C'è una questione molto sottile, che arriva da considerazioni sui sistemi cognitivi, ed è questa: "perché la matematica rappresenta il mondo fisico"?
La matematica di per sé è un sistema simbolico: 2+3 = 5 può essere vista come una manipolazione di simboli, ma le regole con cui i simboli vengono manipolati correttamente ( o non correttamente) dipendono da che cosa i simboli "significano". 2+3 fa 5 se 2 significa due sassolini, 3 significa 3 sassolini e "sommare" significa l'operazione di metterli insieme.
In questo senso si dice che il sistema simbolico è "ancorato" (in inglese "grounded") su un dato esterno, che però purtroppo è un dato sensoriale (il "vedere" i sassolini).
Ora, I fisici e i matematici fanno spesso operazioni di questo tipo: "ho due forze" -1-> "le forze sono vettori" -2-> i vettori si sommano con queste regole -3-> la somma delle due forze è dunque questa. Il passaggio 1 è un passaggio da una entità fisica (la forza) a un ente simbolico (il vettore) il passaggio 2 è una operazione puramente simbolica, il passaggio 3 è il trasferimento del risultato simbolico al mondo fisico di partenza.
In Fisica, ovviamente, è importante verificare sperimentalmente che "le forze si sommano davvero come vettori". L'operazione di somma vettoriale è un modello che interpreta la realtà.
Ora, l'esempio che fai è un passaggio molto più spericolato: si prendono "equazioni" (cioè un sistema simbolico), si manipola questo sistema e si giunge a conclusioni che vengono generalmente considerate corrette perché la matematica lo è, ma spesso si dimentica il problema del "grounding" ovvero così come la somma vettoriale rappresenta la composizione delle forze, siamo sicuri che le operano simboliche "rappresentano" davvero quello che succede nella realtà?
In altre parole "la matematica rappresenta la fisica"? O giriamola in altro modo: "perché la matematica rappresenta la fisica"? Una risposta potrebbe essere che in verità le due cose sono intimamente connesse come due facce della stessa medaglia "nella realtà" (che cosa questo significhi non è mica chiaro però). Ma c'è anche una risposta molto più inquietante: il nostro cervello sta interpretando la realtà con un sistema simbolico (la matematica) che lui stesso ha costruito e in questo non si ricorda quasi mai del problema del grounding.
In altre parole non ci dobbiamo sorprendere che la fisica viene descritta bene in termini matematici perché siamo noi, come sistemi cognitivi, che interpretiamo i fenomeni (fenomeni nel senso letterale di ciò che ci appare) in questo modo.
Ma potrebbe essere solo che il nostro cervello può solo pensare così, che ci sono cose che non possiamo pensare o concepire e che l'essenza ultima della Fisica ci stia sfuggendo.
Quindi, nel cercare di spiegare fenomeni quantistici passiamo al mondo della matematica, manipoliamo il concetto di spazio di infinite dimensioni, ci accorgiamo che occorre assumere che in essi sia possibile trovare una base, che per infinite dimensioni questo non è garantito, e quindi diciamo "eh beh ma lo sarà: basta accettare l'assioma di Zemerlo". In questo passaggio applichiamo la manipolazione simbolica al mondo fisico "assumendo" che ciò sia corretto (se ce ne rendiamo conto, ma a volte nemmeno ce ne rendiamo conto perché 2+3=5 e non ci ricordiamo che 2 sassolini insieme a tre sassolini fa 5 sassolini).
In altre parole, fisici e matematici cercando i capire il mondo, ma per farlo usano il loro cervello che è parte del mondo e non sanno che limiti ha.
https://en.wikipedia.org/wiki/The_Unrea ... l_Sciences