andreaconsole ha scritto:
Però mi sa che ha senso parlare di entangled solo prima della misura. Certo così puzza un po', sembra un po' il mago che afferma di aver spostato con la forza del pensiero una pallina da una mano all'altra e poi averla riportata magicamente nella mano originale, ovviamente senza mostrare il passaggio intermedio. Certo questa è solo l'impressione di un non addetto ai lavori che non capisce più delle metafore... Certo l'ultimo tuo link sembra offrire uno spunto diverso; certo bisognerebbe conoscere il dettaglio dell'esperimento
CEO
Credo sia esattamente il senso di quello che dicevo nel mio post (
http://forum.astrofili.org/viewtopic.php?f=4&t=97628&start=180#p1122547) dove ho chiesto lumi riguardo esperimenti che evidenziassero il fenomeno al di fuori di ogni possibile obiezione.
Perchè la maggior parte degli esperimenti effettuati che ho avuto modo di leggere, sebbene in articoli divulgativi, avevano il difetto di evidenziare il fenomeno ma non di fugare il dubbio che la misurazione delle due particelle entangled non faceva altro che mettere in evidenza il loro stato, già definito al momento della loro creazione (che se ho ben capito in pratica è la stessa obiezione che faceva Einstein nella teoria delle variabili nascoste), oppure, spingendoci fino all'eresia, mettendo in discussione che la misura ne modifichi lo stato, in barba al principio di indeterminazione di Heisenberg.
Poi però, pagine addietro, qualcuno ha parlato dell' esperimento di Alain Aspect e cercando una pagina che lo descrivesse in maniera semplice, tralasciando ogni formula, mi sono imbattuto in questa pagine
http://www.mistralab.it/approfondimenti/Telecomunicazioni_progetto2/TELETRASPORTO/Comunicazione%20Quantistica%20ed%20Entanglement.htmlNelle ultime righe, viene messo in evidenza come il fotone entangled "commuti" (passatemi il termine) istantaneamente da uno stato di spin all'altro, seguendo il comportamento del fotone sul quale si interviene con un polarizzatore. Questo sì che rasenta la magia. Ma tant'è.
