http://www.eso.org/public/outreach/pres ... 17-09.htmlLa morte della stella più distante e antica dell'universo è stata fotografata in diretta dal Telescopio Nazionale Italiano Galileo (Tng), posto sulle Isole Canarie. Nella notte fra il 23 e il 24 aprile il telescopio, spiega l'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), è riuscito "per primo a osservare il segnale ottico corrispondente a uno dei Lampi di Raggi Gamma più importanti mai registrati". Si potrebbe trattare, sostiene l'Inaf, dell'esplosione conseguente alla fine di una delle prime stelle nate nell'universo, a circa 600 milioni di anni dal Big Bang, che sarebbe quindi lontana da noi oltre 13 miliardi di anni luce e risulterebbe l'oggetto celeste più distante mai osservato, con un redshift 8.1, record assoluto.
Tutto ha inizio il 23 aprile, alle dieci di mattina, ora italiana, quando il satellite Swift (la missione Nasa cui collaborano Gran Bretagna e Italia con l'Asi) coglie un Lampo di Raggi Gamma, battezzato Grb 090423, che dura almeno dieci secondi, indice di un evento cosmico catastrofico ed estremamente energetico nel quale si calcola sia stata emessa 100 volte più energia di quanto il Sole faccia nell'intera esistenza di nove miliardi di anni. Grazie a questa prima rilevazione il satellite riesce a rispuntare immediatamente gli altri telescopi di bordo verso la zona per osservare ai raggi X e XRT e nell'ultravioletto. Grazie ai dati raccolti viene localizzata l'area del cielo dove era avvenuto il Lampo, poi il satellite "passa la palla" ai telescopi a Terra perché continuino l'osservazione nelle lunghezze d'onda della luce visibile.
Fra questi c'é anche il Telescopio Nazionale Galileo. In Italia si attiva subito la rete di astrofisici Cibo che chiede di osservare il fenomeno con il Tng. Alle osservazioni partecipano anche i ricercatori delle sedi Inaf di Brera, Roma, Bologna e delle Canarie guidati da Paolo D'Avanzo dell'Inaf-Osservatorio di Brera e dell'università di Milano-Bicocca. E' una gara contro il tempo perché eventi di questo tipo sono velocissimi e irripetibili, e i ricercatori italiani la vincono, riuscendo per primi a immortalare l'esplosione. "E' stata una notte impegnativa ed emozionante - rileva D'Avanzo - ed è importante ricordare che la 'cattura' di questo evento unico è il risultato degli sforzi di un team preparato che ha studiato e sviluppato metodi e procedure per affrontare queste situazioni uniche". "Gli anni di paziente ricerca da parte dei ricercatori di questa collaborazione italiana sono stati premiati da un'osservazione eccezionale che rende la comunità del nostro Paese sempre più leader in questo campo", osserva Angelo Antonelli, dell'Osservatorio di Roma-Inaf. L'esplosione è stata registrata successivamente anche dal grande telescopio (Vlt) del monte Paranal, e dall'osservatorio di La Silla in Cile, gestiti dall'Organizzazione europea per la ricerca astronomica nell'emisfero australe (Eso).
http://www.ansa.it/opencms/export/site/ ... 65259.html