Beh il progetto si compone di due parti.
- Quella di invio di un segnale
Per questa parte hanno dovuto per forza di cose fare una serie di scelte. In primo luogo i sistemi "vicini" entro alcune diecine di anni luce non erano sicuramente degli obiettivi molto logici: questi sistemi, infatti, vengono costantemente "bombardati" dai nostri segnali radio (vedi le normali trasmissioni televisive) da circa 40 anni abbondanti. La scelta, quindi, è stata quella di mandare un raggio molto direttivo e forte in modo che potesse essere intellegibile anche molto lontano. A questo punto, però, il problema era la "durata" della trasmissione ed il numero dei sistemi da raggiungere: se si fossero scelte a caso 10000 stelle e per ognuna di queste si fosse trasmesso un segnale per pochi giorni, ecco che ci sarebbero voluti degli anni per completare il progetto con dei costi enormi (pensa a trasmettere un segnale di qualche kW per degli anni... ); se, invece, si fosse scelto un gruppo di stelle che stesse nell'angolo di apertura del fascio radio, ecco che avresti ottenuto di raggiungere centinaia o migliaia di stelle in un botto solo e con una singola trasmissione limitata nel tempo. A questo punto la scelta dell'oggetto è obbligatoria: devi per forza trasmettere verso un ammasso globulare che di solito è composto da diecine o centinaia di migliaia di stelle. La contropartita è l'eventuale tempo di risposta.
Insomma... non puoi avere la botte piena e la moglie ubriaca: al SETI hanno dovuto operare una scelta ed hanno deciso di raggiungere il massimo numero di sistemi possibili con un'unica trasmissione poco dispendiosa!
- Quella di ricezione di un segnale intelligente.
In questo caso i ritorni ci sarebbero comunque, visto che alcune delle più importanti scoperte in campo fisico sono state fatte per caso mentre si ascoltavano dei "segnali" per altri motivi. Due esempi molto noti sono questi:
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http://it.wikipedia.org/wiki/Pulsar .
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http://it.wikipedia.org/wiki/Radiazione_di_fondo . Tra la "teoria" e la misura della radiazione passarono quasi 20 anni.
Il problema principale in questo caso è riuscire a trovare nel fondo di rumore un qualche segnale intellegibile, cosa che richiede una mole titanica di calcoli e di dati. Non c'è da stupirsi, quindi, che sia necessario del tempo.... magari per scoprire poi che nessuno può raggiungerci perchè siamo comunque fuori portata.

Il fatto che il SETI sia finanziato da privati non dovrebbe essere un problema: sta ai privati stessi che ci mettono i soldi decidere se e come il progetto sia utile o no. L'importante è che non si usino in maggioranza soldi "pubblici" che andrebbero usati per progetti di più diretta utilità.
Per quanto riguarda l'entanglement quantistico, esiste un teorema che dimostra che non può essere usato per la trasmissione di informazione, nel qual caso sarebbe impossibile usarlo per un qualunque sistema di comunicazione su distanze cosmiche.
J.