... mi piacerebbe capire cosa intendete fotograficamente parlando, magari con esempi pratici che possano essere presi come dati quasi oggettivi, togliendo a priori variabili tipo seeing, messa a fuoco, calibrazione e quant'altro!
Mi spiego, come diceva il foglio: come saprete sto iniziando a raccoglier dati con l'osservatorio remoto, il neonato Avogadro Observatory

e proprio l'altra sera prima che salisse la luna a dar noia, anche in virtù del fatto che ora abbiamo i filtri installati e in ordine

ho fatto una prova su un soggetto a caso, non allo zenith ma abbstanza alto, con la solita configurazione RC8@f5.8 Atik-One6 e filtro L astronomik, per vedere quando saturava il cielo e fin dove ci si poteva spingere, il seeing era abbastanza buono e il vento rilevato dagli strumenti molto basso e senza folate fastidiose.
Bhè con mia enorme sorpresa il cielo di Manciano ha retto fino a 20 minuti di posa in bin2, e non ho provato oltre, ma sto ancora cercando la mandibola
Vero è che vengo dall'uso della reflex raffreddata anche con sistemi abbastanza veloci, ma il massimo che mi sono potuto concedere negli anni, e che ricordo come eccezioni, sono 12 minuti a 800iso con taka a f3.9 da Forca Canapine, e 15 minuti a 800iso con ts81q f4.2 proprio da Manciano la serata dell'installazione di Merlino in una serata ventosa e con velature dove l'SQM di Mario V. ha segnato una media intorno ai 21.4.
Allego l'immagine per il vostro giudizio, è un singolo fit (-15°) non calibrato e stretchato in automatico da Pixinsight
Allegato:
ngc6791-Avogadro_Obs-1200s-L-bin1-stretch.jpg [ 475.56 KiB | Osservato 1468 volte ]
se pensate che il caldo mi sta facendo un brutto effetto, ditelo tranquillamente, oggi si muore ed è anche probabile

EDIT: il file nel nome riporta bin1, cui credevo fosse impostata la ccd, ma vedendo la risoluzione e i dati del fits ho appurato che era a bin2
per eventuali confronti o verifiche ben disponibile il fit originale, eh
