Sì, lo credo anch'io.
Giravano idee come le monadi di Leibniz e probabilmente anche Lui non voleva rimanere indietro.
Il metodo di semplificare il modello sminuzzando il
continuo in frammenti elementari facilmente risolvibili nasce allora e, in tutta evidenza, lo stiamo usando ancora oggi, su grande scala, grazie al lavoro ripetitivo di ricomposizione che possono fare i computer.
Mi piace avere la sensazione di essere arrivato alla fonte, di aver trovato le radici, leggendo le parole di Newton.
Nulla di straordinario, nulla di rivoluzionario, ma intuisco che quelle parole sono soppesate, misurate, scelte con cura per arrivare in fretta e chiaramente al concetto, col massimo risparmio di carta stampata, ma senza rinunciare ad una spettacolare didattica.
Torno alla lettura:
3.
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Qui viene il bello.
La velocità produce due effetti sulla forza che il corpo riceve dal cerchio nelle riflessioni.
Il primo è legato alla proporzionalità diretta nella singola riflessione: se la velocità aumenta, il singolo urto è più violento, e lo abbiamo già visto.
Il secondo effetto è legato ad una considerazione molto elegante nella sua elementare semplicità: se il corpo va più veloce, anche il numero di riflessioni nell'unità di tempo aumenta con la velocità in modo diretto; si aggiunge quindi una seconda causa che fa aumentare la forza centripeta globale e che è legata ancora alla velocità: se aumenta la velocità aumenta il numero degli urti nell'unità di tempo e quindi aumenta la forza totale equivalente.
Il raggio del cerchio*, al contrario, tende a ridurre la forza totale perché fa aumentare l'arco e, nello stesso tempo, con lo stesso tipo di poligono, tenendo costante la velocità, si hanno meno riflessioni.
Con la forza impulsiva Newton può così spiegare in modo elementare la genesi della forza centripeta, e la sua dipendenza dalla velocità ed dal raggio.
Dettaglio tecnico: Newton non accenna neppure al carattere vettoriale della forza e accetta la somma aritmetica delle forze; sembra sconvolgente, illogico, poco rigoroso, ma non è così; il seguito del suo ragionamento lo giustificherà, dato che farà tendere l'arco ad un infinitesimo; naturalmente anche l'intervallo di tempo tenderà a zero.
*se aumentato