(Appunti sparsi su una lettura di piacere).
Ecco la grande, spettacolare dimestichezza con cui Newton tratta le coniche.
In una cruciale pagina storica dei Principia, corredata naturalmente dall'autorevole disegno
(capirete forse più avanti perché ho tanto interesse)
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compare una frase, tra le righe, molto significativa, a mio modo di vedere:
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Con formidabile disinvoltura, senza citare alcun riferimento, né esterno, né a qualche suo precedente corollario o teorema, Newton liquida in meno di una riga una proprietà che dà del tutto scontata.
EP = AC = semiasse maggiore dell'ellisse.
Non è affatto scontato, per me. Non ci credo proprio (trita-scatole come sono)!
Autocad:
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Cavolo! L'uguaglianza è perfetta fino all'ultima cifra decimale.
Ma perché c'è questa uguaglianza?
Newton la conosceva molto bene e sapeva sicuramente anche il motivo dell'uguaglianza, senza autocad.
Io no. Mi vergogno un po'.
Ci deve essere un perché, ci deve essere una dimostrazione (che non ho trovato in rete!).
Sfortunatamente (o fortunatamente) le serate sono nuvolose. E il tarlo rode.
Per spiegare ciò che Newton dava per scontato mi sono arrovellato il cervello tre sere.
Ho dovuto, in definitiva, scomodare le proprietà ottiche dell'ellisse:
se un raggio parte da un fuoco, si riflette sulla parete dell'ellisse e va a finire nell'altro fuoco.
E poi le conseguenze.
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Non entro nei dettagli della dimostrazione, la lascio sulla figura.
Se siete curiosi potete seguirla facilmente e nulla vieta che ne abbiate voi una migliore. Anzi!
Morale della storia?
Eccola:
Sotto una riga di Newton c'è una carriola di ragionamento.
Newton si muoveva su un tappeto fertile di conoscenze raffinate. Il seme della gravitazione germoglia da un terreno ricco di sapere approfondito, preparato da Apollonio (III secolo A.C.), Pappo (III secolo D.C.), e coltivato da G. Desargues (1593-1662), B. Pascal (1623-1662), Keplero (1571-1630), Galileo (1564-1642) e tanti altri contemporanei.
http://www.mathesisnazionale.it/mathesisbkp/archivio-storico-articoli-mathesis/68_83.pdfNewton punta rapidamente, con sintesi esemplare e precisione infallibile, all'obiettivo finale.
I suoi innumerevoli teoremi costituiscono una pietra miliare e sono teoremi a tutti gli effetti, in ogni dettaglio, e non vengono messi in discussione più (!).
State pur sicuri che una loro rilettura ci farebbe ancora bene.
Le ipotesi lui non le inventa. Le lascia stabilire a noi.
O meglio. Lascia che siano stabilite dai risultati degli esperimenti, che, in definitiva, dominano su tutto.
