Ciao Costanzo,
credo che la domanda, come hanno fatto Maxwell e Faraday, ad associare l'elettromagnetismo con la luce, non si pone se si conosce il contesto storico in cui si sono svolti i fatti.
Sintetizzo; dopo l'esperimento, sulla luce, di Young della doppia fenditura, del 1801 (!) e dopo un'iniziale diffidenza dovuta al fatto che pochi se la sentivano di contraddire quel mostro sacro di Newton, fu chiaro che la luce si comporta come un'onda in determinate condizioni, l'evidenza fu accettata universalmente da tutti, ovviamente con piccole sacche di resistenza da parte degli inglesi...

Nel 1820, Ampere, Oersted e grazie, anche all'esperienza di Coulomb (nel 1784/5) dimostrarono che il campo elettro-magnetico si sposta induttivamente da un circuito all'altro (bobine /avvolgimenti/conduttori paralleli...) attraverso lo spazio...
Alla fine della metà del 19° secolo, con l'avvento dei primi "prodotti" industriali ( motori, magneti, apparati di misura) a larga diffusione, si sviluppò anche l'aspetto grafico-matematico della rappresentazione dei fenomeni elettro-magnetici. E si capì che si potevano rappresentare con due sinusoidi perpendicolari tra loro, ognuna delle quali trasportava alternativamente il vettore magnetico ed elettrico...in poche parole un'onda !
Maxwell e prima di Lui Faraday, non avevano difficoltà ad associare le onde del campo "luminifero" con quello elettromagnetico, era la cultura del tempo, già consolidata...
La conferma di tutto ciò avvenne pochi decenni dopo grazie ad Hertz e i suoi esperimenti di trasmissione "radio" che dettero la stura a ricerche che condussero all'invenzione della Radio-telegrafia...( Ferraris, Marconi...)ecc.
Ripeto, per Maxwell e Co. era un fatto acquisito.
Il fatto che i due fenomeni avessero, praticamente, la stessa velocità era per Lui solo un'ulteriore prova.
Perdona i miei "vagheggiamenti" ma, comunicare con la tastiera del telefonino non è il massimo,
sono costretto a sintetizzare molto...