1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Grande Attrattore
MessaggioInviato: giovedì 24 luglio 2008, 20:09 
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Iscritto il: lunedì 13 agosto 2007, 19:21
Messaggi: 146
Qualcuno sa di che si tratta? Ho letto che non è visibile a causa della posizione del sole nella via lattea. Se avete qualche link o materiale per saperne di più ve ne sarei grato.

Grazie!!!!

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e se....


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 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: venerdì 25 luglio 2008, 8:47 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:41
Messaggi: 23657
beh... noi ci giriamo intorno al sole!
a meno che non giri anche lui in perfetta sincronia con la terra non dovrebbe riuscire a nascondersi, no?


ma forse non ho capito bene la domanda :D

comunque se gugli un po' qualcosa trovi!

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qa'plà!
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 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: venerdì 25 luglio 2008, 9:22 
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Iscritto il: venerdì 21 aprile 2006, 21:08
Messaggi: 2553
Località: Solarolo (RA)
Un po' d'iniziativa, no!!! E al primo colpo 8)
http://www.google.com/search?hl=it&rls= ... =Cerca&lr=
:wink: Ciao
Maurizio

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mauriziomarsigli ( at ) gmail.com
Tele: C8/CG5 goto superaccessoriato; ETX 70; EQ3 Bresser; WO 66 Zenithstar Petzvel ED OTA; Pentax 75 SDHF OTA; accessori vari foto visuali
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 Oggetto del messaggio: Grande Attrattore
MessaggioInviato: venerdì 25 luglio 2008, 9:57 
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Iscritto il: lunedì 13 agosto 2007, 19:21
Messaggi: 146
Queste cose le sapevo già, volevo solo sapere se vi erano novità o dati recenti sulla natura del "grande attrattore". Buco nero, centro gravitazionale dell'universo o semplicemente un grande superammasso locale?

Comunque grazie

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 Oggetto del messaggio: Re: Grande Attrattore
MessaggioInviato: venerdì 25 luglio 2008, 22:18 
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Iscritto il: mercoledì 22 febbraio 2006, 16:20
Messaggi: 173
Località: Liguria
wpro153 ha scritto:
(...)Buco nero, centro gravitazionale dell'universo o semplicemente un grande superammasso locale?
(...)


Oppure, nulla!

L'ipotesi del "grande attrattore" si basa in definitiva sull'interpretazione di una serie di redshift, inteso nella sua valenza classica di indicatore di velocità di allontanamento della sorgente.

Sul punto, come saprai, ci sono numerosi casi che i ricercatori che non condividono l'equazione redshift=velocità=distanza (della quale perfino Hubble dubitava, ma tant'è...) cercano di mettere in discussione, ma con magri risultati, anche se le ipotesi alternative non sono certo prive di interesse, e forse in grado di dare una risposta anche ad altre questioni (tipo l'ipotesi di accelerazione dell'espansione dell'universo dedotta dagli spettri delle supernovae Ia).

Comunque, l'idea del 'grande attrattore' frutto di una particolarità locale della nostra porzioncina di universo mi sembra un tantino venata di "principio antropico".

Saluti.

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 Oggetto del messaggio: Re: Grande Attrattore
MessaggioInviato: venerdì 25 luglio 2008, 22:35 
antares40 ha scritto:
Oppure, nulla!

L'ipotesi del "grande attrattore" si basa in definitiva sull'interpretazione di una serie di redshift, inteso nella sua valenza classica di indicatore di velocità di allontanamento della sorgente.


Da quello che so io, l'ipotesi si basa sul fatto che alcune galassie locali hanno una componente di moto non assimilabile all'espansione dell'Universo, e dalla loro velocità si deduce la massa responsabile dell'attrazione. Dalla direzione del vettore velocità si deduce la posizione dell'attrattore. Niente di particolarmente strano.

antares40 ha scritto:
Sul punto, come saprai, ci sono numerosi casi che i ricercatori che non condividono l'equazione redshift=velocità=distanza (della quale perfino Hubble dubitava, ma tant'è...) cercano di mettere in discussione, ma con magri risultati, anche se le ipotesi alternative non sono certo prive di interesse, e forse in grado di dare una risposta anche ad altre questioni (tipo l'ipotesi di accelerazione dell'espansione dell'universo dedotta dagli spettri delle supernovae Ia).


Non voglio entrare nella questione (che spesso si trasforma in tifo da stadio) tra resdhiftari :lol: , anche perché si accenderebbero molte polemiche. Diciamo solo che ogni fenomeno di moto radiale è fonte di redshift (o blueshift) e su questo non ci sono dubbi. Che poi ci possano essere degli oggetti particolari, dove l'interpretazione cosmologica del redshift si scontri con altre evidenze perlopiù osservative, questa è un'altra storia, che non mi pare c'entri con il grande attrattore.

antares40 ha scritto:
Comunque, l'idea del 'grande attrattore' frutto di una particolarità locale della nostra porzioncina di universo mi sembra un tantino venata di "principio antropico".
Saluti.


Non mi sembra. Si tratta a quanto pare di un super ammasso di galassie che attira la Via Lattea, il gruppo locale e gli ammassi contigui, un po' come l'ammasso della Vergine ci attrae a 200 Km/s, ma in modo un po' (molto)più energico. Non ho approfondito, ma non ci vedo nulla di particolare. Il problema della massa si risolve (mi sembra) considerando che purtroppo c'è il disco della Via Lattea di mezzo che nasconde il tutto. Per chi ha pazienza, basta aspettare un centinaio di milioni di anni, quando noi ci troveremo dalla parte opposta della Galassia e potremmo osservare molti oggetti che ora sono nascosti.


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MessaggioInviato: sabato 26 luglio 2008, 5:47 
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Iscritto il: mercoledì 22 febbraio 2006, 16:20
Messaggi: 173
Località: Liguria
Caro daniele.gasparri,

la spiegazione che tu fornisci è assolutalemte corretta, nell'ottica che tu stesso hai fornito e che vede il redshift esattamente nella impostazione di cui ho parlato anch'io: redshift=velocità di spostamento.
Quindi, se restiamo ancorati lì, non posso che essere completamente d'accordo.

Ma non è questione di redshiftari o no (non sono né l'uno né l'altro), né di polemiche (che comunque sono il sale di qualunque forum di discussione, se non sono sterilmente fine e sé stesse): quello che intendevo segnalare è l'esistenza di altre interpretazioni del redshift (basate su numerosi casi di difficile spiegazione), che non necessariamente riconducono l'intero spostamento misurato alla sola componente della velocità.

Chi sostiene (Narlikar-Arp) che il redshift è un indicatore di età piuttosto che di distanza (parametro quest'ultimo derivante dall'applicazione cosmologica del principio di Doppler-Fizeau da parte di Hubble -che confermo alla fine ne dubitava), ha anche proposto una propria ipotesi a sostegno (l'ipotesi della massa variabile).

Che sia giusta o no, non lo sa nessuno, né esistono al momento i mezzi per verificarlo; ma proprio perchè interpreta il redshift in modo differente, con il Grande Attrattore c'entra eccome, visto che quest'ultima idea si basa su una serie di redshift 'anomali' nel nostro Gruppo Locale: che poi risolva la questione, ce ne corre...

Ma questo vale anche per quella classica, di ipotesi, sulla quale si regge buona parte dell'impianto cosmologico del BB e dell'espansione dell'Universo, e che con l'affinarsi della tecnologia provoca sorprese abbastanza frequenti, rapidamente spiegate rettificando alcuni parametri o introducendo elementi esotici come l'energia oscura, che per il momento resta un semplice 'segnaposto' per rendere ragione dell'esistenza di qualcosa di ignoto che 'copre' il 74% della massa dell'Universo (un altro 22% è l'altrettanto elusiva materia oscura mentre il 4% è materia rivelabile e quindi nota).

Mi era quindi parso semplicemente utile segnalare (condendolo, lo riconosco, con un pizzico di polemica della quale mi scuserete) che un'idea differente potrebbe anche trovare un po' d'udienza se non altro a livello di conoscenza 'accademica', e tanto per non continuare a convincerci che la cosmologia standard ha spiegato tutto o quasi... (al momento, il 4%).

Quanto all'accenno, provocatorio, al 'principio antropico', mi basavo non già sulla spiegazione 'classica' dell'attrazione di un super-ammasso vicino, che proprio perchè non siamo in grado di rivelare resta allo stadio di intuizione, congettura o (per essere cattivi) illazione... ma alla possibilità, tra le altre, dell'essere prossimi al 'centro gravitazionale dell'Universo' buttata lì con nonchalance da wpro153: qui mi parrebbe proprio che il ben noto principio di fede avrebbe da dire la sua.

Cordialità

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 Oggetto del messaggio: Grande Attrattore
MessaggioInviato: sabato 26 luglio 2008, 7:00 
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Iscritto il: lunedì 13 agosto 2007, 19:21
Messaggi: 146
A dire il vero "il centro gravitazionale dell'universo" non è una mia ipotesi, (non ricordo dove l'ho letta). Avevo trovato sul sito di Chandra qualcosa su di un superammasso e di galassie vecchie, poco tempo fa.

Tornando sulle "polemiche" mi pare, esista il problema dell'interpretazione dei dati osservativi. Ovvero, se da un lato le osservazioni "vere" "sono dati inequivocabili", il fatto che poi sia necessario in qualche modo "interpretarle" mi inquieta un po'. Chissà cosa vedranno i nostri discendenti tra qualche milione di anni....

Più vado avanti e più mi rendo conto di non sapere.

Grazie per le risposte

wpro

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MessaggioInviato: sabato 26 luglio 2008, 14:04 
antares40 ha scritto:
Caro daniele.gasparri,

la spiegazione che tu fornisci è assolutalemte corretta, nell'ottica che tu stesso hai fornito e che vede il redshift esattamente nella impostazione di cui ho parlato anch'io: redshift=velocità di spostamento.
Quindi, se restiamo ancorati lì, non posso che essere completamente d'accordo.

Ok, fin qui ci siamo. Ma....

antares40 ha scritto:
Ma non è questione di redshiftari o no (non sono né l'uno né l'altro), né di polemiche (che comunque sono il sale di qualunque forum di discussione, se non sono sterilmente fine e sé stesse): quello che intendevo segnalare è l'esistenza di altre interpretazioni del redshift (basate su numerosi casi di difficile spiegazione), che non necessariamente riconducono l'intero spostamento misurato alla sola componente della velocità.


Ok, ci sono dei casi anomali, ma sono dei casi. La teoria del redshift come indicatore di distanza e' corroborata da numerose osservazioni. Prendiamo le galassie ad esempio. Ci sono delle relazioni che legano dati osservabili a quantita' fisiche, chiamate leggi di scala. Queste leggi praticamente ci permettono di ricavare le distanze, a partire dalla misura della velocita' radiale (nelle spirali), della dispersione delle velocita' (ellittiche e bulge delle spirali) o dellaluminosita' superficiale. Tutte queste leggi ci permettono di ricavare, con un errore compreso tra il 10 e 40%, le distanze galattiche, che sono confermate dal loro redshift cosmologico e dalla relazione di Hubble: piu' sono lontane, maggiore e' il redshift. Questo e' un risultato importante, poiche' e' un test molto severo per la legge di Hubble (oltre ad essere uno dei metodi per misurare la costante di Hubble). Quindi la teoria del redshift cosmologico e' reale e vera. Che poi possono esserci dei casi, vedi alcuni quasar, per la quale non sembri funzionare, questo e' un altro paio di maniche. La teoria di Arp non la conosco a fondo, perche' all'universita' non l'hanno neanche citata. Ho letto qua e la qualcosa, che devo dire mi ha lasciato perplesso. Due punti in particolare: 1) mi sembra che per spiegare i quasar si mandi a benedire il principio di conservazione dell'energia (ma potrei sbagliarmi, visto che non la conosco a fondo) e 2) se il redshift e' legato all'eta', in che modo lo e' e perche' non c'e' alcuna teoria di meccanica quantistica che leghi proprieta' atomiche al tempo? Insomma, se la teoria di Arp fosse corretta, vorrebbe dire che non abbiamo capito nulla ne di astronomia, ne di fisica. Oggettivamente ne dubito, anche se auguro ad Arp di poter provare la sua teoria.

antares40 ha scritto:
Chi sostiene (Narlikar-Arp) che il redshift è un indicatore di età piuttosto che di distanza (parametro quest'ultimo derivante dall'applicazione cosmologica del principio di Doppler-Fizeau da parte di Hubble -che confermo alla fine ne dubitava), ha anche proposto una propria ipotesi a sostegno (l'ipotesi della massa variabile).


Sono teorie, belle e affascinanti quanto si vuole, ma per il momento sono senza prove evidenti. Ripeto che il modello standard del redshift funziona benissimo.

antares40 ha scritto:
Che sia giusta o no, non lo sa nessuno, né esistono al momento i mezzi per verificarlo; ma proprio perchè interpreta il redshift in modo differente, con il Grande Attrattore c'entra eccome, visto che quest'ultima idea si basa su una serie di redshift 'anomali' nel nostro Gruppo Locale: che poi risolva la questione, ce ne corre...


L'esistenza del grande attrattore e' stata postulata analizzando i moti di galassie anche locali, con redshift cosmologico generalmente molto basso, e tutte si muovono nella stessa direzione, verso un super ammasso distante 250 milioni di anni luce. Oggettivamente mi sembra difficile che una galassia, composta da gas e stelle di eta' estremamente diverse, possa avere un redshift imputabile all'eta'.

antares40 ha scritto:
Ma questo vale anche per quella classica, di ipotesi, sulla quale si regge buona parte dell'impianto cosmologico del BB e dell'espansione dell'Universo, e che con l'affinarsi della tecnologia provoca sorprese abbastanza frequenti, rapidamente spiegate rettificando alcuni parametri o introducendo elementi esotici come l'energia oscura, che per il momento resta un semplice 'segnaposto' per rendere ragione dell'esistenza di qualcosa di ignoto che 'copre' il 74% della massa dell'Universo (un altro 22% è l'altrettanto elusiva materia oscura mentre il 4% è materia rivelabile e quindi nota).


Adesso andiamo in un caso troppo generale e grande. L'esistenza dela materia oscura non credo possa essere anche essa oggetto di critiche. Se: 1)misuri la curva di velocita' di una galassia e invece dell'andamento kepleriao trovi una curva costante e 2) la velocita' delle stelle, compreso il Sole, e' maggiore della velocita' di fuga dal campo gravitazionale prodotto dalla sola materia visibile, be' allora devi ammettere che di massa ce n'e' piu' di quella che vedi, non c'e' scampo. Questo fatto vale per le galassie, compresa la Via Lattea, senza scomodare la cosmologia. Ci sono fenomeni che vengono spiegati da piu' esperimenti indipendenti, non solo dal redshift cosmologico, ed e' quindi ragionevolmente giusto accettarli come veri.

antares40 ha scritto:
Mi era quindi parso semplicemente utile segnalare (condendolo, lo riconosco, con un pizzico di polemica della quale mi scuserete) che un'idea differente potrebbe anche trovare un po' d'udienza se non altro a livello di conoscenza 'accademica', e tanto per non continuare a convincerci che la cosmologia standard ha spiegato tutto o quasi... (al momento, il 4%).


Giusto porre a conoscenza anche altre teorie, ma e' altrettanto giusto dare loro il giusto peso. La teria classica funziona, anche se ci sono dei casi un po' strani (e su questa parola ci sarebbe da riflettere, soprattutto dal punto di vista statistico), quella di Arp e' solo un'intuizione che deve essere verificata.

antares40 ha scritto:
Quanto all'accenno, provocatorio, al 'principio antropico', mi basavo non già sulla spiegazione 'classica' dell'attrazione di un super-ammasso vicino, che proprio perchè non siamo in grado di rivelare resta allo stadio di intuizione, congettura o (per essere cattivi) illazione... ma alla possibilità, tra le altre, dell'essere prossimi al 'centro gravitazionale dell'Universo' buttata lì con nonchalance da wpro153: qui mi parrebbe proprio che il ben noto principio di fede avrebbe da dire la sua.

Cordialità


Lasciando perdere quello che ha deto wpro153, che non ha, scientificamente parlando, senso, non userei parole cosi' forti. Non si tratta di un'illazione, ma di una teoria che, a quanto pare e' supportata da dati. Il superammasso non e' che non si vade, piuttosto non si riesce a vedere tutta la massa responsabile dell'attrazione sul gruppo locale. Poiche': 1) siamo lungo il disco galattico, e 2) oltre il 90% della massa puo' essere materia oscura (non necessariamente particelle esotiche, ma anche nubi molecolari fredde, neutrini, buchi neri, nane brune...). Ma da qui a dire che si tratta di illazioni, ce ne corre


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MessaggioInviato: domenica 27 luglio 2008, 6:12 
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Iscritto il: mercoledì 22 febbraio 2006, 16:20
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Località: Liguria
Caro daniele.gasparri,

prima di tutto, grazie per il lungo tempo che mi hai dedicato con le risposte puntuali alle mie generiche indicazioni.

Tu certo hai conoscenze scientifiche molto superiori alle mie (che so qualcosa di economia, ma per il resto...), e ti muovi nell'argomento con la dovuta disinvoltura e convinzione.

Permettimi però di osservare che ti muovi sempre e comunque nell'ambito delle teorie standard (quelle che ho voluto definire 'di rito antico e osservato'), mentre da parte mia, a causa (o meglio, per colpa) dell'assenza di un background di studi scientifici, non sono alieno dal leggere e valutare anche alternative che, è meglio sottolinearlo, non sono quelle di fantasiosi fantasisti pseudo scienziati, ma di ricercatori con basi solide perlomeno quanto le tue che semplicemente si guardano attorno in modo meno dogmatico e si interrogano su fatti apparentemente anomali e inspiegabili, dando talvolta una risposta che non va d'accordo con quel 'rito antico e osservato'.

Su ogni singolo punto di cui hai parlato si potrebbe replicare, ma lo evito sia perchè sarebbe un déja vu, sia perchè non riuscirei a reggere l'evidente disparità di preparazione scientifica. Semmai, se posso esprimere un'idea che può anche sembrare un consiglio, io cercherei di dedicare un po' di tempo anche a conoscere quello che dicono certi tipi, e che sembrerebbe dare risposte a punti ancora non chiariti dalla teoria standard. Ad esempio, rispondi citando solo Arp (naturale, è quello che tutti conoscono), ma dimentichi un nome come Narlikar, che non è proprio l'ultimo venuto e del quale spero che all'Università ti abbiano almeno parlato per dire il mestiere che fa. Per non parlare di Fred Hoyle, oppure - altro campo di eresia - di Hannes Alfvén.

Ma tutto questo fa parte delle scelte individuali, e non è un percorso obbligato; il mio intervento, proprio come penso che debba avvenire in un forum di discussione, voleva solo ricordare che la visione del mondo non si conclude nella visione dei pur geniali costruttori e manutentori della teoria del Big Bang.

Cordialità.

P.S.: quella del Grande Attrattore, a voler concedere, può essere un'ipotesi; non certo una teoria (se vogliamo riferirci alla definizione canonica di teoria).
Ma forse è, al momento, solo una congettura (che non è un disdoro, anzi!).

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