1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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Autore Messaggio
MessaggioInviato: giovedì 11 maggio 2023, 19:45 
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Iscritto il: domenica 8 maggio 2011, 20:54
Messaggi: 14806
Località: (Bs)
Hai scritto all'incirca quello che veniva da pensare anche a me qualche anno fa.

Una grande delusione per coloro che cercavano vita aliena è venuta dallo studio delle nane rosse, stelle che sembravano tranquille e pacifiche, ma che invece ogni tanto danno fuori di testa con getti micidiali e colossali che soffiano via l'atmosfera dei pianeti attorno. Meglio non trovarsi nei paraggi ...

Marte ha visto soffiarsi via l'atmosfera perché non ha un campo magnetico serio.

Insomma sto cambiando parere: siamo preziosi. :angel:

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Costanzo
"Una cosa ho imparato nella mia lunga vita: che tutta la nostra scienza è primitiva e infantile
eppure è la cosa più preziosa che abbiamo" (A. Einstein).


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MessaggioInviato: giovedì 11 maggio 2023, 20:02 

Iscritto il: martedì 26 dicembre 2017, 11:48
Messaggi: 840
...quanto possono esserlo delle nullità :?.


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MessaggioInviato: giovedì 11 maggio 2023, 22:07 

Iscritto il: lunedì 22 marzo 2010, 16:39
Messaggi: 606
Comunque di fatto è vero quello che ha scritto il vulcaniano campano (?): che brulichi o meno, siamo in effetti soli... e forse è meglio così.
Possiamo da sempre immaginare, al limite speculare con la statistica, ma sono solo ipotesi non avendo molte certezze, purtroppo.

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Mascalzon. Di Gran Croc.! :mrgreen:


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MessaggioInviato: venerdì 12 maggio 2023, 12:48 
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Iscritto il: domenica 8 maggio 2011, 20:54
Messaggi: 14806
Località: (Bs)
Le ipotesi che vanno per la maggiore sono frutto delle conoscenze scientifiche che vanno via via accumulandosi. Nulla di strano se le ipotesi sono soggette ad aggiornamenti e cambiamenti.

Se cerchiamo una Vita sul modello della nostra bisogna considerare molte coincidenze assai fortunate che si sono verificate per il pianeta Terra (riassumo per praticità i punti fondamentali del video nel link della pagina precedente):

-posizione particolare nella Via Lattea
-Sole, stella tranquilla di lunga vita
-orbita terrestre con piccola eccentricità
-distanza ottimale Terra-Sole
-presenza di una Luna importante che rende stabile l'asse terrestre
-bombardamenti particolari di comete/asteroidi
-presenza di acqua allo stato liquido
-presenza di nucleo metallico che fa da dinamo e genera il campo magnetico di protezione
-presenza di atmosfera
-possibilità di storie evolutive della vita di vario tipo
-endosimbiosi di cellule e fotosintesi clorofilliana per arrivare ad organismi superiori
(ecc., altri concetti sono spiegati molto bene nel video)

Per ogni passaggio la probabilità è simile a quella della vincita di un terno alla lotteria o quasi.

Voi sapete che la probabilità di un evento certo è 1.
Mi dicono che la probabilità di un terno 1/11748

Mi dicono anche che la probabilità che si verifichino contemporaneamente più eventi è uguale al prodotto delle singole probabilità di ogni evento.

E' chiaro che si ragiona per estrapolazione. E' pure chiaro che siamo nell'ambito delle ipotesi...
tuttavia non è azzardato pensare che noi, piccoli microbi nell'Universo, potremmo essere il risultato di una combinazione assai rara.
Ma rara assai ...
:think: :think: :think:

E io ci aggiungo la mia morale. :matusa:

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Costanzo
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MessaggioInviato: venerdì 12 maggio 2023, 19:26 
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Iscritto il: domenica 7 settembre 2008, 11:45
Messaggi: 2971
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Visualista
Per me, sulle probabilità di incontrare altre forme di vita intelligente, c'è da essere parecchio pessimisti.
Il video, che ho visto, elenca una serie di complicazioni, ma non è esaustivo.
Per dire, deve esistere acqua allo stato liquido, ma non deve essere troppa, altrimenti non si formeranno masse continentali emerse. Senza quelle, la vita acquatica non avrebbe possibilità di evolvere in civiltà tecnologiche perché in acqua non è possibile padroneggiare il fuoco, né di conseguenza la metallurgia.
Sulle terre emerse devono svilupparsi creature bipedi capaci di utilizzare la prensilità degli arti superiori. Dinosauri ed affini, per dire, non ci sono riusciti. Abbiamo dovuto attendere la loro scomparsa (altro evento apocalittico e del tutto incidentale) perché i mammiferi potessero diventare l'ordine dominante. Alcuni mammiferi si sono evoluti per nutrirsi di frutta (un'invenzione vegetale relativamente tardiva), cominciando a vivere sulle piante ed abituandosi ad usare mani e piedi in funzione prensile. Quelle stesse creature sono poi scese dalle piante, abituandosi ad una dieta mista, e si sono messe a cacciare usando le mani prensili per brandire bastoni, che sono poi diventati utensili via via più sofisticati, hanno inventato il linguaggio dapprima per cacciare in squadra, poi per tramandarsi il sapere, hanno imparato a dominare il fuoco, a costruire rifugi, a deviare i fiumi, ad utilizzare i metalli.
Quanti di questi passaggi avrebbero potuto fallire? La metallicità del suolo lunare è inferiore a quella della crosta terrestre, senza l'impatto con Theia potremmo vivere su un pianeta che non consente la metallurgia. Non saremmo mai usciti dall'età della pietra. Probabilmente non avremmo nemmeno la deriva dei continenti, che tanto ha accelerato i processi evolutivi.
Da ultimo c'è il dato temporale. Quanto può durare una civiltà tecnologica? La nostra ha alle spalle millenni, e siamo stati capaci di ricevere ed inviare segnali radio da poco più di un secolo. La traiettoria che stiamo seguendo, oltretutto, non è particolarmente tranquillizzante, ci stiamo affannando a far fuori tutte le risorse disponibili nel più breve arco temporale possibile, senza alcuna lungimiranza. Fred Hoyle ebbe a dire che se non sarà la nostra cultura a conquistare lo spazio nessun'altra potrà, perché le risorse necessarie le avremo già esaurite noi.

_________________
Marco Pierfranceschi,
autore dei libri:
- Il cielo ritrovato - guida pratica all'astronomia visuale (manuale)
- Breve guida all'astronomia amatoriale (vademecum)
- Ripensare le città (saggio)
- La Principessa Scimmia (fiaba/fantasy)
...nonché blogger (Mammifero Bipede, su Wordpress)


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MessaggioInviato: venerdì 12 maggio 2023, 22:34 
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Iscritto il: domenica 8 maggio 2011, 20:54
Messaggi: 14806
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Molte grazie per il grosso contributo che hai dato al ragionamento.
Condivido in pieno.

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Costanzo
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MessaggioInviato: sabato 13 maggio 2023, 9:57 
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Iscritto il: domenica 7 settembre 2008, 11:45
Messaggi: 2971
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Visualista
Scusate, ho dovuto chiudere un po' frettolosamente perché mi aspettavano a cena.
La mia sensazione è che questo Universo consenta i processi vitali, che di conseguenza non sono rari né incidentali. 'Processi vitali', tuttavia, non significa necessariamente forme di vita complesse, come quelle che osserviamo qui. E forme di vita complesse non significano intelligenza. E intelligenza non significa intelligenza astratta e speculativa. Questo per dire che molecole organiche si trovano un po' dappertutto nel cosmo. Da lì alle molecole autoreplicanti è quasi un passaggio inevitabile (salvo condizioni estremamente instabili) Dati tempo a sufficienza e condizioni adatte (ma quanta percentuale di pianeti ne hanno?) si può arrivare allo sviluppo di organismi unicellulari. Dato altro tempo, questi formeranno colonie i cui singoli membri inizieranno a differenziarsi in organi, e a dar vita ad organismi multicellulari. Dato altro tempo questi organismi svilupperanno una complessità via via crescente, ivi comprese le funzionalità del cervello. Ma il motore dell'evoluzione sono la sopravvivenza e la riproduzione, l'intelligenza è un sottoprodotto. I dinosauri erano intelligenti, per quello che necessitava loro: sopravvivere e riprodursi. I loro discendenti, gli uccelli, hanno cervelli piccoli ma molto più efficienti di quelli di noi mammiferi. L'intelligenza dei corvidi è prossima a quella degli scimpanzé, con un cervello grande quanto una noce. I T-Rex avevano cervelli con la stessa tipologia di organizzazione, ma molto più grandi. Il punto è che erano cervelli specializzati: servivano a quello per cui dovevano servire. Noi primati abbiamo imboccato una strada diversa (quella che ho descritto nel post precedente): non ci siamo specializzati. Per sopravvivere da non-specialisti abbiamo dovuto sviluppare aree del cervello che gli altri animali non possiedono: capacità empatiche, forme di comunicazione (prima non verbale, poi verbale) finché la nostra sopravvivenza è dipesa dalla cultura e siamo diventati prima filosofi, poi ingegneri. Ma è un percorso costellato di una tale serie di coincidenze che ci sono voluti qualcosa come 400 milioni di anni perché un singolo ramo evolutivo lo percorresse con successo.
Hai un pianeta d'acqua: milioni di anni di pesci e gasteropodi, niente necessità di utensili, niente civiltà.
Peggio: hai un pianeta d'acqua a bassissime temperature (Europa, o Titano...) e tutti i processi chimici sono rallentati: non arrivi a dar vita a forme animali complesse per semplice mancanza di tempo.
Hai un pianeta con un unico continente (noi l'abbiamo avuto: Gondwana) l'evoluzione animale si stabilizza e l'unica novità che si produce è il gigantismo.
Abbiamo avuto condizioni climatiche stabili nonostante le variazioni della costante solare, una quantità di acqua non eccessiva né troppo scarsa, continenti alla deriva che si fratturano e riattaccano, glaciazioni alternate a periodi torridi. Ogni volta che il pianeta ha assunto un assetto stabile l'evoluzione è rallentata e le specie sono rimaste pressoché identiche per lunghi archi temporali. La sensazione che ho è che il nostro specifico cocktail contenga tali e tanti ingredienti, e nel giusto ordine, da essere difficilmente replicabile. Nella galassia ci sono 100 miliardi di soli, posso immaginare 100 milioni di pianeti con condizioni favorevoli, su 100 mila si sviluppano forme di vita complesse, su 100 si arriva ad animali con un cervello e una rete neurale, su quanti l'evoluzione porta allo sviluppo di un'intelligenza speculativa? E con quale probabilità di una coincidenza temporale? Vero, nell'Universo ci sono ancora 100 miliardi di galassie, quindi da qualche parte il processo deve aver funzionato come da noi, ma all'atto pratico ogni civiltà è isolata da abissi incolmabili di tempo e spazio. :roll:

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Marco Pierfranceschi,
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MessaggioInviato: sabato 13 maggio 2023, 10:46 

Iscritto il: martedì 26 dicembre 2017, 11:48
Messaggi: 840
Avete descritto migliaia di coincidenze..e non avete ancora finito. Non vi viene il dubbio chenon si tratti affatto di rare coincidenze, ma piuttosto di fenomeni comuni nella vastità dell'universo?
Le nostre attuali conoscenze non fanno numericamente testo.
Come le formiche che salgono in cima ad un albero e scoprono quanto è grande il mondo così noi abbiamo appena raggiunto la cima dell'albero , appena fuori dell'atmosfera. Per scoprire il resto non basterà il ciclo infinitamente microscopico dell'umanità.


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MessaggioInviato: sabato 13 maggio 2023, 10:47 

Iscritto il: mercoledì 21 febbraio 2007, 12:50
Messaggi: 3647
Leggendo i messaggi di questa discussione, specialmente gli ultimi ho la forte impressione che ci sia un filone di antroprocentrismo di ritorno :D
Si, ci sono e potrei aggiungerne altre, molte condizioni per avere una forma intelligente, ma forse è sfuggito ai più qualcosa di sottinteso:

condizioni per avere una specie similumana!

E già: come scrittore di fantascienza ho letto molti libri di fantascienza, certi non li definirei nemmeno fantascienza, li definisco fantasy od
altro filone.

Ma se parliano della Natura, che ci sta continuamente meravigliando con tutte le sue invenzioni, allora l'intelligenza nello spazio c'è
sicuramente e in forme completamente diverse da quella dei discendenti di scimmie che sono scesi dall'albero solo ieri.

Direi anche di più: proprio per i motivi che sono stati elencati, queste forme di vita saranno molto più robuste di noi nel viaggiare/conquistare
lo spazio.

Infine: l'intelligenza noi umani l'abbiamo sviluppata come arma di difesa, perchè noi non abbiamo zanne, artigli, forza, statura in grado di
difenderci dai nostri (ex) predatori (leoni, leopardi, tigri, orsi, ecc.) quindi ci siamo "inventati", o meglio sviluppato, l'Arma assoluta, il
nostro cervello col suo prodotto, l'intelligenza!

Ora abbiamo un solo nemico, noi stessi, ma possiamo controllarlo, basta volerlo: invece dobbiamo stare in campana col prossimo nemico,
l'intelligenza artificiale, perchè lei si che ci potrebbe fare fuori in un futuro nemmeno troppo lontano.

L'intelligenza artificiale attuale è solo una pallida idea di quella "vera": occhio quindi a non chiedergli di eliminare le fonti di anidride
carbonica potrebbe sterminarci tutti, noi umani siamo produttori di anidride carbonica (1 metro cubo all'ora, per 24 ore, per 365 giorni
all'anno, per 9 miliardi di persone, quanto inquinamento produciamo in un anno solo esistendo?), occhio a dirgli che vogliamo conquistare
la galassia, quando un'astronave per portare un solo uomo alla stella più vicina ha bisogno di migliaia di tn di massa mentre con pochi kg
e un'infinitesima frazione dell'energia prodotta dal reattore a fusione nucleare di bordo, un computer quantico potrebbe esplorare più
facilmente un intero sistema planetario.

Gli scrittori di fantascienza, non tutti, sono una specie di esploratori "del possibile", senza dimostrazioni matematiche, senza prove, ma
a volte "vedono" cose o hanno idee che poi i "veri" ricercatori sanno dimostrare.
Ciao.
Roberto Gorelli


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MessaggioInviato: sabato 13 maggio 2023, 12:04 
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Iscritto il: domenica 8 maggio 2011, 20:54
Messaggi: 14806
Località: (Bs)
D'altra parte che tipo di Vita cerchiamo nel Cosmo se non una Vita simile alla nostra? :think:

Con tutta la buona volontà e fantasia non credo che riusciamo ad andare più in là dei cianobatteri che pure ci hanno sorpreso e meravigliato.

Ripeto con convinzione che la nostra mente non inventa, ma copia, e questo temo che valga anche per gli scrittori di fantascienza (lo dico in tono amichevolmente provocatorio, naturalmente).

Allo stato attuale dei lavori, mi sembra che la ricerca scientifica (!) di pianeti abitabili si basi proprio sulle condizioni che hanno portato allo sviluppo della Nostra Vita (a partire dalla chimica del Carbonio ...)

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Costanzo
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