1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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Autore Messaggio
MessaggioInviato: domenica 20 novembre 2011, 13:41 
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Iscritto il: giovedì 7 ottobre 2010, 14:12
Messaggi: 2250
Località: Cecina (LI), Toscana
Tipo di Astrofilo: Visualista
Secondo questo studio, stelle antiche come quelle che appartengono agli ammassi globulari, contengono elementi pesanti come l'oro o il platino!

http://gaianews.it/scienza-e-tecnologia ... a/id=14547

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Fortunatamente, secondo la moderna astronomia, l'universo è finito: un pensiero consolante per chi, come me, non si ricorda mai dove ha lasciato le cose. Woody Allen


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MessaggioInviato: lunedì 21 novembre 2011, 2:53 
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Iscritto il: mercoledì 18 ottobre 2006, 2:32
Messaggi: 199
Località: padova
propongo due spiegazioni:
- quelle stelle erano state precedute da supernove, che le fornirono gli elementi pesanti
- il big-bang non è stato il primo. Prima di lui "qualcosa" aveva prodotto gli elementi pesanti.
ercap (gruppo astrofili di padova)


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MessaggioInviato: lunedì 21 novembre 2011, 8:31 
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Iscritto il: martedì 18 luglio 2006, 12:29
Messaggi: 3441
Località: Castegnato (BS)
Tipo di Astrofilo: Visualista
Pensa, ho appena fatto una lezione al nostro corso astrofili che, in parte, conteneva anche questo argomento.
Le stelle più antiche che si conoscono contengono già tutti gli elementi conosciuti, anche se in quantità meno abbondanti di quelle più giovani.
Si pensa quindi che l'effetto di arricchimento dell'universo si sia svolto con particolare vigore nei primissimi periodi della vita dell'universo stesso, per poi arrivare ad un punto di stabilizzazione.

Se anche ci trovassimo al 2 big-bang, la fase in cui l'universo si trova tutto in una particella di miliardi di miliardi di gradi di temperatura e di densità miliardi di miliardi di miliardi di volte quella dell'acqua avrebbe distrutto qualsiasi elemento più complesso di elettroni, neutrini e quark. Gli elementi pesanti non possono resistere a quelle temperature.

Spero di essere stato utile!

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Massimo Alessandria
Dobson 16" "self-tuned" - Paracorr, Meade UWA 24, Pentax XW 20, 14, 7, Zoom Nagler 3-6, Supermono TMB 6

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MessaggioInviato: lunedì 21 novembre 2011, 10:34 
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Iscritto il: venerdì 27 luglio 2007, 23:20
Messaggi: 10630
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
se non ricordo male si pensa che le stelle di primissima generazione fossero estremamente massicce, supermassicce direi ( si parla di ordini di grandezza non riscontrabili/riscontrati nel'universo attuale)... perciò di vita estremamente breve, pochi milioni di anni.
queste stelle di primissima generazione dovrebbero aver generato le materie pesanti ( "metalli" nel gergo - assurdo mi permetto di dire :) - dell'astrofisica) presenti nelle stelle più antiche osservabili.

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dovrete espellere anche me


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MessaggioInviato: lunedì 21 novembre 2011, 19:20 
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Iscritto il: lunedì 21 settembre 2009, 0:23
Messaggi: 835
Località: Cuorgnè (TO)
Tipo di Astrofilo: Visualista
mmh... l'articolo ha qualche pesante tara :D

1) Fa molta confusione sulla teoria attuale di formazione delle primissime stelle (nomina una strana materia oscura che non sarebbe quella attuale). Forse l'immensa quantità di idrogeno gassoso non illuminato in quanto non esistevano stelle?
2) 17 stelle studiate sono una casistica davvero limitata. mi meraviglio che abbia dato risultati significativi a tal punto. Beh ci hanno fatto una tesi di laurea sopra, quindi direi di sì :? se fossero 17 stelle in tutto l'alone galattico allora i dati si fanno molto interessanti!
3) il dato della percentuale di stelle binarie è molto più alto (credo superiore al 60%) Potrebbe riferirsi solo alla opolazione dell'Alone, ma non è chiaro...
4) per elementi pesanti (metallicità dela stella) in astrofisica si intendono tutti gli elementi dal litio in sù.
5) (dettaglio poco significativo :mrgreen: ) la foto è della galassia sombrero, una via di mezzo tra una spirale e una ellittica. La via lattea è confermata essere una spirale barrata, e anche molto carina secondo me! :D

A giudicare dallo strano italiano e dalle affermazioni ambigue direi che è stato tradotto ad brutus dall'inglese, senza molta conoscenza nel campo...

Comunque, gli scienziati hanno ipotizzato da molto tempo le stelle della cosiddetta Popolazione III, le primissime stelle che si formarono dopo il big bang e che seminarono i primissimi elementi oltre all'idrogeno.
A quanto ho capito le stele studiate dell'Alone dovrebbero essere quelle di Popolazone II, le stelle di "seconda generazione" che formarono le galassie e gli ammassi globulari, quasi tutte diventate giganti rosse o nane bianche (10 miliardi di anni di ciclo vitale). Mentre in questi ultimi compongono praticamente il 100% del totale (essendo poveri di gas e polveri), nel disco galattico sono diventate molto rare, sostituite un po' per volta dalla Popolazione I, quella di cui fa parte il nostro Sole, in piena maturità, stelle ad elevata metallicità nate dal collasso di gas innescato (e inseminato ulterioremente di elementi) dalle supernove delle stelle di Popolazione II.

A quanto si sa, e stando alla teoria, nessuna stella della fantomatica Popolazione III è sopravvissuta fino ai giorni nostri, perchè per le condizioni in cui si trovava l'universo all'epoca non erano possibili stelle "piccole" e quindi longeve. Si formò una quantità enorme e improvvisa di giganti e ipergiganti blu, con un ciclo vitale nell'ordine dei milioni di anni, e che continuamente per un centinaio di milioni di anni arricchì il mezzo interstellare, formando pure i primi buchi neri. Tali buchi neri (siamo nella teoria pura, speculazione :!: ) attirando il mezzo interstellare circostante, già arricchito di elementi pesanti, cominciarono ad accrescersi e a mantenere dischi di materia, attorno ai quali sempre più materia precipitava e si univa al moto rotatorio. Tutto sfociò in relativamente poco tempo nella nascita delle prime protogalassie e nelle stelle di Popolazione II.
Una spiegazione di tali dati potrebbe essere che alcune stelle di Pop. II nacquero molto vicine alle supernove di quelle di Pop. III, arricchendosi a dismisura di elementi pesanti. L'universo era comunque ancora più denso e caldo di adesso.

Con le microonde siamo riusciti ad oservare il flash della ricombinazione (la radiazione cosmica di fondo). L'universo agli inizi, proprio come detto da puspo, era un plasma informe di particelle elementari e energia, e opaco alla radiazione. Ma a 300.000 anni dall'"inizio" il tutto si ricombinò di colpo in atomi, e l'universo divenne trasparente. La radiazione venne rilasciata tutta di colpo, e produsse quell'eco che noi continuiamo a vedersi espandere più o meno uniformememente in tutte le direzioni. Qualche milione di anni dopo la popolazione III cominciò a formarsi, in un universo relativamente calmo, e pose fine alla cosiddetta "era oscura", senza nemmeno un raggio di luce. Siccome quele stelle gigantesche emettevano essenzialmente ultravioletto, per il fenomeno del redshift tale radiazione dovrebbe essere nell'infraosso, vista da Terra. Gli scienziati sono attualmente in caccia di quel debolissimo eco infrarosso che dovrebbe pervadere tutta la volta celeste e mostrarci finalmente la luce delle prime stelle dell'universo, c'è un satellite in fase di lancio mi sembra, ma non ricordo il nome :oops:

Scusate il papiro :mrgreen: :mrgreen:

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Osservo con: Riflettore Newton della Optrons 127/1000 f/8 (2006), oculari scarsi K20 e K9 e gli ottimi PL10 e WA12 di Vicchio (grazieee! ^^); Binocolo Leica 8x32 BN; 2 Rifrattorini con cui ho iniziato

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Cuorgnè (TO) - 330 m.s.l.m.
45°23' N ---- 07°39' E
Ceresole Reale (TO) 1585 m.s.l.m. - PNGP
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MessaggioInviato: mercoledì 23 novembre 2011, 13:54 
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Grande Deep!!
Spiegazione fantastica, complimenti!!! :wink:

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MessaggioInviato: mercoledì 23 novembre 2011, 14:25 
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Quell'articolo è una miscela di cose note e di cose piuttosto dubbie. Poi non c'è chiarezza.
"Poco dopo il Big Bang l’universo era dominato dalla misteriosa materia oscura insieme a idrogeno ed elio. La materia oscura e i gas insieme formarono le prime stelle. All’interno incandescente di queste stelle l’idrogeno e l’elio si sono fusi insieme e hanno formato i primi elementi più pesanti come il carbonio, l’azoto e l’ossigeno, e dopo “poco” (a poche centinaia di milioni di anni) tutti gli elementi conosciuti erano al loro posto. Tuttavia, queste prime stelle contenevano solo un millesimo degli elementi pesanti visti nel Sole di oggi."
Si parla gratuitamente della materia oscura, quando si dice che "dopo “poco” (a poche centinaia di milioni di anni) tutti gli elementi conosciuti erano al loro posto" questo non è assolutamente vero, gli elementi sino al ferro si sono formati così, ma non quelli successivi, per i quali non è possibile la sintesi per fusione. E non è una questione di abbondanza relativa.

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Ciò che non ha termine non ha figura alcunaLeonardo da Vinci


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MessaggioInviato: mercoledì 23 novembre 2011, 19:29 
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Iscritto il: lunedì 21 settembre 2009, 0:23
Messaggi: 835
Località: Cuorgnè (TO)
Tipo di Astrofilo: Visualista
Attento fabio! Gli elementi fino al ferro si formano sì durante il ciclo vitale della stella, mentre quelli dopo vengono costruiti durante la fase di supernova, ma SEMPRE tutti tramite fusione nucleare. Solo che i primi producono energia, mentre fondere i transferrici la richiede. Energia abbondantemente disponibile durante la supernova, in cui si innesca la fusione di ogni atomo presente nella stella intera, e non solo più nel "core" (ecco perchè esplode :mrgreen: ). Le prime stelle, come ho citato prima, erano ipergiganti blu con un ciclo vitale dell'ordine di milioni di anni (da 1 a 5). In 100 milioni abbiamo fino a 20 generazioni di stelle ipergiganti di pop. III, e sembra che tale stima spieghi bene le abbondanze relative degli elementi nella polvere interstellare galattica e nelle stelle stesse. Sembra, per ora! L'astrofisica e la cosmologia in questi campi sono in costante evoluzione.

C'è un limite, detto Limite di Eddington, di massa per una stella. Se la stella supera tale limite allora l'energia prodotta causa una pressione di radiazione maggiore della tendenza al collasso gravitazionale, e ciò ha come risultato l'espulsione della massa in eccesso. In pratica, se la costanti universali sono davvero universali nel tempo e nello spazio, la pop III aveva membri più o meno tutti delle dimensioni (parli di massa) di Eta Carinae, la Pistol Star o la più massiccia conosciuta, R136a1 (265 masse solari).
Queste sono stelle caldissime e dalla vita estremamente breve, oltre che molto vicine al limite di Eddington (posto attorno a 270-280 masse solari, non è un limite netto). Si pensa che r136 abbia già espulso molta della massa originaria di formazione (che doveva essere di 350), a seguito del fortissimo vento stellare conseguente all'eccesso di produzione di energia interna.

http://en.wikipedia.org/wiki/R136a1

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MessaggioInviato: mercoledì 23 novembre 2011, 22:12 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
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Infatti è proprio così, gli elementi oltre il ferro si sono formati nelle novae e quindi non è vero che "dopo “poco” (a poche centinaia di milioni di anni) tutti gli elementi conosciuti erano al loro posto" se per formarli c'è voluto una "nova" non è bastato aspettare un pò... :lol:

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MessaggioInviato: mercoledì 23 novembre 2011, 22:57 
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Località: Siracusa
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Deep però non è detto che gli elementi pesanti si formano solo durante le supernove, mi pare che sia stato dimostrato che esistono particolari processi di cattura neutronica che conducono verso isotopi pensati già in zone di fotosfera stellare. Si chiamano processi-s e processi-r.

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Diego Barucco
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