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Autore Messaggio
MessaggioInviato: martedì 23 maggio 2023, 15:17 
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Iscritto il: domenica 8 maggio 2011, 20:54
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Una variante sul tema "Prime forme di Vita": gli Archeobatteri.

Classificazione Archeobatteri
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Costanzo
"Una cosa ho imparato nella mia lunga vita: che tutta la nostra scienza è primitiva e infantile
eppure è la cosa più preziosa che abbiamo" (A. Einstein).


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MessaggioInviato: martedì 23 maggio 2023, 17:09 

Iscritto il: mercoledì 21 febbraio 2007, 12:50
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ippogrifo ha scritto:
Una variante sul tema "Prime forme di Vita": gli Archeobatteri.

Classificazione Archeobatteri
Allegato:
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Allora se vogliamo giocare sul pesante andiamo sugli estremofili:

https://it.wikipedia.org/wiki/Microrgan ... d_ecologia

https://it.wikipedia.org/wiki/Deinococcus_radiodurans

Ciao.
Roberto Gorelli


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MessaggioInviato: martedì 23 maggio 2023, 17:25 
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Iscritto il: domenica 8 maggio 2011, 20:54
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Località: (Bs)
Dal secondo link:
Deinococcus radiodurans
Deinococcus radiodurans (Brooks & Murray, 1981) è un batterio estremofilo, uno degli organismi più radioresistenti conosciuti al mondo. Si tratta di una specie particolare, in grado di resistere a dosi di radiazioni di gran lunga superiori a quelle necessarie per uccidere un qualsiasi animale. Il batterio è capace di riassemblare la struttura funzionale dei suoi cromosomi dopo che questi ultimi sono stati distrutti dal trattamento radioattivo. È, inoltre, in grado di sopravvivere a condizioni estreme di freddo, disidratazione, vuoto e acidità: per questo motivo è considerato anche un batterio poliestremofilo ed è stato inserito nel Guinness dei primati come la "forma di vita più resistente alle radiazioni del mondo".
...
Il suo genoma è composto da due cromosomi di forma circolare, il primo composto da 2,65 milioni di coppie di basi, il secondo da 412 000 coppie di basi; un megaplasmide composto da 177 000 coppie di basi, ed un plasmide composto da 46 000 coppie di basi. È formato da circa 3 195 geni. Nella sua fase stazionaria, ciascuna cellula batterica contiene quattro copie del suo genoma. Nelle fasi di rapida moltiplicazione, ogni batterio contiene da 8 a 10 copie del genoma.
...
La resistenza di questo batterio alle radiazioni è dovuta sia al possesso di copie multiple del genoma, che al rapido meccanismo di riparazione del DNA. La riparazione dei cromosomi avviene nell'arco di 12-24 ore, ....

Ottimo contributo per "allargare" gli orizzonti sulle forme possibili di Vita documentate ed esistenti.

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MessaggioInviato: martedì 23 maggio 2023, 19:06 
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Iscritto il: domenica 8 maggio 2011, 20:54
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Aggiungo questo contributo del nostro Piero Angela.
Non sono esseri unicellulari, ma sono ugualmente carini e spettacolari, campioni nella capacità di sopravvivenza.

Tardigradi - Superquark 25/07/2018
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MessaggioInviato: martedì 23 maggio 2023, 20:16 

Iscritto il: mercoledì 21 febbraio 2007, 12:50
Messaggi: 3626
ippogrifo ha scritto:
Aggiungo questo contributo del nostro Piero Angela.
Non sono esseri unicellulari, ma sono ugualmente carini e spettacolari, campioni nella capacità di sopravvivenza.

Tardigradi - Superquark 25/07/2018
Allegato:
Tardigradi.jpg


Questi animali sono "micidiali", tra le tante cose che fanno è di poter sopravvivere anche nel vuoto della spazio!
MA sono multicellulari, per arrivare a loro l'evoluzione ne ha fatta di strada!
Ciao.
Roberto Gorelli


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MessaggioInviato: mercoledì 24 maggio 2023, 8:48 
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Iscritto il: domenica 8 maggio 2011, 20:54
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Località: (Bs)
I batteri (e le cellule) non hanno solo una membrana cellulare, ma anche una parete esterna con varie, importanti funzioni.

Ingenuamente si può essere portati a pensare che la struttura della parete cellulare sia abbastanza elementare, soprattutto per le prime forme di vita più semplici. Invece non è così.

Farsi un'idea (anche molto approssimativa) di come stiano realmente le cose aiuta ad escludere dalla mente false semplificazioni, erronee interpretazioni semplicistiche di una probabile evoluzione che, al contrario, deve essere stata assai complessa (non aggiungo avverbi "sentimentali", si badi bene).

Senza alcuna pretesa di approfondimento, ma solo a titolo solo informativo o quasi semplicemente estetico, riporto questo video. Ovviamente chi studia Medicina ne sa qualcosa ...

La parete cellulare dei batteri Gram positivi e negativi.

Allegato:
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Orig_Vita_08.jpg [ 227.57 KiB | Osservato 209 volte ]

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MessaggioInviato: mercoledì 24 maggio 2023, 10:33 

Iscritto il: mercoledì 21 febbraio 2007, 12:50
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Scusate ma visto come sta andando la discussione direi di chiudere, o continuare, la stessa come "Esobiologia", una
scienza nuova, che sta "esercitandosi" con gli estremofili terrestri in attesa di fare "pratica" con gli organismi alieni.

Siamo al fatidico momento (storico) della nascita di una "nuova" scienza, che nasce interdisciplinariamente da altre
scienze per diventare una scienza indipendente, naturalmente non in questo forum ma durante incontri e discussioni
in congressi, magari specialistici e poco noti che poi diverranno famosi presso i non addetti ai lavori decine di anni
dopo, in laboratori sparsi qua e la nel Mondo dove ricercatori, in genere giovani e non condizionati dai dogmi dei loro
professori universitari (non si offendano i professori: quasi tutti magari inconsciamente sono stati condizionati e
plasmati dai loro rispettivi insegnanti) provano nuove vie: è così che la Scienza progredisce.

Ne approfitto per invitare i giovani (e futuri ricercatori) a non farsi condizionare dai "dogmi" e non farsi mettere i
paraocchi: il prezzo di tutto questo, bisogna dirlo, sarà che certi prenderanno cantonate, ma gli altri scriveranno
pagine di Scienza e anche di Storia.

Ciao.
Roberto Gorelli


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MessaggioInviato: mercoledì 24 maggio 2023, 10:55 
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Iscritto il: domenica 8 maggio 2011, 20:54
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Vita su esopianeti ->che cosa cerchiamo? ->definizione di Vita (NASA) ->condizioni esterne affinché sia possibile la vita (zone abitabili del Cosmo) ->potremmo trovare una Vita diversa dalla nostra? -> Chimica del Carbonio -> estremofili, forme di Vita aerobiche /anaerobiche, o basate su altre fonti di di energia ... ma sempre fondate sulla chimica del Carbonio.

La parete cellulare riveste un ruolo particolarmente importante nel determinare la resistenza dei batteri in un ambiente ostile. Interessante ad esempio la resistenza meccanica alla pressione osmotica tra l'interno e l'esterno del batterio (2 atmosfere, come uno pneumatico d'auto) ...

I batteri possono essere trasportati dagli asteroidi?

Troppe domande, poche risposte?
(Qualche barlume di idea in più ... ed è già molto!)

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MessaggioInviato: mercoledì 24 maggio 2023, 12:23 

Iscritto il: mercoledì 21 febbraio 2007, 12:50
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ippogrifo ha scritto:

cut

I batteri possono essere trasportati dagli asteroidi?

Troppe domande, poche risposte?
(Qualche barlume di idea in più ... ed è già molto!)


Si, ma fossili, perchè ogni meteorite che cade sulla Terra proveniente da un'altro pianeta è frutto di un impatto che ha causato sul pianeta un istantaneo aumento di pressione, stiamo parlando di milioni di atmosfere ma anche fino a centinaia di milioni se non più, associato ad un altrettanto istantaneo aumento di temperatura di migliaia di gradi (in effetti anche molto di più ma in tal caso al decadere della pressione il materiale coinvolto rimane più che vaporizzato, ionizzato e anche "plasmato") che da come risultato materiali vetrificati (tectiti e vetri del deserto, ecc.).
In effetti è stato teorizzato che tra la Terra e Marte, via meteoriti (generate da impatti sui rispettivi pianeti), ci sia stato uno scambio di forme di vita e non una sola volta ma parecchie, aggiungo pure, che è stato teorizzato che i più antichi fossili, ma anche più recenti, possano essere trovati sulla superficie lunare, per esempio il megaimpatto che sterminò i dinosauri potrebbe aver scagliato sulla luna frammenti "discreti" (vedi anche di decine di metri di diametro) contenenti resti di dinosauri (non dell'epoca dell'estinzione ma di 100 milioni di anni prima (i dinosauri vissero in totale oltre 200 milioni di anni): questo "scambio" è più facile, per la Terra, con la Luna ed i pianeti esterni, mentre è più difficile con quelli interni (Venere e Mercurio), tanto che si conoscono numerose meteoriti lunari e marziane, mentre per Venere e Mercurio, c'è solo una "possibile" meteorite mercuriana.
L'Astronomia (di Margherita Hack) pubblicò un articolo sull'argomento.
Interessante la questione? Allora digeritela bene e poi ne riparliamo.
Ciao.
Roberto Gorelli


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MessaggioInviato: mercoledì 24 maggio 2023, 17:51 
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Ne ho sentito parlare.
Ho sempre il grosso dubbio che le spore escano indenni dal riscaldamento dell'asteroide con l'atmosfera.

Ho anche letto dei timori che le sonde inviate su Marte (soprattutto le prime) possano aver contaminato l'ambiente del Pianeta Rosso portandovi dei batteri nostrani.

Sembra che la preoccupazione di contaminazione di altri pianeti nelle missioni con l'invio di sonde non sia affatto remota e che oramai si tenda ad inviare apparecchiature accuratamente sterilizzate.

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