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Autore Messaggio
MessaggioInviato: domenica 11 giugno 2023, 19:44 
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Iscritto il: domenica 8 maggio 2011, 20:54
Messaggi: 14808
Località: (Bs)
Le Scienze:
https://www.lescienze.it/news/2023/06/05/news/quanta_vita_assemblaggio_evoluzione_complessita_molecole_biologiche-12287927/
Allegato:
Astrobiologia.jpg
Astrobiologia.jpg [ 117.46 KiB | Osservato 1010 volte ]

articolo originale: Una nuova idea su come assemblare la vita

riporto:

Se vogliamo capire le costruzioni complesse, come le forme di vita sulla Terra ed eventualmente altrove nello spazio, la teoria dell'assemblaggio dice che dobbiamo tenere conto dell'intera storia che ha portato all'origine di queste entità

La vita su altri mondi – se esiste – potrebbe essere così aliena da essere irriconoscibile. Non c'è alcuna garanzia che la biologia aliena userebbe le stesse sostanze chimiche della Terra, con elementi familiari come DNA e proteine. Gli scienziati potrebbero persino individuare le firme di tali forme di vita senza sapere che sono il lavoro della biologia.

Questo problema è tutt'altro che ipotetico. Ad aprile, la sonda Juice dell'Agenzia spaziale europea è decollata dalla Guyana francese in rotta verso Giove e le sue lune. Una di queste lune, Europa, ha un oceano profondo e salmastro sotto la sua crosta ghiacciata ed è tra i luoghi più promettenti del sistema solare per cercare vita aliena. L'anno prossimo, la navicella spaziale Europa Clipper della NASA verrà lanciata, puntando anche su Europa.
...

La teoria dell'assemblaggio offre un modo per scoprire le storie contingenti degli oggetti – un problema ignorato dalla maggior parte delle teorie della complessità, che tendono a concentrarsi sul modo in cui le cose sono ma non su come sono diventate così.
...

"La teoria dell'assemblaggio è stata sviluppata per catturare l'intuizione che le molecole complesse non possono semplicemente emergere in esistenza perché lo spazio combinatorio è troppo vasto",
...

Cose molto complesse possono sorgere da processi di assemblaggio casuali - ad esempio, è possibile creare molecole simili a proteine collegando qualsiasi vecchio amminoacido in catene. In generale, però, queste molecole casuali non faranno nulla di interessante, come comportarsi come un enzima. E le possibilità di ottenere due molecole identiche in questo modo sono infinitamente piccole.

... una questione strettamente correlata alla creazione di molecole complesse, perché quelle negli organismi viventi sono troppo complesse per essere state assemblate per caso. Qualcosa, rifletteva Walker, deve aver guidato quel processo ancor prima che la selezione darwiniana prendesse il sopravvento. ...

Non sono parole mie.
Mi conforta il fatto che si affrontano in pieno tutti gli aspetti di cui abbiamo discusso.
Il dibattito è assai vivace nel mondo scientifico, c'era da aspettarselo.

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Costanzo
"Una cosa ho imparato nella mia lunga vita: che tutta la nostra scienza è primitiva e infantile
eppure è la cosa più preziosa che abbiamo" (A. Einstein).


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MessaggioInviato: lunedì 12 giugno 2023, 7:39 
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Iscritto il: venerdì 27 luglio 2007, 23:20
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Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
interessante, appena posso provo a leggere l'articolo (spero sia accessibile).
bisogna stare molto attenti al linguaggio: usiamo costantemente metafore e allegorie senza nemmeno renderci conto di farlo e, poi, le metafore tendono a diventare realtà. "Natura" è un termine di questo tipo, che a rigori, designando tutto, non designa niente ( le cose artificiali non sono e non possono essere "contro natura" e, in più, fanno parte della "natura dell'uomo"), ma noi spesso la usiamo come se designasse un'entità (che ha tutti i tratti di una divinità).
"Qualcosa" nel contesto citato è un termine colloquiale e poco rigoroso...dello stesso tipo: anche la selezione naturale è "qualcosa" - non è un'entità, ma è un modello che usiamo per descrivere determinati meccanismi che influenzano l'evoluzione dei viventi.
Diciamo che in un contesto scientifico io eviterei di esprimermi in termini così vaghi (e un filo ambigui): qualcosa fa pensare ad entità (fisiche o metafisiche), mentre si tratta di processi/meccanismi/leggi bio-chimico-fisiche ... lo trovo un po' discutibile - perchè vago e suscettibile di un'infinità di interpretazioni anche contrastanti.

il fatto che all'origine della vita possano esserci dei processi diversi dalla sola selezione naturale è estremamente interessante e, da un certo punto di vista, non troppo sorprendente.

ps da ateo penso che ci sia sempre spazio per una divinità creatrice - è semplicemente un argomento fuori dalla scienza, che non ha bisogno di dimostrazioni e non può essere negato in maniera definitiva (ed è per questo completamente al di fuori della portata della scienza) - per questo non mi sorprende affatto che ci siano scienziati credenti (non solo teisti, ma proprio aderenti a confessioni). il cercare di dimostrare o negare razionalmente l'esistenza di Dio è un tema legato alla filosofia medioevale (che - stando a Freeman Dyson, mica all'umile sottoscritto - ha plasmato anche la mentalià scientifica) che ci tiriamo dietro come occidentali (ma oserei dire, più probabilmente come europei). Scienziati che appartengono ad altre tradizioni culturali non hanno nessuna difficoltà a tenere tranquillamente separate le due questioni.

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dovrete espellere anche me


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MessaggioInviato: lunedì 12 giugno 2023, 10:14 
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Iscritto il: domenica 8 maggio 2011, 20:54
Messaggi: 14808
Località: (Bs)
Sì, ho riportato le parole dell'articolo (il secondo link è l'originale, di pubblico dominio, mentre il primo, quello della rivista Le Scienze, temo che sia soggetto al vincolo dell'accesso con password; in ogni caso sono uno la traduzione pressoché automatica dell'altro).

Riporto l'estratto che può suscitare maggiore perplessità:
ippogrifo ha scritto:
... Qualcosa, rifletteva Walker, deve aver guidato quel processo ancor prima che la selezione darwiniana prendesse il sopravvento. ...
...

Ripeto che non sono parole mie.

Ciò che può essere molto interessante, secondo me, è che quel "Qualcosa" non è affatto un'entità soprannaturale nel pensiero del ricercatore. Probabilmente la definizione vaga "Qualcosa" si riferisce ad un meccanismo che non è ancora noto, del quale si ha la percezione, ma che non è ancora chiaro.
Il calcolo delle probabilità, la chimica e l'evoluzione darwiniana non sono completamente soddisfacenti.

Faccio notare che, per le strutture complesse, si tenta di definire in Indice di Assemblaggio (IA che NON è l'intelligenza artificiale, occhio che il traduttore automatico fallisce più volte). L'Indice di Assemblaggio tiene conto del numero minimo di passaggi che devono realizzarsi in successione per arrivare ad una struttura complessa.

Faccio pure notare che si insiste sul concetto di gruppo di strutture (non strutture uniche isolate) che hanno la medesima composizione. La ripetizione di numerose di strutture complesse uguali tra loro rende fallimentare il calcolo delle probabilità, se non si individua una causa.

Inoltre segnalo che si insiste molto sulla storia della struttura complessa; la complessità viene raggiunta nel tempo, seguendo una serie ordinata di passaggi; la serie di passaggi viene "ricordata".
Ne abbiamo parlato ...

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Costanzo
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MessaggioInviato: lunedì 12 giugno 2023, 10:33 
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Iscritto il: venerdì 27 luglio 2007, 23:20
Messaggi: 10302
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
sì lo so che hai riportato le sue parole :)
infatti mi sono limitato ad esprimere un po' di perplessità sull'uso di termini così vaghi e un po' ambigui da parte di un ricercatore (e per il modo in cui tutti tendiamo ad usare reificandolo il termine "natura" anche lì perchè siamo figli di una tradizione - il problema è che il linguaggio plasma il pensiero... e noi, almeno noi occidentali tendiamo a pensare per opposizioni binarie: crudo/cotto, natura/cultura o peggio naturabene/nonnatura male)- l'insieme mi sembra molto, ma molto interessante, al di là di questo piccolo appunto.
ma io sull'uso delle parole sono tignoso :)

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MessaggioInviato: lunedì 12 giugno 2023, 11:46 
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Iscritto il: domenica 8 maggio 2011, 20:54
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yourockets ha scritto:
... - il problema è che il linguaggio plasma il pensiero... e noi, almeno noi occidentali tendiamo a pensare per opposizioni binarie: crudo/cotto, natura/cultura o peggio naturabene/nonnatura male)-...


Fai benissimo. Nota assai interessante la tua.
Succede spesso che il significato attribuito alle parole sia fonte di incertezza.

In ogni caso nell'articolo si cerca di andare oltre le definizioni comuni e già note di Vita, compresa quella famosa della Nasa.
Uno spunto di riflessione assai intrigante è questo: se si vuol parlare di Vita (e la si vuole definire) il solo criterio della complessità non basta; una sola struttura complessa in un unico esemplare non può definirsi Vita; è necessario che quella struttura compaia in molteplici esemplari uguali ( o simili?).
Sembra quasi un postulato, un assioma, un principio inderogabile ...
Probabilmente si pensa a strutture microscopiche ...

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Costanzo
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MessaggioInviato: lunedì 12 giugno 2023, 11:51 
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Iscritto il: giovedì 4 ottobre 2018, 15:41
Messaggi: 1541
Tipo di Astrofilo: Visualista
Divinità creatrice? Perché no, in senso lato...non un Dio come ci ha indottrinati certa religione, ma uno scienziato/biologo che pratica fecondazione in vitro, ad esempio, non potrebbe essere visto come un Creatore sovrannaturale da un popolo cavernicolo?
Non potrebbe essere accaduto qualcosa di simile eoni addietro, a cui non siamo ancora in grado di dare risposte?

Getto il sasso ma tolgo la mano eh! Però potete linciarmi sulla pubblica piazza.

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Stefano
SW EQ-AL55, Celestron Mak 127, CPC 800 XLT


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MessaggioInviato: lunedì 12 giugno 2023, 12:00 
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Iscritto il: domenica 8 maggio 2011, 20:54
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C'è qualcosa che funziona molto bene (con le dovute eccezioni!!!) nella Vita sulla Terra: viene ricordata la storia passata; cioè ogni essere vivente che nasce non parte da zero, ma comincia a trafficare con ciò che altri gli hanno lasciato in eredità ...

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Costanzo
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MessaggioInviato: lunedì 12 giugno 2023, 13:27 

Iscritto il: mercoledì 21 febbraio 2007, 12:50
Messaggi: 3647
ippogrifo ha scritto:
C'è qualcosa che funziona molto bene (con le dovute eccezioni!!!) nella Vita sulla Terra: viene ricordata la storia passata; cioè ogni essere vivente che nasce non parte da zero, ma comincia a trafficare con ciò che altri gli hanno lasciato in eredità ...


Nel bene e nel male! :mrgreen:
Ciao.
Roberto Gorelli


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MessaggioInviato: lunedì 12 giugno 2023, 13:43 

Iscritto il: mercoledì 21 febbraio 2007, 12:50
Messaggi: 3647
ippogrifo ha scritto:
yourockets ha scritto:
... - il problema è che il linguaggio plasma il pensiero... e noi, almeno noi occidentali tendiamo a pensare per opposizioni binarie: crudo/cotto, natura/cultura o peggio naturabene/nonnatura male)-...


Fai benissimo. Nota assai interessante la tua.
Succede spesso che il significato attribuito alle parole sia fonte di incertezza.

In ogni caso nell'articolo si cerca di andare oltre le definizioni comuni e già note di Vita, compresa quella famosa della Nasa.
Uno spunto di riflessione assai intrigante è questo: se si vuol parlare di Vita (e la si vuole definire) il solo criterio della complessità non basta; una sola struttura complessa in un unico esemplare non può definirsi Vita; è necessario che quella struttura compaia in molteplici esemplari uguali ( o simili?).
Sembra quasi un postulato, un assioma, un principio inderogabile ...
Probabilmente si pensa a strutture microscopiche ...


Noi siamo viventi, ossia vita, quindi siamo condizionati dalle sue definizioni (quelle che abbiamo definito noi per la vita sulla Terra), per cui una forma di vita in un unico esemplare che per di più non si riproduce ma si rigenera, sarebbe definita vita? Una "materia" che si muove, si riorganizza, si ricompone se alterata od amputata si definirebbe vita? Ecc.

Allora diciamo che la vita è quel "qualcosa" che noi (Umani) possiamo riconoscere come vita, anni fa si è discusso se esseri fatti di particelle potrebbero riconoscerci come forma vivente, rigirando la frittata, in un secondo a livello di particelle, non atomiche, non nucleari ma sub nucleari, potrebbero evolvere civiltà di esseri senzienti con un'evoluzione analoga a quella che potremmo fare noi in 1 miliardo di anni, ci accorgeremmo della loro esistenza? Se le galassie fossero con le loro interazioni magnetiche/elettromagnetiche/gravitazionali/particellari forme di vita intelligenti ce ne accorgeremmo? Potremmo interagire con loro? NO.

Naturalmente questi discorsi sono considerati fantascienza, anzi fantasy, ma è solo un esempio di quello che volevo dire, ossia: noi ci accorgeremmo di una forma di vita, e ancor di più di una forma di vita intelligente, SOLO SE noi siamo in grado riconoscerla e NOI possiamo riconoscerla SOLO SE è abbastanza simile alla nostra.

Spero di aver fatto capire i concetti che volevo esprimere.
Ciao.
Roberto Gorelli


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MessaggioInviato: lunedì 12 giugno 2023, 17:02 

Iscritto il: venerdì 21 marzo 2008, 9:26
Messaggi: 1020
Fatto capire molto bene :thumbup:
insomma misuriamo le cose con il 'nostro metro' che sicuramente non è il 'metro universale'.


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