wpro153 ha scritto:
Caro Fordp..,
non credo all'ipotesi delle civiltà autoestinguenti. Se da un lato è ormai assodato che in passato vi sono state parecchie "estinzioni" di specie animali sulla terra è pur sempre vero che la vita è sempre ripartita con una floridità ancora maggiore. Le varie catastrofi alla fine hanno "sempre" accellerato il processo evolutivo. Questo naturalmente non significa che una catastrofe sia auspicabile per la specie umana o per altre specie. Certo può sempre avvenire una catastrofe, tipo che ne so, una stella con un pianeta "civilizzato" che finisce in un buco nero o altre ipotesi simili, ma non credo sia la norma soprattutto se il ns modello biologico possa essere di riferimento ad altre situazioni cosmologiche. La vita in generale, e quella umana in particolare, è un cammino costante verso il meglio e non verso il peggio. Basta pensare alle condizioni ed alla aspettativa di vita di 100 anni fa rispetto alle attuali. Per questo non è credibile una ipotesi di "autoestinzione" su base cosmologica.
wpro
Ma la mia per fortuna non ha la pretesa di essere una ipotesi "seria".

Anche se...
Come dici tu, è vero che la "vita" ha dimostrato più volte in passato di poter ripartire dalle catastrofi, e che anzi le catastrofi potrebbero anche dare delle "spinte evolutive", se non altro liberando delle nicchie ecologiche.
Questo però vale per la "vita" in generale.
Cosa ne sappiamo delle civiltà? E soprattutto, delle civiltà tecnologiche?
Al momento l'unica specie vivente ad aver sviluppato una civiltà tecnologica che possiamo studiare siamo noi, la razza umana.
E se è vero che la tecnologia ha migliorato il livello di vita di una parte della popolazione, non sappiamo ancora se e come continuerà il trend.
In futuro dovremo far fronte a crisi delle materie prime, inquinamento e sovrappopolazione del pianeta, e non sappiamo come e se questi problemi verranno risolti.
Soprattutto, non mi pare che nessun governo stia prendendo sul serio il problema dell'espansione demografica (la Terra è un sistema chiuso, e la popolazione è in continua crescita).
Mi permetto solo di contestare una tua frase:
wpro153 ha scritto:
La vita in generale, e quella umana in particolare, è un cammino costante verso il meglio e non verso il peggio.
Non sono daccordo. "Meglio" e "peggio" sono due aggettivi che presuppongono che il cammino evolutivo abbia un disegno finalistico. Forse per qualcuno può anche essere, ma dal punto di vista scientifico non possiamo dare giudizi come "migliore" o "peggiore". L'evoluzione porta le forme di vita a trovare costantemente il migliore adattamento alle condizioni dell'habitat. Punto.
Un dinosauro non era nè "migliore" nè "peggiore" di una pantegana; al limite possiamo dire che un dinosauro vissuto alla fine del Cretaceo è stato più sfortunato della pantegana che vive nelle nostre fogne oggi, che ha sicuramente più probabilità di trasmettere i propri geni.
Dal punto di vista dell'adattamento, Homo sapiens al momento ha dimostrato di essere una specie di particolare successo, anche se su una scala di tempi ancora molto breve. Ma che l'evoluzione in generale sia disegnata per creare la "razza umana" è indimostrabile, come è indimostrabile che la civiltà tecnologica che conosciamo oggi sia destinata a durare continuando con l'attuale modello di sviluppo.
Sicuramente le possibilità per farla durare ci sono, ma bisognerà vedere che bivio imboccheremo.
E se imboccare una direzione piuttosto che un'altra a quel bivio sia una costante per tutte le ipotetiche civiltà che supponiamo presenti nella nostra galassia (tanto per rimanere nel vicinato, cosmicamente parlando), non lo sappiamo.
La mia resta comunque una supposizione oziosa, tanto per discutere sulle probabilità che due ipotetiche civiltà si "incontrino", nel senso che in un dato intervallo di tempo una possa trovare il segnale che dimostri che l'altra esista o sia esistita.
