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MessaggioInviato: mercoledì 14 gennaio 2015, 19:01 
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Iscritto il: mercoledì 21 febbraio 2007, 12:50
Messaggi: 4083
Non occorre che saliate a bordo della Enterprise di Star Trek basta che aspettiate poco più di 300.000 anni e la stella sarà a voi.
Sto parlando di Hip 85605 una nana arancione di classe spettrale K e di magnitudine V di 11a, situata nella costellazione dell'Ercole

http://simbad.u-strasbg.fr/simbad/sim-i ... =submit+id

Questa stella, tra le 100 stelle più vicine al Sistema solare, ha il 95% di probabilità di arrivare fino a circa 12.600 UA dal Sole e forse anche a sole 6.000 UA.

Queste notizie, ANCORA da confermare (probabilmente ci riuscirà la missione GAIA), vengono da un lavoro pubblicato sul sito dove vengono pubblicati (gratis) molti degli articoli di astronomia che dopo mesi saranno pubblicati (a pagamento) nelle riviste scientifiche professionali, questo articolo lo potete leggere a questo indirizzo:

http://arxiv.org/pdf/1412.3648v1.pdf

A proposito lo sapete chi ci ha (probabilmente) mandato le comete a lungo periodo che vediamo, come la C/2014 Q2 Lovejoy? Ebbene dovete ringraziare la stella Hip 103738, altrimenti conosciuta come Gamma Microscopii, che grazie ad un suo passaggio di circa 4 milioni di anni fa ha "scosso" l'albero delle comete!

Ciao.
Roberto Gorelli

P.S.: adesso ci divertiamo a vedere quando e come la TV e i quotidiani scopriranno la notizia e come la presenteranno.


Ultima modifica di Roberto Gorelli il giovedì 15 gennaio 2015, 17:55, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: mercoledì 14 gennaio 2015, 19:25 
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"Una cosa ho imparato nella mia lunga vita: che tutta la nostra scienza è primitiva e infantile
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MessaggioInviato: mercoledì 14 gennaio 2015, 20:57 
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Iscritto il: venerdì 3 luglio 2009, 11:02
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Tipo di Astrofilo: Fotografo
Allora era tutto vero! Nibiru, gli Annunaki, i cellulari che fanno scoppiare i pop corn :rotfl:
E' veramente incredibile, apparte scherzi, cosa significhi l'instabilita' orbitale. Proprio questi giorni stavo pensando a come esemplificare che le orbite stabili non sono poi tanto stabili, negli eoni. Anzi e' sta proprio li' il divertimento di usare i software che simulano le orbite. Pero' non trovo semplice spiegarlo. "gia' da 3 corpi non abbiamo una soluzione analitica" (no?), non e' comprensibile a tutti. Un qualche esempio chiaro, quale potrebbe essere?
Apparte quello di morire lampati di una stella che ci fa una improvvisata? 8)
Volevo infatti postare questa domanda ma colgo l'occasione e lo faccio qui.

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MessaggioInviato: mercoledì 14 gennaio 2015, 22:04 
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MessaggioInviato: giovedì 15 gennaio 2015, 17:54 
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Iscritto il: mercoledì 21 febbraio 2007, 12:50
Messaggi: 4083
Mi aspettavo un po' di domande ma si vede che l'argomento non interessa, ok!

Riguardo Nibiru, tra le poche certezza non è Nibiru, Nibiru "sarebbe" un pianeta/stella
legato gravitazionalmente al Sole e questa stella non lo è certamente.

Nemesis, lo stesso, ma qualcosa c'è, se Gamma Miscoscopii ha provocato la pioggia di comete
allora merita il titolo di Nemesis in carica in attesa che un'altra stella glielo porti via.

Ciao.
Roberto Gorelli


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MessaggioInviato: giovedì 15 gennaio 2015, 17:56 
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Iscritto il: venerdì 10 febbraio 2006, 0:42
Messaggi: 27052
Località: 41°N 16°E
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Roberto, quando ieri hai postato l'argomento ho provato ad andare avanti: lo scritto su Arxiv è molto interessante, ma anche un po' lungo.
E non ho avuto tempo di leggermelo.
Spero di farlo presto. Magari vien fuori qualche domanda :)

Grazie per aver condiviso, intanto.

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MessaggioInviato: giovedì 15 gennaio 2015, 20:05 
Roberto Gorelli ha scritto:
Mi aspettavo un po' di domande ma si vede che l'argomento non interessa, ok!

Riguardo Nibiru, tra le poche certezza non è Nibiru, Nibiru "sarebbe" un pianeta/stella
legato gravitazionalmente al Sole e questa stella non lo è certamente.

Nemesis, lo stesso, ma qualcosa c'è, se Gamma Miscoscopii ha provocato la pioggia di comete
allora merita il titolo di Nemesis in carica in attesa che un'altra stella glielo porti via.

Avevo già letto questa notizia, molto interessante. Invece l'ipotesi dell'esistenza nel passato di una stella gemella del Sole (Nemesis o Nibiru) è stata definitivamente smentita dalla Nasa.
Qui c'è un riassunto:
http://www.panorama.it/scienza/extremam ... s-non-c-e/


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MessaggioInviato: venerdì 16 gennaio 2015, 18:45 
Fabios ha scritto:
Allora era tutto vero! Nibiru, gli Annunaki, i cellulari che fanno scoppiare i pop corn :rotfl:
E' veramente incredibile, apparte scherzi, cosa significhi l'instabilita' orbitale. Proprio questi giorni stavo pensando a come esemplificare che le orbite stabili non sono poi tanto stabili, negli eoni. Anzi e' sta proprio li' il divertimento di usare i software che simulano le orbite. Pero' non trovo semplice spiegarlo. "gia' da 3 corpi non abbiamo una soluzione analitica" (no?), non e' comprensibile a tutti. Un qualche esempio chiaro, quale potrebbe essere?

...ma se invece fosse vero?
http://www.media.inaf.it/2015/01/16/osc ... e-plutone/


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MessaggioInviato: venerdì 16 gennaio 2015, 23:39 
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Iscritto il: mercoledì 21 febbraio 2007, 12:50
Messaggi: 4083
Ehmmmmmm, io veramente ho postato non so quanto tempo fa proprio un lavoro su tale argomento aspettando delle domande ... che non vennero, allora mi sbilancio un po', da quel lavoro si può calcolare pure dove sono i due pianeti, la loro magnitudine dovrebbe essere alla portata dei più attrezzati frequentatori del forum e di conseguenza ..... oppss ho detto troppo, anzi no, aggiungiamo qualcos'altro, per esempio l'articolo precedente a quello citato nel sito INAF dove "leggendo bene" si può sapere dove stanno 'sti benedetti oggetti:

http://arxiv.org/pdf/1406.0715v2.pdf

Ciao.
Roberto Gorelli


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MessaggioInviato: giovedì 12 febbraio 2015, 9:47 
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Iscritto il: lunedì 10 ottobre 2011, 13:57
Messaggi: 267
Una piccola nota: su arXiv si trovano non gli articoli che saranno pubblicati ma i draft degli articoli inviati a riviste per valutazione da due (o più) reviewer ed eventuale pubblicazione.
Il fatto che gli articoli da inviare ad A&A abbiano già il formato da rivista (si scarica il template per LaTeX e quindi automaticamente il file assume la forma desiderata) non deve trarre in inganno. I preprint inviati ad altre riviste hanno infatti la classica forma dei draft per l'invio e valutazione (testo con doppia interlinea, seguito dalle didascalie di figure e tabelle, quindi le figure, infine le tabelle, l'ordine di figure e tabelle potendo variare da rivista a rivista).

Trattandosi quindi di preprint, va considerato che essi potrebbero anche essere respinti. Per la cronaca, io, come reviewer, ho respinto circa il 50% della quarantina di manoscritti che ho valutato finora (ad esempio, da gennaio 2014 a oggi ne ho valutati 6, dei quali una minor, una major, 4 respinti). Come autore, ne ho inviati finora 39, di cui 35 pubblicati, 2 respinti, 2 attualmente in valutazione. Non ho mai usato arXiv (e l'unica volta che ho diffuso un draft prima di avere l'esito della valutazione... è uno dei due casi in cui ho avuto una rejection!)

Ovviamente, non sto dicendo che si tratta di materiale inutile o forviante. Lungi da me. Sto dicendo invece che si tratta di materiale che va trattato con piena maturità di giudizio. In generale, la lettura di un articolo richiede di per sé piena maturità di giudizio ma, se si tratta di materiale non ancora valutato da una giuria di pari dell'autore, nessuno, oltre all'autore stesso, si è espresso in modo indipendente sulla validità di quanto riportato. Se il preprint risale ad un tempo per il quale ci si dovrebbe attendere che esso sia pubblicato su riviste in abbonamento (quindi ha più di 6-8 mesi), basta vedere se un articolo con gli stessi autori e lo stesso titolo, oppure titolo simile, è stato pubblicato. L'accesso all'abstract è comunque garantito. Se esso c'è, si può quindi considerare come abbastanza affidabile quanto trovato su arXiv (ci potrebbero essere variazioni anche abbastanza estese tra il preprint e il pubblicato, ma il fulcro del discorso va sostanzialmente bene).

Lo stesso processo di peer-review si presta a critiche, e non è questa la sede per discutere di ciò, ma si è finora rivelato comunque se non la cosa migliore, quella meno peggio per dire se qualcosa ha o non ha una minima rilevanza e sensatezza. Potrei anche aggiungere che un manoscritto respinto negli anni '30, inviato ad altra rivista, ha poi portato il Nobel all'autore, cioè Yukawa, ma questa è un'altra storia.

Preciso infine che, in Astronomia, le riviste open access non godono di molto credito.


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