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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Radioastronomia in VHF
MessaggioInviato: giovedì 30 settembre 2021, 13:39 

Iscritto il: venerdì 21 marzo 2008, 9:26
Messaggi: 1015
Ciao Costanzo, diciamo che la sensibilità di un buon Rx può essere circa -127 dBm (vedere allegato).
La sensibilità di un ricevitore è la capacità di distinguere un segnale immerso nel rumore (diciamo per chi forse ci legge che una parte del rumore arriva dall'antenna cioè appunto rumore galattico o disturbi e una altra parte dall'interno dell' Rx stesso, dato che ogni componente lo genera per effetto della temperatura che 'agita' gli elettroni.
In radio conta molto il rapporto segnale/rumore (S/N).
MA !!!!! noi (radioastronomia VHF) non cerchiamo di decifrare un segnale dentro al rumore ma semplicemente vedere se il rumore aumenta considerevolmente ad una certa ora.
Quindi mi sembra più logico chiedere: di quanto aumenta il rumore quando passa CASSIOPEA? Non saprei.
E' un po come con i 'tuoi sassi' esamini tutto il tracciato per più giorni e fai delle congetture, in più fai un ragionamento a priori e ti dici: dovrei riscontrare XYZ. Barare non ha alcun senso !!
Costruire un buon Rx non è semplice non tanto per ottenere la sensibilità quanto per ottenere un buon IMD,AGC,IP3
(non è arabo è solo la capacità di evitare che un segnale forte si mangi quello debole o che il volume rimanga costante anche se il segnale cala o aumenta). Per fortuna un Rx per astronomia non ha bisogno di queste cose.
Sicuramente TUTTI abbiamo pensato una volta che con un potente telescopio si potesse vedere 'l'erbetta' su Marte, vale anche per la radio se amplifichi il segnale si amplifica anche il rumore, ciao.


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 Oggetto del messaggio: Re: Radioastronomia in VHF
MessaggioInviato: giovedì 30 settembre 2021, 17:11 
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Iscritto il: domenica 8 maggio 2011, 20:54
Messaggi: 14744
Località: (Bs)
Virginio Tonello ha scritto:
...
noi (radioastronomia VHF) non cerchiamo di decifrare un segnale dentro al rumore ma semplicemente vedere se il rumore aumenta considerevolmente ad una certa ora.
...

Ecco, ecco. :idea:
Questa mi sembra una importante chiave di lettura.
Cominciamo con questo. Il segnale captato viene demodulato, mi sembra di aver capito, in modo che sia udibile (hai parlato di scheda audio). Poi il segnale viene campionato con Arduino. Quando passa la radio-sorgente si dovrebbe vedere (ed è proprio quello che mi sembra di notare) un aumento del rumore, cioè dell'increspatura del grafico così rappresentato col plotter di Arduino.
(Ho visto che hai messo dei marker temporali, delle tacche, che uso spesso anch'io).
Se ho detto delle castronerie, linciami pure, al limite chiederò al Signor Amministratore di rimettermi al forum dopo un compassionevole mea culpa. :shifty: :angel:

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Costanzo
"Una cosa ho imparato nella mia lunga vita: che tutta la nostra scienza è primitiva e infantile
eppure è la cosa più preziosa che abbiamo" (A. Einstein).


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 Oggetto del messaggio: Re: Radioastronomia in VHF
MessaggioInviato: giovedì 30 settembre 2021, 19:02 

Iscritto il: venerdì 21 marzo 2008, 9:26
Messaggi: 1015
Tutto corretto, è ora che tu accenda lo stagnatore.
Sempre SE !!!!! ... è vero che si tratti delle radiosorgenti, ti dirò che è emozionante guardare il monitor di Dx con il tracciato di Arduino che avanza e il monitor di Sx con winstars in sky rotation e vedere che 'Taurus-A ????? entra nel lobo della yagi. Oddio, certo è un po da matti, ma conosco uno che si diverte altrettanto un sacco a cercare sassi nel cielo, ciao. :facepalm: :facepalm: :beer: :beer: :beer:


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 Oggetto del messaggio: Re: Radioastronomia in VHF
MessaggioInviato: giovedì 30 settembre 2021, 19:03 
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Iscritto il: giovedì 3 novembre 2011, 0:40
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Sulla pagina del blog che ho messo(https://blog.radioastrolab.com/2021/07/14/una-scansione-del-cielo-a-150-mhz/) l'andamento del segnale è una gobba con una durata di alcune ore,nelle tue immagine è lineare,qualcosa non torna o mi sbaglio io? :think:

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 Oggetto del messaggio: Re: Radioastronomia in VHF
MessaggioInviato: giovedì 30 settembre 2021, 19:07 
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Iscritto il: domenica 8 maggio 2011, 20:54
Messaggi: 14744
Località: (Bs)
Virginio Tonello ha scritto:
Tutto corretto, è ora che tu accenda lo stagnatore.
...

Guarda che ho preso una stazioncina di saldatura termoregolata che è un bijoux (in sostituzione di quella di 45 anni che cominciava a fare i capricci).
Ho una scheda audio da risuscitare (o far fuori, dipende da come va) e poi mi organizzo.
:mrgreen: :wave:

@Cometduemila
Quello potrebbe dipendere anche da come si integra (penso) ... l'importante è che ci sia un aumento di rumore.

PS.
Però stasera è sereno ... forse conviene mettere fuori il naso. :angel:

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 Oggetto del messaggio: Re: Radioastronomia in VHF
MessaggioInviato: giovedì 30 settembre 2021, 19:40 

Iscritto il: venerdì 21 marzo 2008, 9:26
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Costanzo ...non puoi dire: potrebbe dipendere da come si integra, devi spiegare in modo semplice e conciso cosa significa integrare, perdonami :oops: ciao


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 Oggetto del messaggio: Re: Radioastronomia in VHF
MessaggioInviato: giovedì 30 settembre 2021, 19:58 
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Iscritto il: giovedì 3 novembre 2011, 0:40
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Località: Jerago con Orago(VA)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Da quello che ho capito nel blog il segnale di rumore viene sottratto ma non in modo così semplice,quello che rimane è la sorgente con la sua curva.
Così e riportato nell'articolo:"... il segnale ricevuto è integrato con elevate costanti di tempo in modo da evidenziare l’andamento del flusso radio che interessa, minimizzando il contributo del rumore di fondo e dei disturbi sporadici..."

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 Oggetto del messaggio: Re: Radioastronomia in VHF
MessaggioInviato: giovedì 30 settembre 2021, 20:10 
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Iscritto il: domenica 8 maggio 2011, 20:54
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Penso che ti abbia risposto Cometduemila.
Nel senso che l'integrazione del "su e giù" del segnale la puoi fare anche con un algoritmo di Arduino.
Il segnale è digitalizzato, giusto?
Costruisci un nuovo segnale con una nuova variabile che "tiene i picchi" un po' più a lungo e che scende lentamente. Non puoi dire ad Arduino di tenere sempre il picco massimo, se non non scende più, però puoi fare una piccola operazione matematica in cui dici ad ogni giro di Arduino (ciclo) di non scendere più di tanto.
Penso di essermi spiegato male, ma l'ho fatto ancora, è piuttosto facile.
Arduino è un PLC ciclico.
Simuli la scarica di un condensatore (in soldoni)*.
Devi memorizzare il valore del segnale del ciclo precedente e lavorarci su di aritmetica con quello nuovo.
Puoi anche togliere il valor medio di un tempo lungo.
Insomma, puoi lavorare di trattamento del segnale, naturalmente rispettando l'informazione fondamentale.

*Il concetto è simile a quando raddrizzi la corrente alternata con un ponte a diodi e condensatore, ma lo fai digitalmente sul segnale: il segnale non oscilla più, ma tiene l'inviluppo dei picchi.

(Forse di può fare qualcosa di più tecnico, ma non credo che sia questo il problema)

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 Oggetto del messaggio: Re: Radioastronomia in VHF
MessaggioInviato: giovedì 30 settembre 2021, 20:41 

Iscritto il: venerdì 21 marzo 2008, 9:26
Messaggi: 1015
Se qualcuno segue le nostre chiacchiere non so se ha capito cosa significa integrare e cosa sia la costante di tempo.

Se carichiamo un condensatore con degli impulsi (mediante un diodo e una resistenza in serie) questo condensatore si caricherà impulso dopo impulso fino alla massima tensione e resterà carico. Se in parallelo al condensatore poniamo un'altra resistenza il condensatore si scaricherà più o meno rapidamente in funzione del valore di tale resistenza.
Si trasformano in pratica gli impulsi in una tensione che varia (in ampiezza).
Il circuito in oggetto è quello relativo al diodo rivelatore.
R*C = costante di tempo. (R parallelo a C)


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 Oggetto del messaggio: Re: Radioastronomia in VHF
MessaggioInviato: giovedì 30 settembre 2021, 21:01 
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Si esatto. Perfetto.
Dentro il programmino di Arduino si può fare in digitale, ma è una specie di giochetto secondario, secondo me.
L'importante è che ci sia l'aumento di rumore.

Si può anche pensare ad una misura del rumore https://it.wikipedia.org/wiki/Rumore_(elettronica), ma andiamo sul complicato.
Quello che serve di più è percepire il fenomeno, secondo me.

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