wpro153 ha scritto:
Per questo mi è difficile comprendere come un modello o una teoria possa riuscire a prevedere fino a livelli di precisione "enormi", il comportamento di una singola particella o la sua massa.
Dipende cos'è per te enorme. Il limite della fisica è esattamente quello che non si riesce ad attraversare. I transistor, come dicevo, funzionano (a meno di "stranezze

) e non al 95%. Questo vuol dire che, nell'ambito di precisione che interessa, quella teoria interpreta bene il fenomeno fisico.
Il problema imho è il tentare di dare un ruolo filosofico alla scienza. Non è così. La scienza interpreta, ben conscia dei propri limiti, quello che si osserva ed accetta risultati nel momento in cui sembrano corretti. Ovviamente nessun risultato sarà mai corretto, visto che un numero reale accetta infinite cifre decimali. Io posso prevedere, ad esempio, che un'auto viaggia a 10,00000000000 m/s. Se magari nella realtà ci fosse un errore del modello che porta a 10,00000000000004, non siamo in grado di osservarlo. Ma se non siamo in grado di osservarlo il risultato, per noi il risultato è corretto. E chi deve interpretare (e utilizzare) le leggi fisiche se non noi? Non siamo interessati al mondo reale (cioè quello che osserviamo)?
Se invece si discute della possibilità che tali modelli siano errati "nonostante" le prove scientifiche, si va nel campo filosofico.
Un uomo attraversa una parete? Bene. Se ciò è vero e verificato (ovviamente una teoria non si basa su un singolo fenomeno ma c'è bisogno di osservarlo e analizzarlo più volte) verrà studiato e interpretato per affinare e completare le nostre conoscenze che non saranno MAI esatte e MAI complete in assoluto, ma saranno esatte e complete "fino a prova contraria", nel magnifico iter di errata corrige scientifico

Edit:
Cita:
non mi è mai capitato di vedere dati coincidere con le previsioni. Vale a dire dati che si dispongono (per es.) vicino ad una retta in un diagramma, magari + o - nei termini di tolleranza, ma mai "sulla" retta, come l'applicazione "rigida" di formule qualche volta può far ritenere.
Questa mi era sfuggita.
Entro i limiti di tolleranza (il che vuol dire rumore, che è misurabile, errori dello strumento di misura, che è certificato), che ovviamente sono scostamenti probabilistici, DEVE essere così. Quando non è così è palese che ci sia un errore e la teoria DEVE essere corretta.
Almeno per quanto mi riguarda, io ho sempre visto, negli esami di misure e laboratori, una perfetta corrispondenza tra teoria e pratica, e gli scostamenti erano contenuti nelle correzioni "reali" di cui si doveva tener conto.
L'unica volta che mi è apparso un risultato diverso era perché avevo sbagliato a impostare l'unità di misura dell'analizzatore di spettro
PS: anche gli apparecchi di misura dipendono da altre leggi scientifiche...
