Agli inizi del 1900 era impellente un riordino dei principi basilari della Fisica.
La parte conclusiva dell'impareggiabile Trattato di Maxwell non mette la parola fine alle questioni; anzi, al contrario, apre la strada a nuovi importanti interrogativi che renderanno irrequieto il mondo scientifico di quegli anni.
Non si tratta di sviluppare sofisticate fantasticherie su improbabili viaggi nel tempo a velocità proibitive o di trastullarsi col pensiero in allettanti vacanze vicino a mostruosi buchi neri. Macché. Bisogna solo far quadrare dei conti molto semplici che assolutamente non tornano: la Forza di Lorentz sembra sparire se si viaggia insieme alla carica in moto, la velocità delle onde elettromagnetiche è una costante assoluta per tutti gli osservatori, gli osservatori inerziali non risultano tutti uguali perché alcuni sembrano essere privilegiati, eppure il mezzo attraverso cui si propagano le onde elettromagnetiche (l'etere nello stato di quiete assoluta) non si trova neanche a pagarlo oro, e così via.
Tra i grandi personaggi che contribuiscono a far chiarezza in modo determinante troviamo un grande genio forse lasciato un po' troppo in disparte dalla storia: Hendrik Antoon Lorentz.
Cercando di dare coerenza alle leggi dei campi elettromagnetici in movimento, Lorentz mette a punto le sue Trasformazioni con un anno di anticipo su Einstein. Si può dire che Einstein le abbia copiate, trasferendole coraggiosamente (questo sì!) fuori dal puro ambito dell'elettromagnetismo.
E così Lorentz scrive che il tempo non scorre con lo stesso ritmo per due osservatori inerziali in moto tra loro.
E' Lorentz che formula l'elasticità dello spazio per velocità diverse.
Nella veste più semplificata possibile (ma Lorentz le scrive complete) le Trasformazioni appaiono come nel prospetto sottostante (i due sistemi di riferimento inerziali traslano l'uno rispetto all'altro lungo l'asse x):
Allegato:
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In questo modo campo elettrico e campo magnetico trovano naturalmente la loro perfetta coerenza. Il campo magnetico risulta essere un effetto relativistico del campo elettrico.