Eccomi qua, come promesso di seguito il link per scaricare il fit della somma da 310 minuti:
https://www.dropbox.com/s/sfhfdjvusq100 ... m.zip?dl=0Puoi farci tutte le misure che vuoi (e chi volesse si puo' divertire ad alaborare

)
Non ho al momento i singoli frames (essendo la connessione su 3G a pagamento faccio le somme in remoto e mi scarico solo quelle, poi regolarmente ogni altro mese il tizio che mi offre supporto locale mi copia i dati su HDD e me li mette da scaricare da su un'altra connessione non sul sito remoto) quindi ti devi "accontentare" di questa al momento

Il valore FWHM medio di questa somma e' di 3.5".
Mauro Narduzzi ha scritto:
Beh, la risposta direi che sta tutta qua

Cita:
Mediamente l'FWHM che vedo sui singoli frame di luminanza varia tra i circa 3" ed i 4-5" a seconda della serata e dell'altezza dell'oggetto.
Confortante direi, in serate migliori dovrebbe offrire sicuramente di meglio! Però 3-5" è davvero orrendo... col TEC ricordi che FWHM riuscivi a ottenere mediamente?
Mmm, davvero orrendo mi pare una affermazione eccessiva, considera che a Siding Spring (sul picco, 600 metri di altitudine piu' della mia) gli astronomi residenti mi dicevano che la media e' 2"/2.5", quando il seeing va sotto 1.5" (ad al massimo scende a 1.2") lo segnalano sul calendario! E nel loro caso parlano di seeing istantaneo, nel mio caso parlo di FWHM su valori medi cumulati in esposizioni da 10', chiaramante con esposizioni piu' brevi hai maggiori possibilita' di catturare valori piu' bassi.. Con il TEC avevo fatto una analisi su quasi 600 subframe raccolti durante l'anno, tutti con esposizione da 10 minuti in luminanza. Il valore medio di picco si attestava su 3.3", ti allego il grafico dell'analisi. Sotto 2.8" non avevo nessun frame, ma ero al limite del sampling col TEC (1.8"/px) per valori attendibili. Il mio vicino con un TEC180 e sampling a 0.85"/pixel mi confermava valori simili ai miei, con medie tra 2.5" e 3" nelle serate buone, valori intorno a 2" nelle serate eccezionali e valori oltre a 4 nelle serate scarse.
Non so a che livelli di seeing tu sia abituato ma a parte il Cile, le Hawaii e le Canarie ben pochi siti vanno sotto il secondo d'arco con esposizioni lunghe e la maggior parte dei siti medi "amatoriale" e' tra 2 e 3, da che mi son sempre sentito dire..
Al momento ho troppa poca statistica col Rifast, ho appena fattto la prima luce ed inoltre, sempre da analisi statistica fatta col TEC, Dicembre e Gennaio sono pure i mesi peggiori per il seeing in Australia...
Mauro Narduzzi ha scritto:
Marco Lorenzi ha scritto:
Gli specchi sono standard, non vetroceramico che costava un botto in piu' e non ne giustificavo la differenza di costo..
Eh attenzione a questo dettaglio... proprio in luoghi dove vi è una forte escursione termica il vetroceramico vale tutta la spesa aggiuntiva. Mi rendo conto che la differenza di costo sia davvero elevata però

Mmmm... si e no. Ovviamente un vetro a bassissima dilatazione termica e' migliore, sia durante la lavorazione ottica che durante l'uso strumentale, ma a pari correzione ottica finale, a meno di avere gradienti folli (parecchi gradi di salto in breve tempo) la variazione di fuoco per un vetro "normale" (che poi, in realta', i vetri standard per specchi son tutti ad un coefficente termico relativamente basso) si corregge tranquillamente rifuocheggiando. Io di standard rifaccio il fuoco ogni ora, anche se dovesse servire in caso potrei scendere ad ogni mezzora (ma non credo sia necessario), mi porta via due minuti tutto compreso.. nulla di ingestibile.. per non parlare poi che volendo si puo' insegnare al fuocheggiatore a compensare automaticamente..
Nell'ecosistema traliccio/ottica/treno strumentale, l'impatto largamente maggiore lo ha il traliccio (qui infatti ho tutto carbonio), poi viene il treno ottico (fuocheggiatori, ruota portafiltri, raccorderia varia e corpo camera CCD) che e' inevitabilmente tutto in alluminio, contribuente questo spesso non considerato dalla maggior parte degli astrofili, visto che questo puo' contribuire al focus shift termico ben piu' di quanto gli specchi facciano..
Ultima considerazione importante, la variazione di fuoco dovuta a dilatazione degli specchi in sistemi Cassegrain e' amplificata dal valore moltiplicativo del secondario, quindi ad esempio in un RC ad f/8 con un primario ad f/3 l'effetto e molto piu' amplificato rispetto alla mia configurazione dove il secondario ha un valore moltiplicativo bassissimo.. Quindi quello che affermi, ovvero "il vetroceramico vale tutta la spesa aggiuntiva" non mi trova d'accordo (o perlomeno nel mio caso). Ovviamente in osservatori professionali le dimensioni degli strumenti e l'impossibilita' di rifare il fuoco frequentemente richiede si' l'uso di vetri a bassissima dispersione termica, ma questo e' un altro discorso..
Ciao
Marco