Molti problemi, corollari e teoremi trattati nei Principia citano insistentemente la
Proposizione I ed il
Teorema I e rimandano in continuazione a questa pagina fondamentale:
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Soltanto Newton poteva immaginare di proporre un simile modello per descrivere il movimento di un corpo sotto l'effetto dell'attrazione gravitazionale.
Quando vidi per la prima volta il disegno pensai ai graffiti delle caverne: credevo fosse una figura grossolana, una primitiva intuizione, uno scarabocchio. "Sarà un'approssimazione per intervalli di tempo elementari" fu il mio primo pensiero.
(Mai sottovalutare il Maestro !!!!)
Ma, a pensarci bene, in effetti … i segmenti erano troppo grandi per far pensare agli infinitesimi.
La curiosità mi spinse a leggere attentamente.
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03 PROPOSIZIONE I - corollario 4 & 3 b.jpg [ 290.07 KiB | Osservato 4685 volte ]
Niente affatto. Incredibile!
E' una proposta al limite della pazzia da parte di chi aveva sbandierato il massimo dei rigori nei suoi ragionamenti.
E ... Newton immagina davvero che la gravità agisca per impulsi!
Esattamente, avete capito bene: disegna una gravità che si scatena sul pianeta con grandi urti successivi, ad intervalli di tempo regolari.
(Del resto Il Maestro aveva studiato bene gli urti, si sa).
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03 PROPOSIZIONE I - corollario 4 & 3 c.gif [ 154.58 KiB | Osservato 4685 volte ]
Il pianeta si muove lungo il tratto rettilineo AB di moto uniforme per inerzia (
forza insita), prende una gran botta improvvisa (un urto) in B a causa di una forza centripeta la cui intensità dipende dalla natura della forza stessa, devia di un certo angolo e, procedendo in una nuova direzione, finisce in un nuovo punto C dopo l'intervallo di tempo stabilito, con una nuova velocità costante e tranquilla (uniforme).
Nel punto C prenderà una nuova botta correlata ancora alla natura della forza centripeta, subirà una nuova deviazione, e finirà in D dopo un intervallo di tempo uguale, e così via …
Occhio: il nuovo punto C si troverà sulla parallela Cc a VB per una sorta di sovrapposizione degli effetti (così diremmo oggi), dato che, se non ci fosse stata nessuna forza il pianeta sarebbe finito in c (
c minuscolo), ma, nel frattempo, la botta in B ha provocato una deviazione aggiuntiva verso S (chiarissimo il riferimento alla somma vettoriale). L'entità della deviazione Cc dipende, come detto, dalla natura della forza.
E' un'idea pazza?
"No!" dice Newton. Questo è il meccanismo intimo, l'essenza di ogni ragionamento che ricopia ciò che accade nella realtà.
Vantaggio?
Enorme. Con questo modello il calcolo della traiettoria, ridotta ad una spezzata, diventa facilissimo e potrebbe farlo anche un ragazzino di quinta elementare con un piccolo aiutino della sua maestra (aree dei triangoli).
