Se vogliamo calcolare la repulsione elettrostatica tra due lastre parallele, i nostri eserciziari moderni ci dicono questo:
1. il campo elettrico prodotto da una lastra piana carica è
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03 lastra piana carica.jpg [ 495 KiB | Osservato 3191 volte ]
2. la pressione reciproca sulle lastre è
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03a lastra piana carica.jpg [ 43.38 KiB | Osservato 3186 volte ]
Balza all'occhio la presenza della costante detta permittività elettrica del vuoto (epsilon zero) nelle nostre formule, mentre Maxwell non la mette, ma dobbiamo riconoscere potrebbe essere una scelta legata alle unità di misura adottate.
Nella seconda proposizione (quella legata all'attrazione elettromagnetica delle correnti) c'è qualcosa di strano:
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02_Maxwell - passaggio cruciale a.jpg [ 234.33 KiB | Osservato 3191 volte ]
n ed
n' nella formula starebbero per
u ed
u' (infatti
n è una lettera già usata per definire il rapporto sopra citato tra E e B e non avrebbe un corrispettivo
n');
u ed
u' nella formula corrisponderebbero giustamente alle correnti (meglio densità di corrente in questo caso) come richiederebbe la logica. Può trattarsi di un refuso. Purtroppo queste incertezze non aiutano la decifrazione del testo originale.
In ogni caso, gli eserciziari moderni riportano questo:
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02 Campo magnetico lastra piana.jpg [ 181.63 KiB | Osservato 3191 volte ]
E si vede bene che il campo magnetico è legato alla corrente nella lastra; ripeto che è corretto parlare di densità di corrente per unità di larghezza perché la corrente totale sarebbe infinita.
Per il calcolo dell'attrazione reciproca, poi, useremo la famosa "forza di Lorentz".
I dettagli tecnici di matematica elementare non devono preoccupare più di tanto.
Questi casi sono ben studiati e risolti oramai.
Si tratta di rivederli e rispolverarli solamente per dare una veste interpretativa allo scritto di Maxwell.
E' quello l'obiettivo.
Del resto si comincia ad intuire dove vuole andare a parare il nostro Autore …
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