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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Redshift, non capisco...
MessaggioInviato: martedì 6 aprile 2010, 17:11 
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Iscritto il: sabato 7 marzo 2009, 15:43
Messaggi: 6
Località: Roma (provincia)
Salve a tutti i partecipanti.
Vorrei chiedere una spiegazione riguardo al redshift, questo è quello che mi sfugge:

perchè un valore molto alto del redshift indica che l'oggetto si allontana molto velocemente e non, semplicemente, che l'oggetto è molto lontano?

Lo chiedo perchè mi viene da pensare che siano necessarie almeno 2 misurazioni del redshift a grandi distanze di tempo, ma da quello che ho letto finora al riguardo (non moltissimo, per la verità) sembra scontato che una sola misurazione sia sufficiente per ottenere la velocità dell'oggetto.

Grazie a chi vorrà chiarirmi! :)


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 Oggetto del messaggio: Re: Redshift, non capisco...
MessaggioInviato: martedì 6 aprile 2010, 17:25 
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Iscritto il: lunedì 1 maggio 2006, 16:52
Messaggi: 5512
Località: Savona
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Il fenomeno si chiama effetto doppler:
http://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_Doppler
e non me ne volere ma credo che wikipedia possa spiegartelo molto meglio di come farei io!
Se non capisci il link chiedi pure!

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Davide Ghiso
Meade Schmidt-Newton 6" (763mm F/5) - William Optics Zenithstar 66 ED - Eq6 skyscan Barlow 2x e 4x apo coma - Oculari meade superploss 26mm
Kellner 20 e 4 mm Ploss 10mm - Hiperion 8mm - Atik 383l+ monocromatic
filtri baader 36mm R,G,B,L,H-alpha - magzero mz_5 bn
Gruppo Astrofili Volontari Ingauni Albenga SV

Davide Ghiso
ma chi sarà mai questo Dario Fo!?


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 Oggetto del messaggio: Re: Redshift, non capisco...
MessaggioInviato: martedì 6 aprile 2010, 17:28 
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Iscritto il: sabato 10 gennaio 2009, 20:23
Messaggi: 3327
Località: Jesolo
Tipo di Astrofilo: Visualista
beh il redshift > 0 (quindi diminuzione della frequenza della luce emessa) è dato dall' allontanamento della sorgente luminosa, sia questa a muoversi o lo spazio ad espandersi... inoltre più la sorgente è lontana maggiore sarà la sua velocità di allontanamento e quindi maggiore sarà il redshift stesso

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Dob 16" JB

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 Oggetto del messaggio: Re: Redshift, non capisco...
MessaggioInviato: martedì 6 aprile 2010, 17:44 
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Iscritto il: sabato 7 marzo 2009, 15:43
Messaggi: 6
Località: Roma (provincia)
AndreaF ha scritto:
... il redshift > 0 (quindi diminuzione della frequenza della luce emessa) è dato dall' allontanamento della sorgente luminosa ...


Ma questo significa che se la sorgente luminosa fosse ferma, il redshift sarebbe pari a zero, anche se la sorgente fosse lontanissima?


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 Oggetto del messaggio: Re: Redshift, non capisco...
MessaggioInviato: martedì 6 aprile 2010, 17:58 
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Iscritto il: sabato 10 gennaio 2009, 20:23
Messaggi: 3327
Località: Jesolo
Tipo di Astrofilo: Visualista
se fosse perfettamente ferma rispetto l'osservatore direi di si...

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Dob 16" JB

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 Oggetto del messaggio: Re: Redshift, non capisco...
MessaggioInviato: martedì 6 aprile 2010, 18:02 
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Iscritto il: domenica 23 aprile 2006, 22:02
Messaggi: 7738
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Hari ha scritto:
Ma questo significa che se la sorgente luminosa fosse ferma, il redshift sarebbe pari a zero, anche se la sorgente fosse lontanissima?

Esatto. Se la distanza tra l'osservatore e l'oggetto osservato fosse costante (di "fermo" c'è ben poco nell'universo, e poi fermo rispetto a cosa?), allora il redshift non avrebbe luogo. Il fatto però che l'universo sia in espansione fa si che quasi tutto si allontani da quasi tutto, e che ciò che è più lontano si allontani più velocemente di ciò che è più vicino.


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 Oggetto del messaggio: Re: Redshift, non capisco...
MessaggioInviato: martedì 6 aprile 2010, 18:06 
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Iscritto il: mercoledì 18 marzo 2009, 13:26
Messaggi: 2226
Tipo di Astrofilo: Visualista
Hari ha scritto:
perchè un valore molto alto del redshift indica che l'oggetto si allontana molto velocemente e non, semplicemente, che l'oggetto è molto lontano?


Perchè la variazione di frequenza (redshift=spostamento verso il rosso) non dipende dalla distanza fra "sorgente" (la galassia lontana) e "ricevitore" (noi) ma solo dal moto relativo dei due sistemi di riferimento, uno piazzato sulla sorgente, l'altro sul ricevitore.

In pratica se la distanza fra la galassia lontana e noi non cambia nel tempo significa che il nostro sistema di riferimento è solidale (*) con quello della galassia, la velocità relativa fra sorgente ed emettitore è nulla e quindi non si assiste alla variazione di frequenza.

Non conosco l'attività degli astronomi che misurano il redshift ma loro confrontano in pratica lo spettro di emissione di quella galassia/stella con quello che dovrebbero ottenere.

Come fanno a sapere cosa dovrebbero ottenere? esperimenti di laboratorio + teoria + chimica

ciao

aggiungo a (*) in realtà non è condizione sufficiente ma è solo un esempio

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Dobson RP Astro Phoenix 16" equipaggiato con TS SWA 38mm 70°, ES 24mm 82°, ES 14mm 82°, Televue Ethos 8mm 100°, Astronomik 2" UHC, torretta Baader Maxbright con correttore di coma+tiraggio da 1.7x e coppia di Vixen NPL 30mm.

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Ultima modifica di ivan86 il martedì 6 aprile 2010, 19:03, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Redshift, non capisco...
MessaggioInviato: martedì 6 aprile 2010, 18:10 
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Iscritto il: sabato 7 marzo 2009, 15:43
Messaggi: 6
Località: Roma (provincia)
Grazie, ragazzi!
Credevo che il redshift fosse positivo anche per un oggetto che rimane a distanza costante.
Ma quindi qeusto non ha niente a che vedere con l'effetto doppler, giusto?


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 Oggetto del messaggio: Re: Redshift, non capisco...
MessaggioInviato: martedì 6 aprile 2010, 19:07 
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Iscritto il: mercoledì 18 marzo 2009, 13:26
Messaggi: 2226
Tipo di Astrofilo: Visualista
certo che è l'effetto doppler, in particolare si chiama effetto doppler relativistico.

Pensa al classico esempio della sirena dell'ambulanza ed il suo suono che cambia di frequenza se questa si sposta rispetto a noi... ed ora chiediti, il suono cambia di frequenza se l'ambulanza è ferma ? ovviamente no.

E se l'ambulanza è ferma ma lontana da noi cosa succede al suono ? semplicemente è meno intenso ma la sua frequenza non cambia essendo l'ambulanza ferma. :wink:

ciao

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 Oggetto del messaggio: Re: Redshift, non capisco...
MessaggioInviato: martedì 6 aprile 2010, 20:57 
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Iscritto il: sabato 7 marzo 2009, 15:43
Messaggi: 6
Località: Roma (provincia)
Ok, Ivan, la tua spiegazione mi ha abbastanza chiarito le idee. Dico abbastanza perchè mi rimane ancora un piccolo dubbio: per avvertire il cambio di frequenza di un suono la cui sorgente si sta avvicinando a (o allontanando da) me, devo necessariamente ascoltare il suono in almeno due istanti diversi.

Posso, invece, stabilire che una sorgente luminosa sta cambiano la sua distanza da me (ed anche a che velocità lo fa) osservando lo spettro elettromagnetico che aveva in un solo istante, senza bisogno di confrontarlo con la frequenza della sua luce presa in un istante diverso.
E' per questo che dico che redshift e effetto doppler sono due fenomeni completamente diversi.


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