Credo (ma i miei ricordi sulle varie rotte delle missioni apollo sono un po' sbiaditi) che sia dovuto al fatto che mentre le orbite a libero rientro richiedono poco carburante e minimi aggiustamenti di rotta, per cui si punta verso una zona vicino all'equatore e lanciando la navicella in prossimità della posizione lunare più favorevole sulla sua orbita, con le orbite che portano in zone diverse sono necessari aggiustamenti di traiettoria e perciò, in caso di danni al propulsore dopo i primi aggiustamenti, l'orbita automatica di rientro mancherebbe la Terra.
Se infatti la navicella percorre il piano congiungente la direttrice Terra Luna, basta che sia conosciuta la posizione sul piano dei due corpi per studiare l'orbita a minor consumo energetico mentre se si deve uscire da questo piano, oltre a maggiori consumi, devi centrare anche la posizione su un terzo asse per centrare il rientro.
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