.