1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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Autore Messaggio
MessaggioInviato: venerdì 3 maggio 2024, 2:25 
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Iscritto il: giovedì 18 aprile 2024, 23:58
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ippogrifo ha scritto:
Metrica di Kerr Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Metrica_di_Kerr
Nella relatività generale, la metrica di Kerr (o vuoto di Kerr) è una soluzione dell'equazione di Einstein che descrive la geometria dello spazio-tempo intorno a un corpo massivo rotante. Secondo questa metrica, tali corpi rotanti devono mostrare un effetto di trascinamento (frame dragging), un'insolita previsione della relatività generale. Le misurazioni di questo effetto di trascinamento fu il principale obiettivo dell'esperimento del Gravity Probe B. In parole povere, questo effetto prevede che gli oggetti approssimandosi a una massa rotante vengono a partecipare alla sua rotazione, non a causa di qualsivoglia forza o coppia applicata che vi si possa avvertire, ma piuttosto per la curvatura dello spazio-tempo associato ai corpi in rotazione. A distanze abbastanza ravvicinate, tutti gli oggetti — la luce stessa — devono ruotare insieme al corpo; la regione dove questo si realizza è chiamata ergosfera.

Sembra interessare più i buchi neri che le galassie ... :roll:

interessa altissime accelerazioni, cioè curvature estremamente "ripide", non curvature estremamente grandi. Sono due concetti molto differenti. Cioè i buchi neri, in un certo senso più i piccoli e medi che non i grandissimi, non le galassie.
Quanto al campo gravitazionale ed alle frecce. Come dicevamo, la freccia porta solo informazioni direzionali (dice da dove viene, e al massimo dice la propria di velocità). L'onda gravitazionale dice non solo da dove viene, ma la velocità di chi l'ha scoccata, perché è una deformazione volumetrica. Fai finta che sia non una freccia, ma una trottola che ha avuto il tempo di ruotare mantenendo fissa la direzione verso dove sarà chi l'ha lanciata. Solo che è una trottola che abbraccia, avvolge chi la riceve, e perciò lo orienta con sé e in sé.


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MessaggioInviato: venerdì 3 maggio 2024, 7:44 
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Iscritto il: domenica 8 maggio 2011, 20:54
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Sì, ho capito. :thumbup:
Nel senso: ho capito l'esempio e le parole, molto chiare,
certamente non le equazioni delle onde gravitazionali della RG.

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Costanzo
"Una cosa ho imparato nella mia lunga vita: che tutta la nostra scienza è primitiva e infantile
eppure è la cosa più preziosa che abbiamo" (A. Einstein).


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MessaggioInviato: venerdì 3 maggio 2024, 10:00 
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Iscritto il: venerdì 27 luglio 2007, 23:20
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grazie per la risposta che mi invita a proseguire sfidando il paradosso Dunning-Kruger :) il fatto che ne sia consapevole forse rende ancora più grave il fattaccio

Mistenda ha scritto:
Il fatto è che la RG descrive il movimento di qua in relazione alla curvatura di qua (equivalenza tra tensore energia-impulso - semplificando molto, la quantità di moto - e tensore metrico - la curvatura geometrica dello spaziotempo). Per la RG la gravità è una forza apparente, perché ogni massa "tira dritto" lungo quella che si chiama geodetica, è la geometria curva dello spazio che la fa curvare. Curvando non fa altro che il percorso più breve, quello che in uno spazio piatto sarebbe quello rettilineo.


sì queste sono cose che, a livello di esposizione descrittivo/qualitativa "conosco" - grazie comunque per la precisazione

Mistenda ha scritto:
Noi, invece, studiamo i corpi per delle finalità conoscitive, per sapere cosa produce qua una massa che è là, o là una massa che è qua. Nel fare questo conviene condiderare la gravità come una forza vera (come a chi costruisce un molo conviene considerare la marea una forza vera). E' la nostra finalità a richiedere questa prima grande approssimazione. E poi il resto, con approssimazioni si spera sempre più accurate.


questo è molto interessante, ma mi lascia comunque degli interrogativi, di ordine direi quasi deontologico. cerco di spiegarmi:
accetto sulla fiducia che sia conveniente considerare la gravità come una forza (del resto il termine MOND si riferisce alla dinamica newtoniana se non sbaglio) anche se la migliore descrizione che ne abbiamo la considera in un altro modo molto diverso: tu stesso ricordi che le grandezze vettoriali sono bidimensionali, mentre la descrizione relativistica è quadridimensionali.
E qui il primo dubbio: (trascurando il tempo) è un po' come approssimare una sfera con una circonferenza - una cosa che sotto certe condizioni può funzionare. ma che, ovviamente non è una descrizione accurata di quello che succede.
Secondo dubbio: sappiamo che la GN non funziona nemmeno per il nostro sistema solare, dato che senza la RG non possiamo spiegare completamente l'orbita di Mercurio
Immagino dipenda dalla "ripidità" della curvatura gravitazionale - sta di fatto che si tratta di una descrizione che è approssimata anche a questa scala e potrebbe rivelarsi approssimata anche ad altre scale. Non sarebbe la prima cosa da considerare una volta accertato che i valori delle osservazioni non corrispondono a quelli delle previsioni? alla fin fine la GN è stata elaborata in un contesto scientifico totalmente diverso, con a disposizioni strumenti diversi e un campo da esplorare infinitamente più ridotto (il sistema solare appunto).
E qui arrivo al mio punto cruciale, che non è di natura scientifica: sapendo che si sta lavorando con approssimazioni molto significative, che la RG è difficilissima da applicare alla descrizione della rotazione di una galassia, non sarebbe più sensato, invece che introdurre entità ipotetiche, limitarsi a mettere giù delle ipotesi di lavoro e dire "al momento non siamo in grado di dare una risposta al problema - non abbiamo gli strumenti di calcolo per verificare"...
In più: perchè insistere con un'ipotesi di lavoro che da quarant'anni ha ricevuto solo conferme negative? non si può escludere che esista la materia oscura, ma non la si può considerare più come un'ipotesi privilegiata, nè, come capita spesso (almeno a livello divulgativo) come un osservato.

ti prego di leggere tutto ciò solo come perplessità espresse ad alta voce... sono SICURO di non aver capito e di non avere strumenti adeguati.
il che mi porta ad una seconda questione, più personale: sei sicuramente una persona con una preparazione fisica significativa, probabilmente un ricercatore, non so... come mai vieni a discutere di queste cose in un forum non tecnico con persone con una preparazione fisica non adeguata (Costanzo ha una formazione scientifico/matematica solida, ma non è un fisico, io sono un musicista con un diploma di scuola superiore professionale...)?

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Ultima modifica di yourockets il venerdì 3 maggio 2024, 13:05, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: venerdì 3 maggio 2024, 11:46 
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Mi inserisco, spero non a sproposito, perché mi è sfuggito il post a cui fa riferimento Yourockets e che, sul mio computer, è finito in fondo alla pagina precedente.

Lo trovo interessante e pertinente.

Personalmente :angel: sarei più comprensivo nei confronti dei fisici.
Spezzerei, a modo mio, una lancia in loro favore, soprattutto in favore di quelli che hanno sempre messo accanto al termine Materia Oscura l'aggettivo "ipotetica" e che non sono andati in cerca della fama e della notorietà.

Poi aggiungo che chi si occupa di certi problemi specifici (o fa ricerca) è giusto che cerchi il contatto ed il confronto col mondo esterno, senza particolari ansie di notorietà e ben sapendo che occorre molta pazienza. :angel:

:wink:

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MessaggioInviato: venerdì 3 maggio 2024, 12:23 
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Iscritto il: venerdì 27 luglio 2007, 23:20
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Per carità :) a parte ogni altra considerazione (il primo a non fidarsi di quello che dico sono io) avrei voluto studiare fisica... Quindi i fisici hanno la mia amministrazione incondizionata e la mia invidia (in senso positivo)...

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MessaggioInviato: sabato 4 maggio 2024, 22:45 
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Iscritto il: giovedì 18 aprile 2024, 23:58
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ippogrifo ha scritto:
Mi arriva tra le mani questo articoletto mentre gironzolo per il web:

MEDIA-INAF: Indagine sulla curva di rotazione della Via Lattea
Un modello della nostra galassia basato sulla Relatività Generale, senza necessità di ricorrere alla Materia Oscura, è in grado di rappresentare i dati sperimentali con una qualità del tutto simile a quella di un modello tradizionale basato sulla dinamica newtoniana con un alone di materia oscura. Lo illustra oggi su Media Inaf la prima autrice dello studio pubblicato su Mnras, Mariateresa Crosta dell’Inaf di Torino.

Ma guarda un po' ... m'incuriosisce, anzi, forse m'intriga ... non è che sia sintonizzato sull'argomento?
Vado a curiosare ... se c'è qualcosa di buono, riporto.


Riporto (in corsivo):
Il nostro recente studio pubblicato su Mnras suggerisce che la geometria dello spazio-tempo guidi tali velocità, nel piano della nostra galassia, coerentemente con la teoria di Einstein, secondo la quale, date le sorgenti gravitazionali e una geometria spazio-temporale sottostante, “lo spazio dice alla materia come muoversi, la materia dice allo spazio come curvare” (J. A. Wheeler). La geometria dello spazio-tempo, dunque, come manifestazione della gravità, renderebbe da sola conto delle proprietà gravitazionali della materia oscura, che si caratterizza in generale dal fatto di non assorbire o emettere luce, di interagire solo con la gravità ed essere, appunto, necessaria per giustificare il divario esistente tra la curva di rotazione osservata e le velocità newtoniane attese.

:think:
Una delle equazioni di campo di Einstein – ricordiamo che nel caso della relatività generale, che fa uso di tensori, sono un insieme di 10 equazioni – fornisce la densità di materia barionica richiesta per chiudere il suddetto gap senza alcuna ulteriore componente aggiuntiva. Sfruttando poi le restanti equazioni, il profilo della velocità relativistica risulta statisticamente indistinguibile dal suo analogo basato su modelli di materia oscura e, nel contempo, la componente relativistica nel disco legata al trascinamento gravitazionale – detta di dragging – può effettivamente compensare l’assenza di materia oscura nell’alone. Pertanto la piattezza osservata della curva di rotazione della Via Lattea si origina come effetto della relatività generale, non prevedibile dalla gravità di Newton. Infatti è noto che la relatività generale presenta effetti di campo debole non previsti dalla teoria di Newton classica, come quello di Lense-Thirring o la precessione relativistica del perielio di Mercurio.
:think: :wtf:

(sono quasi emozionato ... mi prendo una pausa per poi leggerlo con calma ...) :angel:

intanto rispondo su questo come mi ero ripromesso.
L'articolo sottintende questo studio:
https://academic.oup.com/mnras/article/ ... 07/5850386
che ha una sua corposità e che d'altronde intendo utilizzare come fonte dei dati di Gaia (DR2), come spero di poter fare in seguito.
Tuttavia molto molto convincente mi pare questo paper che risponde allo studio in questione, e a tutta una famiglia di studi simili:
https://arxiv.org/pdf/2303.16679

in merito ad un errore sistematico in essi contenuto (dell'ordine di 10^6) che in sostenza riconferma ciò che ad occhio e croce non andava, l'infinitesimità dell'effetto gravitomagnetico su scala galattica.
Riporto la traduzione dell'incipit, dell'introduzione e della conclusione:

"La piattezza delle curve di rotazione delle galassie a grandi raggi è generalmente considerata una prova significativa a sostegno dell’esistenza della materia oscura. Diversi studi hanno affermato che le correzioni postnewtoniane alle equazioni newtoniane della dinamica delle galassie potrebbero eliminare (almeno in una certa misura) la necessità della materia oscura. Alcuni studi recenti hanno esaminato queste affermazioni e hanno identificato errori nel loro ragionamento. In aggiunta a questa critica, forniamo quella che consideriamo una descrizione particolarmente semplice e trasparente degli errori commessi in questi calcoli post-newtoniani, alcuni dei quali erano di natura piuttosto tecnica, altri più fondamentali, ad es. la perdita del corretto ridimensionamento relativistico, promuovendo piccole correzioni ai cambiamenti dell'unità dell'ordine. Il nostro lavoro rafforza l’ortodossia secondo cui gli effetti post-newtoniani sono davvero troppo piccoli per alterare in modo significativo le curve di rotazione galattica, e si spera possa servire come guida utile per altri, sottolineando sottili errori che si potrebbero inavvertitamente fare in tali calcoli".

"Un'importante prova osservativa a sostegno dell'idea che esista una grande quantità di materia oscura nell'Universo proviene dalle curve di rotazione delle galassie [1]. L’argomentazione è semplice: se si prende il contenuto di massa osservato (cioè barionica) di una tipica galassia e si tenta di spiegare il suo profilo di velocità in funzione del raggio galattocentrico, si scopre che la gravità newtoniana associata è troppo debole per fornire la forza centripeta richiesta. Normalmente viene poi introdotta una componente di materia oscura, per produrre le forze gravitazionali necessarie a dare una soluzione di equilibrio. In alternativa, si possono invocare modifiche all'interazione gravitazionale stessa, in particolare la teoria della dinamica newtoniana modificata (MOND) (una recente panoramica dell'argomento può essere trovata in Rif. [2]).
Indipendentemente dal fatto che si presuppone l’aggiunta di massa invisibile o la modifica della dinamica newtoniana, è generalmente accettato che le correzioni post-newtoniane alla dinamica newtoniana, cioè le correzioni provenienti dalla teoria della Relatività Generale (RG) di Einstein, siano troppo piccole per essere di rilievante importanza nella modellazione galattica. In effetti, il parametro adimensionale rilevante che controlla la dimensione delle correzioni post-newtoniane è (v/c)^2 dell'ordine di ∼ 10^−6, per una tipica velocità di rotazione galattica v [1].
Recentemente, tuttavia, numerosi studi hanno suggerito che gli effetti RG potrebbero ridurre o eliminare la necessità di componenti di materia invisibile (o modifiche della dinamica newtoniana) nella dinamica delle curve di rotazione delle galassie. Ciò include l'analisi di Crosta et al. [3], che ha preso i dati di Gaia sul movimento delle stelle galattiche e ha tentato di adattare i risultati utilizzando sia un modello newtoniano con materia oscura, sia un modello RG senza materia oscura. Hanno scoperto che la curva di rotazione della Via Lattea era ugualmente ben approssimata da entrambi. Il modello è stato generalizzato da Astesiano et al. [4] e Astesiano et al. [5], che ancora una volta hanno scoperto che un'analisi puramente RG, senza materia oscura, poteva spiegare le osservazioni. Negli studi di Astesiano e Ruggiero [6] (di seguito AR22) e [7], il ruolo specifico dell’effetto gravitomagnetico post-newtoniano è stato chiarito in merito a questi modelli “RG senza materia oscura”. Strettamente legato a ciò, Ruggiero et al. [8] hanno sostenuto che il campo gravitomagnetico può agire come una densità newtoniana effettiva e influenzare di conseguenza le dinamiche galattiche.
Alcuni aspetti di questo corpus di lavoro hanno già ricevuto una valutazione critica. Ciotti [9] ha effettuato uno studio accurato degli effetti dell'inclusione dei termini gravitomagnetici post-newtoniani nell'analisi, sia per dischi infinitamente sottili che per dischi con spessore finito. Ciotti ha scoperto che l'inclusione del termine gravitomagnetico produceva solo una piccola correzione al risultato newtoniano. Anche Lasenby et al. [10] hanno riesaminato in dettaglio il problema gravitomagnetico, ma per dischi di spessore finito, confermando ancora una volta l'elevata accuratezza dei risultati puramente newtoniani, e hanno sottolineato alcuni errori nelle analisi precedenti. Costa et al. [11] ha sottolineato l'importanza di utilizzare sistemi di riferimento fisicamente significativi quando si lavora in una RG completamente non lineare.
Intendiamo ampliare quest'area di ricerca ritornando al problema analiticamente trattabile del gravitomagnetismo in dischi infinitamente sottili (ovvero il modello considerato in AR22). La nostra analisi è particolarmente semplice e trasparente e rafforza la conclusione che gli effetti post-newtoniani sembrano davvero trascurabili nelle dinamiche galattiche. La principale fonte di novità nel nostro lavoro è la chiara identificazione di diverse problematiche negli studi precedenti, in aggiunta alle valutazioni critiche di Ciotti [9] e Lasenby et al. [10]. Alcuni di questi problemi erano di natura piuttosto tecnica, altri piuttosto più fondamentali.
Ci auguriamo che il nostro lavoro aiuti i futuri ricercatori a evitare tali trappole".

"In questo articolo abbiamo evidenziato errori specifici presenti in studi recenti sul ruolo del gravitomagnetismo nella dinamica galattica. Questi errori erano di diversi tipi.
Al livello più alto e fondamentale si è perso il corretto ordinamento dei termini rispetto alla scala relativistica 1/c^2. Questo errore nell'identificazione del ridimensionamento relativistico nel problema può portare a prevedere (erroneamente) le correzioni circa l'unità d'ordine alle soluzioni newtoniane. Abbiamo dimostrato il verificarsi di questo tipo di errore sia nel contesto dell'approssimazione gravitomagnetica standard a RG sia nel cosiddetto limite gravitomagnetico forte.
Sono stati commessi errori anche nell'utilizzare equazioni che avevano senso per i dischi di spessore finito, ma che perdono significato per quelli infinitamente sottili. Nello specifico, sia il potenziale gravitazionale newtoniano generato dalla distribuzione di massa, sia il potenziale post-newtoniano generato dalla distribuzione della corrente di massa, diventano simili a cuspidi nel limite del disco sottile, in modo tale che le loro derivate z semplicemente non sono definite nel disco stesso. Ciò significa che la componente z dell'equazione del moto della materia non può più essere applicata al sistema.
Infine (insieme a Lasenby et al. [10]) abbiamo notato un'operazione matematica scorretta in cui gli integrandi di due integrali erano equiparati. Questo non è matematicamente valido: l'uguaglianza di due integrali definiti non implica l'uguaglianza punto per punto dei loro integrandi.
Facendo attenzione a evitare tali trappole, abbiamo dimostrato che, per dischi infinitamente sottili, le correzioni gravitomagnetiche alle soluzioni puramente newtoniane sono, come ci si aspetterebbe, piccole, avendo dimensione (v/c)^2 rispetto ai termini newtoniani. Ciò concorda con le analisi di Ciotti [9] e Lasenby et al. [10], e conferma che non è possibile utilizzare correzioni gravitomagnetiche post-newtoniane per spiegare le curve di rotazione galattica. È necessaria qualche altra spiegazione, che si tratti della materia oscura o di una modifica della dinamica newtoniana.
Ci auguriamo che la nostra analisi chiarisca il (minimo) ruolo del gravitomagnetismo nelle dinamiche galattiche e aiuti i futuri ricercatori a evitare le trappole di cui sopra".

Il fatto che noi sosteniamo che rispetto all'affermazione "è necessaria qualche altra spiegazione, che si tratti della materia oscura o di una modifica della dinamica newtoniana" possa esistere un tertium datur, una soluzione relativistica rispetto alla quale l'approssimazione newtoniana è insufficiente, non significa che il paper non abbia ragione in merito alla assoluta debolezza della componente gravitomagnetica.
La soluzione non consiste in qualcosa che accade allo spazio astratto, ma probabilmente in un qualcosa relativo alla geometria dello spazio inteso come volume complessivo di densità di massa in rotazione, e che è legato e mediato dalla natura volumetrica dell'interazione gravitazionale in RG (cosa che sfugge totalmente alla approssimazione newtoniana e la rende in tal senso aberrante)
D'altronde le conclusioni del già citato studio sui dati di Gaia (DR3):
https://arxiv.org/pdf/2309.00048
rappresentano una dura bastonata sia all'ipotesi materia oscura che all'ipotesi MOND, rendendo la prima praticamente inutile e la seconda addirittura smentita palesemente.

Quanto al resto delle osservazioni, del resto sempre gradevoli, non credo che dobbiamo comportarci come gli alcolisti anonimi: più si parla del perché si fanno le cose più pare che non le si faccia per piacere personale. Per cui teniamoci questo nostro gusto. Unicuique suum.
Del resto anch'io sono laureato in economia e mi occupo di faccende economiche. Mi piace, anche per questo, studiare i trend, e a questo proposito ho sviluppato una funzione che, pur inelegante, non è troppo complessa e fornisce una eccellente approssimazione empirica dei dati di Gaia (DR2 e soprattutto DR3). L'unica cosa che ha di interessante, secondo me, è che non ha bisogno di ipotesi esterne circa la distribuzione della massa, e non mi pare poco. Non è poco, perlomeno se l'obiettivo è una soluzione puramente geometrica del problema della curva di rotazione.
Però chiedo, perché davvero non lo so, per scrivere una funzione in un post cosa si deve fare, incollarne l'immagine? Spero che qualcuno che lo sa abbia la cortesia e la pazienza di rispondermi, e lo ringrazio in anticipo.


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MessaggioInviato: domenica 5 maggio 2024, 3:56 
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Mistenda ha scritto:
... per scrivere una funzione in un post cosa si deve fare, incollarne l'immagine? ...

Penso che tu intenda una funzione matematica, un'equazione.

Per quanto so io, non c'è un Equation Editor nell'editor di testo dei post del forum.
Per questa ragione ci si deve un po' arrangiare con degli espedienti semplici ed intuitivi.
Segno per -> x oppure *
elevato a --> ^
linea di frazione -> /
diviso -------> :
uso delle parentesi
...
mi viene in mente la scrittura delle funzioni nella casella di un foglio di calcolo (Excel)

oppure (come dicevi) è possibile incollare un'immagine ritagliata della formula/funzione sviluppata con un Equation Editor tipo quello di Word o simili.

Ad esempio:
Allegato:
Esempio Formula.jpg
Esempio Formula.jpg [ 8.34 KiB | Osservato 82 volte ]


(Spero di aver capito correttamente la richiesta)

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MessaggioInviato: domenica 5 maggio 2024, 14:15 
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Di fatto qui si propone in nuovo termine:

Gravitomagnetismo
che può risultare una proposta poco nota.

Sembra che sia una interpretazione approssimata della Relatività Generale.
Cerchiamo di mettere a fuoco. Anche senza capire tutto, può essere interessante cominciare a sentire qualche parola nuova (nuova per le mie orecchie, soprattutto).

Per non sapere né leggere né scrivere (come si suol dire) scartabello Wikipedia:
https://it.wikipedia.org/wiki/Gravitomagnetismo:

Il gravitomagnetismo (talvolta definito gravitoelettromagnetismo, abbreviato GEM) è un insieme di analogie formali tra le equazioni di campo di Maxwell e un'approssimazione, valida sotto certe condizioni, delle equazioni di campo di Einstein per la relatività generale. La versione più comune del GEM è valida solo lontano da sorgenti isolate e per particelle test che si muovono lentamente.

Le equazioni vennero pubblicate per la prima volta nel 1893, cioè prima della relatività generale, da Oliver Heaviside come una teoria separata che espandeva la legge di Newton.[1]

Questa riformulazione approssimata della gravitazione descritta dalla relatività generale introduce una "forza apparente" in un sistema di riferimento diverso da quello di un corpo gravitante che si muove. Per analogia con l'elettromagnetismo, questa forza apparente è chiamata forza gravitomagnetica, dal momento che si origina nello stesso modo in cui una carica elettrica in movimento crea un campo magnetico e quindi una "forza apparente", come nella relatività speciale. La principale conseguenza della forza gravitomagnetica, o accelerazione gravitomagnetica, è che un oggetto in caduta libera vicino a un oggetto massivo rotante ruoterà esso stesso. Questa previsione, spesso citata impropriamente come effetto gravitomagnetico, è tra le ultime previsioni basilari della relatività generale ancora non direttamente verificate.


Ho dato un'occhiata agli articoli per curiosità ...
ma, in tutta franchezza, getto la spugna! :please:

Comincio a capire perché si sia formulata in prima approssimazione l'ipotesi della Materia Oscura.
E' l'ipotesi più immediata, più semplice, più popolare, più tranquilla, più umana, nonostante tutto.
:shifty:
(della serie: "Se poi non va bene ... ci penseremo" :shifty: )

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MessaggioInviato: lunedì 6 maggio 2024, 8:52 
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eccomi :) continuo a leggere, ma non intervengo nel merito perchè, come ho già abbondantemente detto, so di non esserne in grado - grazie a entrambi per gli stimoli molto interessanti.

@mistenda - non stavo alludendo a secondi fini :) come sicuramente tu, facendo l'esempio degli alcoolisti anonimi, non alludevi al mio passato di alcoolista: non conoscendoci non siamo in grado di fare questo tipo di ipotesi sulla vita e le inclinazioni altrui.

Quello che intendevo dire è che se tu hai un' intuizione che pensi possa essere rilevante, forse varrebbe davvero la pena cercare, oltre al confronto piacevole (e anche reciprocamente interessante) con noi, cercare anche un confronto con interlocutori esperti.
L'aver sviluppato una funzione che permette di descrivere la rotazione delle galassie senza l'introduzione di elementi esterni non mi sembra poca cosa e credo che potrebbe valere davvero la pena dargli un'opportunità più "formale" o "ufficiale" - non mi vengono parole migliori, ma credo di essermi spiegato :)

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Ultima modifica di yourockets il lunedì 6 maggio 2024, 12:51, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: lunedì 6 maggio 2024, 9:10 
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@Emiliano
Butta un occhio agli articoli linkati.
Sono un groviglio di equazioni, ipotesi, teoremi, riferimenti a dimostrazioni ecc. ecc. ecc. che fanno spavento.
E ... nota che è una trattazione semplificata (molto) della Relatività Generale applicata a una galassia. Tra l'altro l'effetto ancora più vistoso della ipotetica Materia Oscura sta negli Ammassi di galassie, come si continua a far notare.
Morale.
La scorciatoia della Materia Oscura, se per caso funziona, sarebbe una soluzione semplice per gli scienziati, ma anche per i poveri diavoli della strada: c'è la Materia Oscura? Bene, pazienza. E' qualcosa che non si vede, ma c'è!

Dover mettere mano all'inestricabile dedalo di integrali, vettori e contro-vettori, tensori e contro-tensori accessibili quasi a nessuno complica molto le cose. L'uomo della strada, che ha bisogno di certezze, comincia ad avere dei dubbi sulla Scienza.

E invece qui sta proprio il bello, secondo me!
La realtà è complicata, forse incomprensibile (!) anche se i grandi del passato hanno cercato di semplificarla.
Aver trovato le equazioni delle Relatività Generale è raffinatamente elegantissimo.
Il problema è che nessuno le sa risolvere (lo dico in modo un po' provocatorio).
:matusa:

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