Rispondo prima di tutto a Ivaldo:
Credo che la Atik 16 (Enrico può confermare semmai) non abbia il sensore di temperatura, come del resto la mia SX H9. Cella di Peltier senza controllo.
Quindi nell'header dei fits non compare nessun valore di temperatura.
Ma, come detto, la casa e molte altre fonti (forse seguendo, senza tanto spirito critico, direi, le specifiche della casa) dice chiaramente che i dark non servono.
Come ho accennato io non sono completamente d'accordo, anche se ho visto che indubbiamente il sensore è tutto sommato più pulito di altri, e per esempio, basterebbe una serie di immagini con buona routine dithering, "kill hot pixel" e dead pixel, per risolvere al 70-80% il problema.
Quindi non so quanto sia efficace la funzione avanzata di Maxim che in base ai dati di temperatura riportati nell'header coinvolge e seleziona i dark (e bias) giusti per quelle condizioni.
Questo secondo quello che ho visto per il mio caso, credo molto simile a quello di Enrico.
Ogni "macchina" ha il suo modo di operare e comportarsi...
Enrico Togni ha scritto:
Dunque se una libreria di darks completa porterebbe a qualche migliaio di frames... davvero non avevo pensato
... e a parte il numero di frames prova a pensare *quanto tempo* devi perderci: 25 pose (mettiamo) per 30 minuti, 25x 25 minuti, 25 x 20 minuti 25x15minuti..... e così via... quante ore ci dovresti mettere? Questo per ogni step di temperatura che decidi. Io l'ho fatto!!

è un lavoro improbo ma l'ho fatto, solo però per una stagione, quella invernale. In effetti io non ho badato alla temperatura "accontentandomi", di costruire una libreria una volta per tutte nella stagione dello scorso inverno, quindi in teoria per una sola temperatura (incotrollabile) che va dai 0 ai 5°C circa.
A proposito, non è che puoi farli di giorno questi dark, ovvero, facendo partire la sequenza automatica fino che ha finito. La luce del giorno si infiltra comunque, e la variazione di temperatura ovviamente influiscono. Quindi solo di notte, *all'esterno* e solo in notti nuvolose o non sfruttabili (perché chiaramente in quelle limpide vanno sfruttate e se c'è anche la luna... non mi fido, è sempre luce che può infiltrarsi). Un continuo monitoraggio che per l'ultima mia esperienza mi sembra mi abbia impegnato, alla fine, per 2 settimane.
Cita:
mi vien dapensare che forse, allora, non sarebbe un sacrificio troppo grande farne, che so, cinque nella stesso momento delle riprese distribuiti magari fra inizio, durante e fine sessione.
In teoria sì, ma per i mei gusti perdo solo tempo, specie quando utilizzo tempi di posa, nelle riprese da 10-15 minuti quando uso i filtri narrowband. Si dovrebbero fare quindi 5 dark da 10 o 15 minuti, totale: rispettivamente 50 minuti o 1h 15minuti di attesa snervante o, come la vedo io, "buttati"!
Preferisco impiegare quel tempo nell'integrazione, dato che, come detto più volte in definitiva il nostro sensore ha il pregio di essere abbastanza pulito. E quindi si punta tutto su questa caratteristica. Infatti, come ti avevo accennato, quando le condizionio me lo permettono ogni tanto preferisco attivare la funzione "autodark". Questo permette di fare 1 solo dark una volta per tutte a inizio riprese, e può bastare.
Cita:
Io ho notato che tre darks paiono adeguati...
Ovviamente è molto meglio averne di più... 3 o 5 è meglio del semplice autodark (cioé 1 dark).
Per la tua immagine concordo con Ivaldo: non si può valutare l'efficacia del dark, in quanto il fondo cielo lo hai azzerato sul valore del nero assoluto.
