Sono partito dai Master L+R+G+B senza procedere ad una nuova calibrazione, reject, normalizzazione e registrazione.
Avrei potuto applicare una nuova procedura di reject dei pixel anomali eliminando le tracce dei satelliti ma…. non l’ho fatto.
Ho ottenuto una Luminanza Sintetica dalla somma delle somme di LRGB.
Stretch e DDP in CCDStack
Ho scalato l’immagine da Fits 32bit a Tiff 16bit
Sono passato al colore
Ho ottenuto RGB in AstroArt4 con pesi R:1 G:1.02 B:1.74
Ho scalato l’immagine tramite la funzione di trasferimento di AA4 salvando ancora in fits.
La procedura dettagliata la trovate nei tutorial di Giò
In MaximDL 4 ho applicato un DDP
Più precisamente: apro l’immagine, apro il tool DDP, selezione il Kernel – User Filter
Nei settings ho preventivamente (ed una volta per tutte) selezionato la matrice 3x3 composta tutta da zeri salvo il box centrale al valore 1
Nei parametri DDP spunto auto.
Il Mid-level resta al valore automatico mentre normalmente ammorbidisco il Background sottraendo un 3/5% del valore automatico proposto. In ogni caso cerco di applicare un DDP che mi consenta di avere una curva dei dati non troncata sulla sinistra.
Procedo a volte per prove ed errori disapplicando il DDP con il tasto undo
Salvo l’RGB DDP in Tiff.
Apro RGB ddp in Ps, sistemo i livelli e inizio a recuperare il colore per fondere poi la luminanza.
Evito di utilizzare il comando saturazione se non per un 3/5%.
Il recupero colore lo effettuo con la correzione colore selettiva ben illustrata da Giò oppure in questo modo.
Triplico il primo RGB: ovvero ottengo tre livelli uguali del primo RGB
Il livello superiore è in modalità luminosità
Il livello intermedio in luce soffusa
Il terzo livello è normale
Riunisco i livelli
Procedo nuovamente alla triplicazione dei livelli assegnando le modalità sopra descritte (primo luminosità, secondo luce soffusa, terzo normale). Osserverete che i colori tendono a saturare solamente dove ci sono senza incrementare minimamente la componente di rumore della crominanza.
Il credito della tecnica va a Dietmar Hagar. Date un occhio al suo sito (
http://stargazer-observatory.com/) e ai tutorial (“OSC- DSLR- and RGB processing”). Dietmar dice che:
“Methode 1 was handed to me by the world famous CCD-astrohptographer R Jay GaBany (but has also been developed in several places as I learned - nevertheless I am very grateful for Jay's hints and tips he gave me over the past years)”
quindi Thanks to GaBany anche da parte mia.
Quando l’RGB è soddisfacente applico la luminanza: normalmente non più di un 15/20% la prima volta.
Il primo LRGB viene sistemato nuovamente con la saturazione ed i livelli
Procedo a reiniettare nuovamente la luminanza per percentuali maggiori. Recuperando sempre ad ogni passaggio il colore che tende inevitabilmente a desaturare
In questa fase gli strumenti che utilizzo sono GradientXterminator (vedi il tutorial di Russel Crowman
http://www.rc-astro.com/resources/GradientXTerminator/) ma anche le Astronomy Tools di Noel Carboni (
http://actions.home.att.net/Astronomy_T ... rsion.html)
Tra le tante mi posso avvalere della selezione delle stelle, della riduzione delle stelle (che evita/riduce l’effetto romboidale creato dal filtro minimo anche dissolto al 50%)
Space noise reduction e Deep Space noise reduction sono dei filtri gaussiani che lavorano bene.
Verifico anche che cosa salta fuori da Local Contrast Enhancement e da Lighten Only DSO and Dimmer Stars.
Ogni azione è sempre applicata ad un livello ad hoc che poi è o eliminato o applicato secondo le più soddisfacenti percentuali di trasparenza.
Per applicare determinati interventi (actions o semplicemente filtri o curve particolari) in alcune aree piuttosto che in altre (ad esempio aumentare i contrasti di una nebula evitando di toccare le stelle) utilizzo spessissimo la maschera di livello.
Anche solo per applicare un po’ di denoise al solo fondo cielo.
Per la procedura (inverted layer mask) e le sue mille varianti rimando al sito di Jim Misti e soprattutto a tutorial di elaborazione sulla SunFlower
http://www.mistisoftware.com/astronomy/Process_m63.htmPer l'utilizzo delle maschere (strumento potentissimo) date un occhio anche al sito di Ken Crowford:
http://www.imagingdeepsky.com/Fatto salvo un work flow abbastanza ripetibile prima di entrare in Ps ciò che accade da Ps in poi è sempre frutto azioni del momento, poco ripetibili e molto condizionate anche dal tipo di immagine da elaborare e dai dati disponibili.
Quanto ho riportato è quindi un indirizzo di massima sui principali strumenti che utilizzo e che molto spesso, anzi quasi sempre, si fondono tra loro e si adattano alle necessità.
Mi capita poi di sperimentare molto sui livelli e a volte mi escono delle cose interessanti che sono convinto di ricordare ma delle quali non sono più in grado di trovare il punto di partenza o alcuni passaggi intermedi. dovrò scrivermene al momento!
Notte
D