Ciao a tutti !,
premettendo -visto le utlime discussioni in AstroCafè- che non è mia intenzione rientrare nel merito della discussione sull'astrologia, come saprete comunque me ne interesso e quindi navigando mi sono imbattuta in un articolo che mi ha interessata, tuttavia, non ho del tutto le conoscenze scientifiche in merito all'argomento trattato per vederci più chiaro, quindi volevo chiedervi se per favore (ribadisco esulando dal discorso astrologia) mi dareste un un parere su alcune cose esposte.
Vi riporto qua l'articolo , si tratta di un articolo di Emilio del Giudice e Getullio Talpo riportato in un testo di Giorgio Galli ("Stelle rosse. Astrologia neo-illuminista a uso della sinistra" ) ne sono venuta a conoscenza girovagando per la rete, in topic su un forum di archeologia.
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"Nei suoi periodi rivoluzionari la scienza ha abbattuto le credenze condivise dai dotti, mostrando come la verità richiedesse la demolizione del pregiudizio, che a sua volta non è altro che l’ossificazione di precedenti verità scientifiche, parziali come ogni verità scientifica. Nel ‘600 e nel ‘700 la scienza moderna è stata capace di decifrare i moti dei pianeti, superando i limiti e le incomprensioni del modello tolemaico: sono stati quei progressi a rendere possibili gli attuali viaggi spaziali. Tuttavia la stessa scienza moderna è stata oggetto di deformazione superstiziosa quando si è tentato di usarla come ideologia. Nel ‘700 Voltaire ritenne che i fossili trovati in alta montagna (perfino sul Cervino) fossero il frutto di una frode, perché per secoli erano stati citati come la prova sperimentale del diluvio universale che… non poteva essere accaduto! Quindi i fossili sulle cime montane non potevano che essere un falso! Oggi conosciamo la verità attorno a questi fossili, una verità molto più bella sia dell’ideologia religiosa sia dell’ideologia volterrana: i fossili si trovano sulle cime perché queste sono nate, nel corso delle ere geologiche, dal sollevamento del fondo oceanico, che ha portato con sé i resti degli animali marini. La verità scientifica è molto più ricca e bella delle elucubrazioni superstiziose degli ideologi, anche quando questi sono scienziati di professione.
Veniamo ora all’astrologia. Alcuni fondatori della scienza moderna, tra i quali Keplero e Galileo, erano astrologi. Oggi però tra gli scienziati di professione, soprattutto i quadri intermedi, sottufficiali dell’esercito della scienza, esiste la credenza granitica, di quella graniticità che solo la superstizione riesce a produrre, che gli astri e i loro accadimenti non abbiano possibilità di influire sulle vicende degli esseri viventi sulla Terra. Vi sono astronomi che, convinti a buon diritto di conoscere molte cose sul moto e sulla struttura degli astri, si ritengono autorizzati a escludere l’esistenza di tali influenze e a bollare come ‘oscurantista’ l’opinione opposta. È giusta quest’opinione sull’astrologia della maggioranza del mondo scientifico oppure, seguendo l’affermazione di Einstein già citata [l’affermazione è: “Nel regno di chi cerca la verità non esiste nessuna autorità umana. Chi tenta di recitarci la parte di re avrà a che fare con la risata degli dei”], dobbiamo aspettarci di udire da un momento all’altro una robusta sghignazzata degli dei?
Vediamo. Negli ultimi decenni è stato messo in evidenza (in particolare dalle ricerche del fisico americano Abe Liboff) un significativo effetto biologico prodotto da campi magnetici di tenue intensità e bassissima frequenza. Quest’effetto è la conseguenza di un fenomeno fisico scoperto sperimentalmente nel 1994 dallo scienziato russo Michael N. Zhadin e spiegato nell’ambito dell’elettrodinamica quantistica dagli scriventi assieme allo scomparso Giuliano Preparata.
Il fenomeno è il seguente: una corrente di ioni, cioè atomi o gruppi atomici dotati di carica elettrica, presenta un notevole picco di intensità qualora venga assoggettata in condizioni particolari a una combinazione di due campi magnetici, paralleli fra loro e perpendicolari alla direzione della corrente. Uno dei due campi magnetici è costante nel tempo, l’altro è alternato, cioè compie un numero di oscillazioni per secondo, che è la sua frequenza. Quando la frequenza del campo alternato diventa uguale a una frequenza caratteristica di ogni data specie ionica (detta ‘frequenza di ciclotrono’), allora si manifesta l’effetto citato, cioè la corrente aumenta notevolmente per un breve intervallo di tempo. Il valore numerico della frequenza di ciclotrone è proporzionale all’intensità del campo magnetico costante. Inoltre, perché l’effetto si verifichi, l’intensità del campo alternato dev’essere più piccola di un certo valore soglia molto basso; perciò solo campi magnetici molto flebili possono avere questo tipo di dialogo con la materia.
Il fenomeno sopra descritto può essere alla base del meccanismo mediante il quale gli elettroliti (le molecole che in soluzione si scindono in ioni) attraversano le membrane cellulari. Molte molecole biologiche sono addirittura polielettroliti. Normalmente i potenziali elettrici delle membrane sbarrano il passo alle particelle elettricamente cariche e impediscono agli ioni di attraversare le membrane. Ma quando un tenue campo magnetico alternato, dotato di frequenza giusta, venga applicato sulle membrane cellulari, allora il citato meccanismo consente agli ioni di attraversarle. Il ruolo del campo costante nel tempo è svolto in questo caso dal campo magnetico terrestre, con l’aggiunta di eventuali campi locali. Ogni specie ionica è caratterizzata da una sua propria frequenza di ciclotrone, per cui un dato campo alternato di una data frequenza può mettere in moto in una data zona della membrana solo una data specie ionica; la data zona della membrana diventa il ‘canale ionico’ attraverso il quale la data specie ionica entra nella cellula.
Quali sono i campi magnetici alternati deboli che possono agire sulla materia vivente? Vi sono sorgenti esterne e interne all’organismo vivente: sorgenti interne sono il sistema nervoso e il sistema connettivo; tra le sorgenti esterne esistono campi magnetici di frequenze variabili aventi un’origine celeste. Infatti sia dal Sole sia dal cosmo arrivano sulla Terra flussi di particelle elettricamente cariche. L’interazione di queste particelle con il campo magnetico terrestre produce campi magnetici molto deboli, la cui intensità e frequenza variano con il tempo e il luogo della superficie terrestre. Nel caso delle particelle provenienti dal Sole, esse formano ciò che gli astronomi chiamano ‘vento solare’. L’intensità dei campi magnetici prodotti si situa proprio nell’intervallo dei valori in cui si verifica il fenomeno di Zhadin già descritto. Il ‘vento solare’ dipende anche dall’intensità del flusso delle particelle cariche, a sua volta dipendente dalla dinamica che ha luogo sulla superficie solare, in particolare dalle macchie solari. Un altro fattore di influenza è la posizione della Luna che, interponendosi tra Sole e Terra, modula la quantità di particelle cariche che arriva sulla Terra e quindi l’intensità del ‘vento solare’. Anche gli astri danno luogo a corrispondenti ‘venti astrali’ di particelle, con conseguente produzione di campi magnetici deboli sulla Terra.
Il modello di frequenze del campo magnetico esistente in qualsiasi istante in ogni punto della Terra determina il tipo di specie ioniche il cui flusso attraverso le membrane viene incentivato e, di conseguenza, le reazioni biochimiche che vengono privilegiate.
Il chimico fiorentino Giorgio Piccardi ha studiato a lungo la dipendenza delle reazioni chimiche dai ritmi solari e, più in generale, cosmici. È utile perciò indagare se questo fenomeno astronomico possa essere all’origine di un gran numero di fenomeni biologici che sembrano essere influenzati dalla posizione, rispetto agli astri, del sito terrestre in cui il fenomeno biologico accade in un dato tempo. Ne elenchiamo alcuni:
a) i ritmi circadiani;
b) la diversa velocità di fermentazione dell’alcol (per esempio nel vino) con il variare delle fasi lunari;
c) la dipendenza del processo di germinazione delle sementi dalla posizione degli astri;
d) la dipendenza delle caratteristiche fisiche e psichiche di un organismo dal momento della sua nascita.
Il punto d) è di particolare interesse per gli astrologi. Durante la permanenza del feto all’interno del corpo materno è presumibile che il ritmo delle proliferazioni cellulari e della loro diversificazione specializzata sia prodotto da fattori interni alla madre (inclusi i campi magnetici interni al corpo materno). Ma non appena il bimbo nasce, egli perde questo supporto e si trova esposto ai campi magnetici esterni, presenti nel luogo natale al momento della nascita.
Nella fase immediatamente natale, piccole sollecitazioni sull’organismo sono in grado di produrre nel tempo grandi influenze. Finiti l’imprinting genetico e quello fetale, inizia l’imprinting ambientale. Il sistema nervoso del neonato è la sede del patrimonio informativo del corpo, mentre il cervello è l’elaboratore che organizza l’intera mole degli scambi della memoria del computer biologico. L’organismo futuro si sviluppa attorno alle prime sollecitazioni sul nucleo natale e se, come si è detto, il tipo e la quantità delle sostanze scambiate attraverso le membrane umane possono essere influenzati dai campi magnetici deboli esistenti al momento della nascita, come non sospettare che la particolare combinazione astrale esistente in quel momento cruciale, che dà luogo alla particolare combinazione di campi magnetici attiva in quel momento, non possa avere influenze significative per lo sviluppo futuro del neonato? Siccome in questa concezione di magnetobiologia è rilevabile un’unità psicofisico-emotiva dell’organismo umano, non ci stupisce che l’imprinting magnetico alla nascita influenzi sia la psiche sia il soma.
L’osservazione empirica delle correlazioni tra un particolare tempo di nascita, in cui vige un’irripetibile combinazione astrale, e la struttura psicofisica dell’adulto è il prodotto di un’attività millenaria. Sta alla scienza cercare di scoprire, senza preconcetti, le possibili cause alla luce della razionalità scientifica e senza chiedere all’osservazione di desistere dal suo compito, imitando Voltaire.
Come diceva Galileo, la verità della natura non si lascia modificare dai decreti di re, papi e imperatori e neppure, ai giorni nostri, dai pregiudizi degli scienziati. L’infinita sottigliezza della natura potrebbe perciò generare l’ilarità degli dei al cospetto di una verità custodita da coloro che sono considerati ‘stregoni’ e disprezzati dagli scienziati, che trasformano in superstizione la verità parziale che la scienza aveva finora consentito di acquisire e in cui essi sono stati educati”. "
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Ribadisco di nuovo

esulando dal discorso astrologia-scienza (l'ho riportato per intero semplicemente per completezza espositiva non per portare motivazioni, etc.) , se qualcuno è disposto a darmi un parere in merito a questi effetti biologici di campi magnetici a bassa intensità, sarei interessata a capire meglio e ad avere eventualmente qualche base in più sull'attendibilità scientifica obiettivamente parlando, indipendentemente dal fatto che possa essere nell'articolo utilizzato per parlare d'astrologia. Ve ne sarei davvero grata so che qua molti di voi se ne intendono e sicuramente ne sapete più di me!
P.S. Se ho sbagliato sezione scusate, non sapevo se potesse andar meglio qua o in AstroCafè ma visto che mi servirebbe proprio specificatamente un'opinione e una spiegazione in merito al fenomeno scientifico citato, e non mi interessa aprire una nuova diatriba (anche perchè come ho già detto di tale argomento sono venuta a conoscenza ora e quindi non è che avrei da controbattere o altro! ) , ho optato per di qua
