Roberto Gorelli ha scritto:
Per il famoso "principio antropico"!
In parole povere se non ci fosse non ci saremmo e non lo potremmo intuire/scoprire, viene prima la gallina o l'uovo, o l'uovo e poi la gallina, .......
Anche qui: no.
Avendo a disposizione un unico caso, non possiamo affermare con certezza se sia un caso 'tipico' di una intera categoria, o un'eccezione determinata da una serie di coincidenze eccezionali.
È vero, il fatto che esistiamo dimostra che la nostra esistenza è possibile, ma non ci dice molto sulla catena di eventi necessaria alla nostra esistenza. Potremmo essere l'unica forma di intelligenza di questo intero universo a causa di una catena di eventi eccezionale, o potremmo essere solo una civiltà fra le tante.
La prima tesi è coerente con lo studio sulle instabilità gravitazionali, la seconda con l'idea di un meccanismo di stabilizzazione che non abbiamo ancora individuato (e non è detto che esista).
Gli studi sui sistemi planetari extrasolari dovrebbero aiutarci a fare chiarezza.
ippogrifo ha scritto:
Perché inizialmente si sia formato un disco è tutto da stabilire ...
No, questo almeno è chiaro. Le nubi di gas hanno un momento di rotazione, che non si annulla. Questo implica che, quando iniziano a contrarsi, la forza centrifuga generata dalla rotazione si oppone al collasso, e la nube progressivamente si schiaccia. È un meccanismo talmente tipico che lo vediamo funzionare ovunque fino alla scala delle galassie spirale. Poi, in seguito a fusioni successive di galassie discoidali con assi orientati diversamente, si formano le galassie ellittiche, in cui le orbite stellari sono distribuite in maniera irregolare. Se una galassia spirale di grandi dimensioni cannibalizza una serie di galassie nane, abbiamo una spirale con un 'bulge' centrale (come la VL).
Ma qui il punto è un altro: il disco protoplanetario presenta una distribuzione irregolare della materia. Questo comporta la formazione di corpi planetari diversi, a distanze diverse, in modalità non prevedibili. Oltretutto l'attività della stella appena formata ha effetti diversi sulle atmosfere planetarie, espellendo la parte gassosa dai pianeti interni e facendogli perdere massa. Questi oggetti protoplanetari devono trovare un equilibrio per mezzo delle suddette
'risonanze gravitazionali', ma non è detto che lo trovino (questa è la parte che non sappiamo). La nostra Terra ha goduto di qualcosa come quattro miliardi di anni di stabilità climatica (grado più, grado meno), e se così non fosse stato le forme di vita primordiali non avrebbero avuto tempo e modo di evolvere in creature complesse. Se le risonanze gravitazionali non stabilizzano il sistema protoplanetario, questa condizione non può verificarsi, e addio vita complessa (in qualche caso, addio vita, punto). È successo a Venere, e probabilmente pure noi abbiamo rischiato, perché se Giove non avesse fermato la sua
'discesa' verso il sole, con la formazione di Saturno, addio vita sulla Terra.
In passato si pensava che i sistemi planetari fossero stabili, semplicemente perché il nostro, l'unico noto, lo è stato.
Ora questa condizione è in discussione.