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Autore Messaggio
MessaggioInviato: martedì 2 maggio 2023, 12:03 
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Iscritto il: venerdì 11 novembre 2011, 16:23
Messaggi: 4408
Località: Agropoli (SA)
Tipo di Astrofilo: Fotografo aspirante Visualista
Personalmente per “speculazione filosofica” intendo un essere umano che contempla e studia il cosmo esclusivamente per la nobile sete di sapere, nel rispetto del tutto…il suo prossimo compreso.

tuvok ha scritto:
io sono convinto che non lo sapremo mai se davvero esiste una "compagnia" e ciò equivale al fatto di non averla. E non lo sapremo mai per motivi molto semplici legati alle distanze e i tempi cosmici che avvicinano molto allo zero la probabilità di ricevere un segnale.
Altra cosa è la possibilità di trovare un qualche frammento di amminoacido in qualche mare sommerso dei satelliti di Giove per esempio... ma, seppure sarebbe senza dubbio una scoperta rivoluzionaria, definirlo "compagnia" mi parrebbe eccessivo


Riguardo il tuo pensiero è plausibile allo stesso modo di come è plausibile l’esistenza di “una compagnìa” che magari si è sviluppata da qualche parte un miliardo di anni prima di noi e potrebbe aver superato le barriere delle distanze. Siamo nella fantascienza, ok, però penso che non sia possibile escludere nulla…

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Daniele

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MessaggioInviato: martedì 2 maggio 2023, 12:21 
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Iscritto il: domenica 8 maggio 2011, 20:54
Messaggi: 14807
Località: (Bs)
Riporto qualche concetto dell'articolo in questione, per aggiungere alcuni spunti. Li trovo belli (per quanto disgraziata idea della bellezza io abbia :facepalm: )

"...
È interessante notare che la nostra attuale ricerca astronomica di vita al di là del sistema solare può dirci se il principio copernicano si infranga in una fase ancora più precoce rispetto al livello speculativo ed elevato del multiverso. Estrapolando dalle nostre attuali conoscenze su come nascono, vivono e muoiono le stelle di ogni tipo – e su come un sottoinsieme di esse ospiti pianeti potenzialmente abitabili della dimensione della Terra nelle loro zone abitabili – si può stimare la probabilità relativa di comparsa della vita nell'universo in funzione del tempo.

Poiché le stelle di bassa massa sono le più numerose e durano più a lungo (per esempio, le stelle con una massa dieci volte inferiore a quella del Sole possono brillare per trilioni di anni), si scopre che la vita nel cosmo è molto più probabile che esista in un futuro molto lontano su un pianeta che orbita attorno a una stella di bassa massa, invece che su un pianeta come la Terra che orbita attorno a una stella come il Sole attuale. In altre parole, la vita sulla Terra sembra essere molto prematura e alquanto "speciale", il che indica una potenziale violazione del principio copernicano. A meno che non esistano altri fattori che impediscano alla vita di emergere su pianeti attorno a stelle di massa molto bassa, oppure se la probabilità di emergere della vita diminuisce abbastanza velocemente nel tempo.

I fattori che potenzialmente inibiscono la chimica prebiotica sono numerosi. Includono fatti consolidati, come la tendenza delle stelle nane rosse a emettere forti brillamenti e altre esplosioni stellari che potrebbero privare i pianeti delle loro atmosfere, oltre a speculazioni ben motivate, come gli impatti di asteroidi su un giovane pianeta che deve trovarsi in uno stato simile a quello Goldilocks: né troppo numerosi per interrompere la biogenesi né troppo scarsi per affamare la chimica prebiotica dei precursori molecolari ritenuti necessari per le origini della vita. Le ricerche astronomiche attuali e del prossimo futuro per la ricerca di biosegnali nelle atmosfere degli esopianeti, che si stanno concentrando sui mondi attorno alle nane rosse di bassa massa attualmente più adatti allo studio, potrebbero fornire preziosi indizi sulla possibilità dell’esistenza di vita in contesti così sconosciuti e quindi sul fatto che abbiamo raggiunto i limiti dell'applicabilità del principio copernicano. A questo proposito è interessante notare che le recenti osservazioni con il telescopio spaziale James Webb del pianeta TRAPPIST-1b (che orbita attorno a una stella nana rossa circa 11 volte meno massiccia del Sole) indicano che questo pianeta non ha un'atmosfera.

Le implicazioni del principio copernicano possono sembrare deprimenti per chi preferisce una visione del mondo in cui gli esseri umani sono l'elemento centrale o più importante dell'esistenza, ma va notato che ogni passo avanti nell'estensione del principio copernicano ha rappresentato un'importante scoperta umana. Cioè, ogni diminuzione del senso della nostra importanza fisica è stata il risultato di un'enorme espansione della nostra conoscenza. Il principio copernicano ci insegna sì l'umiltà, ma ci ricorda anche di mantenere vive e vibranti la curiosità e la passione per l'esplorazione."

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Costanzo
"Una cosa ho imparato nella mia lunga vita: che tutta la nostra scienza è primitiva e infantile
eppure è la cosa più preziosa che abbiamo" (A. Einstein).


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MessaggioInviato: martedì 2 maggio 2023, 12:51 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:41
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B&W ha scritto:
Riguardo il tuo pensiero è plausibile allo stesso modo di come è plausibile l’esistenza di “una compagnìa” che magari si è sviluppata da qualche parte un miliardo di anni prima di noi e potrebbe aver superato le barriere delle distanze. Siamo nella fantascienza, ok, però penso che non sia possibile escludere nulla…


il problema è per che una ipotetica civiltà nata un miliardo di anni fa, temo che la pobabilità che si sia estinta sia molto maggiore di quella che possa essere nata

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MessaggioInviato: martedì 2 maggio 2023, 13:37 
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Iscritto il: venerdì 11 novembre 2011, 16:23
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Si, se erano scemi come noi allora la probabilità è del 99,9%. :lol:

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MessaggioInviato: martedì 2 maggio 2023, 18:45 
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Iscritto il: domenica 8 maggio 2011, 20:54
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Località: (Bs)
Da grande ignorante in materia mi sono chiesto come mai non siamo ancora riusciti a riprodurre artificialmente la fotosintesi clorofilliana. Sono convinto che ne avremo estremo bisogno "tra poco" proprio per sopravvivere come genere umano.
Mi sono messo ad indagare su come avviene la fotosintesi clorofilliana nei dettagli (quando il cielo è
nuvoloso mi lascio incuriosire molto dal microcosmo).

Mi perdonino gli esperti.
Sono rimasto estasiato esattamente come quando ho visto M31 per la prima volta.

Dato che non sono in grado di fare il riassunto invito anche Voi a curiosare, se volete.
La fotosintesi clorofilliana è un processo meravigliosamente complesso che la Vita sulla Terra
è riuscita ad elaborare dopo molti milioni di anni di evoluzione.
Guardate che nessuna mente umana avrebbe potuto progettarla.
E, tra le altre cose, è stata essenziale per lo sviluppo delle nostre civiltà sul Pianeta, è innegabile.

E' impossibile non chiedersi se non ci sia qualcuno che muove il tutto, là fuori.

Non crediate che non ci sia nulla di astronomico in ciò che ho scritto.

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MessaggioInviato: mercoledì 3 maggio 2023, 7:46 

Iscritto il: mercoledì 3 dicembre 2014, 12:36
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Tipo di Astrofilo: Strumentofilo
ippogrifo ha scritto:
Da grande ignorante in materia mi sono chiesto come mai non siamo ancora riusciti a riprodurre artificialmente la fotosintesi clorofilliana. Sono convinto che ne avremo estremo bisogno "tra poco" proprio per sopravvivere come genere umano.
Mi sono messo ad indagare su come avviene la fotosintesi clorofilliana nei dettagli (quando il cielo è
nuvoloso mi lascio incuriosire molto dal microcosmo).


Tra l'altro, Ippo, sai che la fotosintesi è un fenomeno quantistico? Non scherzo; per questo non siamo ancora stati capaci di comprenderlo appieno e di replicarlo.
Vabbè, la trattazione di un argomento come questo è assolutamente off topic qui ...

Beppe

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MessaggioInviato: mercoledì 3 maggio 2023, 7:53 

Iscritto il: mercoledì 3 dicembre 2014, 12:36
Messaggi: 592
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Tipo di Astrofilo: Strumentofilo
benzomobile ha scritto:
... Ippo, sai che la fotosintesi è un fenomeno quantistico? Non scherzo; per questo non siamo ancora stati capaci di comprenderlo appieno e di replicarlo.
Vabbè, la trattazione di un argomento come questo è assolutamente off topic qui ...
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MessaggioInviato: mercoledì 3 maggio 2023, 8:15 
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Sì, infatti. Nonostante l'apparente semplicità della formula complessiva, formula che possono capire anche i ragazzi delle medie (anidride carbonica +acqua -> glucosio + ossigeno), in realtà la catena di passaggi della fotosintesi clorofilliana contempla trasformazioni e trasferimenti di energia da parte di molecole complesse specializzate che sono un vero meraviglioso capolavoro di biochimica.
(Complimenti a coloro che sono riusciti a risolverla e a renderla di dominio pubblico!!! ... E' già storia, del resto ...)

Che l'argomento sia così off topic non lo so, visto che lo sfruttamento così sofisticato e su grande scala dell'energia solare è stato assai determinante nello sviluppo di organismi superiori (e intelligenti) sul nostro pianeta.
E su altri pianeti? Se pensiamo ad una Vita simile alla nostra, sono possibili altre forme così specializzate di sfruttamento dell'energia radiante di una stella? Probabilmente sì, e se vogliamo tanto cercare nel Cosmo civiltà simili alla nostra forse ne dobbiamo tenere conto. :angel:

Grazie mille. :wave:

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MessaggioInviato: mercoledì 3 maggio 2023, 10:04 
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Non penso sia argomento off-topic, anzi! (al massimo ci sposteremo nel bar così da stare più tranquilli).

Io credo che la fotosintesi non sia più incredibile del fatto che, sostanzialmente, un ammasso di protoni, elettroni ed altre schifezzuole "secondarie" ora sia davanti ad un pc a comunicare con altri ammassi distanti anche migliaia di km.

E lo so che ippo se lo aspetta e non lo deluderò :D io penso che non ci sia nessuno (purtroppo) a muovere le fila ma sia stato tutto frutto di un incredibile sequenza di eventi fortuiti e che, appunto per quanto è stato incredbile, io penso che sia anche incredibile che si sia potuta ripetere due volte.

Ciò non toglie che una sequenza diversa possa aver prodotto risulati altrettanto eccezionali in qualche altro remoto punto nella vastità del cosmo ma, come dicevo, temo non ne avremo mai prova.

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MessaggioInviato: mercoledì 3 maggio 2023, 10:29 
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tuvok ha scritto:
Ciò non toglie che una sequenza diversa possa aver prodotto risulati altrettanto eccezionali in qualche altro remoto punto nella vastità del cosmo


Mi sentirei di firmare un “sacrosanto pensiero!” (wireless).


tuvok ha scritto:
ma, come dicevo, temo non ne avremo mai prova.


Questo dipenderà da tanti fattori, una cosa più sicura è che gli ammassi di protoni ed elettroni che stanno interagendo ora qui, se e quando dovesse succedere, saranno probabile concime per il terreno.

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