Marcopie ha scritto:
... Le proto-cellule originarie non esistono più, perché si sono evolute nelle cellule attuali. Ed hanno avuto miliardi di anni per raggiungere l'equilibrio attuale. Tutto quello che c'è stato in mezzo non ha lasciato fossili.
I virus, come li intendiamo noi adesso, non sanno sintetizzare proteine, non sanno replicarsi se non da parassiti obbligati. Cioè infettano una cellula (complessa o meno, anche un batterio) e le fanno produrre ciò di cui hanno bisogno per replicarsi (proteine del capside, cioè il loro involucro, il loro DNA o RNA, a seconda), quindi non sono autosufficienti.
Non è escluso comunque che i primi virus si infettassero tra di loro, imbrogliandosi e ingannandosi a vicenda ... (!)
In qualche modo poi devono essere comparsi i primi "sistemi a membrana chiusa" capaci di organizzare da soli la loro produzione interna per replicarsi, e quindi capaci di essere autonomi, di sintetizzare le loro proteine, gli enzimi e tutta la biochimica di cui avevano bisogno.
E' chiaro che la comparsa dei sistemi a membrana chiusa è un enorme passo in avanti perché si può cominciare a parlare di esseri distinti dall'ambiente.
Ebbene, in qualche modo, dopo la membrana (a doppio stato lipidico, mi dicono) poco resistente meccanicamente, il successivo passo evolutivo può essere stato quello proteggere il materiale organico con un contenitore più robusto, la cosiddetta parete, di cui sono dotati anche gli archeobatteri.
Anche la parete cellulare, se ci si pensa, è un grande passo in avanti e dà un vantaggio enorme agli esseri unicellulari che ce l'hanno.