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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Scienza o Fantascienza?
MessaggioInviato: lunedì 31 agosto 2009, 14:36 
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Iscritto il: lunedì 13 agosto 2007, 19:21
Messaggi: 146
Nei vari deliri che un "piccolo astrofilo" può elaborare ve nè uno che proprio non riesco a togliermi dalla testa. In passato ho studiato (in modo relativamente superficiale) le trasformate di Fourier e di Laplace. Mi ricordo che agevolmente era possibile, grazie ad esse, passare dal "dominio del tempo" a quello "della frequenza" e questo era decisamente utile per studiare alcune caratteristiche dei sistemi, quali la banda passante, il problema della stabilità dei sistemi controreazionati e via discorrendo. Mi colpì, ai tempi, l'uso della frequenza complessa. Mi chiedo ora se sia possibile anche per il "tempo" utilizzare funzioni analoghe. L'idea mi è venuta leggendo un post di qualche tempo fa su l'uso di funzioni trigonometriche non ricordo a proposito di che. Credo che facilmente il "rallentamento" del tempo a velocità relativistiche potrebbe essere matematicamente riportato all'influenza di un termine complesso, in analogia al valore dell'ampiezza che assume un'onda ad un certo momento. Se (ma sono ben consapevole dei limiti di questo "se") questa, chiamiamola congettura avesse un qualche fondamento, non potremmo pensare che esiste un "tempo universale" (il modulo della funzione) il cui "valore, sfasamento" dipende dalla variabile complessa (qualcosa del tipo a= b più o meno jota omega)?

wpro

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e se....


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 Oggetto del messaggio: Re: Scienza o Fantascienza?
MessaggioInviato: lunedì 31 agosto 2009, 16:11 
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Iscritto il: mercoledì 20 dicembre 2006, 2:27
Messaggi: 880
Località: Pavia
Fammi capire bene...

Ti chiedi se nel nostro spazio-tempo ci sia una qualche forma di "misura" che sia identica per qualunque osservatore? Insomma, ti stai chiedendo se esiste un invariante rispetto alle trasformazioni di Lorentz??

Se è così, la risposta l'ha già data a suo tempo Einstein: http://it.wikipedia.org/wiki/Quadrivettore

J.

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 Oggetto del messaggio: Re: Scienza o Fantascienza?
MessaggioInviato: lunedì 31 agosto 2009, 17:20 
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Iscritto il: lunedì 13 agosto 2007, 19:21
Messaggi: 146
Be' direi che A. Einstein va bene ma con una serie di premesse da verificare tra cui il non prevedere una topologia (oppure spazio "piatto") e soprattutto non definire "cosa sia" il tempo: esso viene "geometrizzato" in qualche modo e questo di per sè fornisce risposte spesso adeguate alle osservazioni. Ma il mio problema è più banalmente relativo al fatto che possa o no esistere un tempo "assoluto" o no. La relatività nega questa ipotesi io forse non ne sono proprio convinto, "a pelle" e senza elementi a sostegno, devo ammetterlo.... Non andiamo a scomodare Harp e Co., per carità, ma un fatto è che non siamo in grado di calcolare correttamente le orbite dei satelliti che stanno lasciando / hanno lasciato il sistema solare e questo in barba ad Eistein, a me, ed a molti autorevoli studiosi. Anni fa qualcuno mi disse che se l'equivalenza massa/energia fosse quella classica e=1/2mv al quadrato, indirettamente si potevano inserire le correzioni necessarie a spiegare le orbite, oggi "anomale". Non ricordo il nome del ricercatore purtroppo. Rigirando la domanda potrei chiedere: ammettendo un "tempo assoluto" (ovvero identico per tutti: sulla galassia di Andromeda "ora" sono le ore 18:10 del 31.08.2009, a prescindere che noi la vediamo come era milioni di anni fa), cosa cambia nella relatività? Ovvero esiste un osservatore ipotetico "che prescinda dalla velocità della luce" in grado di affermare che giorno e che ora è oggi per tutto l'universo?

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e se....


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 Oggetto del messaggio: Re: Scienza o Fantascienza?
MessaggioInviato: martedì 1 settembre 2009, 1:08 
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Iscritto il: mercoledì 20 dicembre 2006, 2:27
Messaggi: 880
Località: Pavia
Il problema principale è che le teorie scientifiche si basano sull'osservazione degli oggetti attraverso le loro caratteristiche misurabili. Quindi nel tuo caso il tutto si riduce al fatto che tu possa misurare o meno una proprietà "assoluta" dell'oggetto tempo: la teoria della relatività di Einstein dice che questo non è possibile per qualunque osservatore, indipendentemente da come sia fatto effettivamente il tempo. Noi di questo oggetto possiamo solo misurarne delle caratteristiche che sono relative. Di altri oggetti (come i quadrivettori o la velocità della luce, ad esempio) abbiamo, invece, tutti la stessa "visione".
Insomma, puoi vedere la relatività come una teoria che ti permette di dividere gli osservabili in due categorie delle quali una è composta da proprietà di oggetti che sono relative alle condizioni di ogni osservatore e l'altra invece comprende quelle proprietà che non variano con gli osservatori.

Si può sempre introdurre una componente "immaginaria" del tempo (in senso matematico), ma questa dovrà avere comunque un significato "tangibile", altrimenti avrai effettivamente a che fare con un bel "giochetto" matematico che nulla ha a che fare con il mondo fisico. Nel tuo caso, però, avresti sempre un termine che non è assoluto ma è relativo in dipenza della condizioni di "fase" in cui si troverebbe ogni osservatore.

Un piccolo appunto: il fatto che non siamo in grado di spiegare come mai le sonde che stanno lasciando il sistema solare stiano rallentando non è detto che sia in contraddizione con la meccanica relativistica; al momento qualunque spiegazione è solo una congettura che andrà verificata sperimentalmente: solo allora si potrà dire che è "in barba" o meno a ciò che sappiamo oggi.... e questo è quello che si sta facendo ormai dai tempi di Galileo!! ;-)

J.

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