Scena muta circa la domanda iniziale, ma dato che e' un sondaggio...mi aggancio non alla domanda ma alle considerazioni successive.
Condivido, e' un problema del modellare (piu' che della modellazione o dei modelli).
Personalmente ritengo che il problema sia insito nell'abitudine ad eleggere un "modello imperatore" unico et incontestabile. Mi spiego.
Dai frammenti di ricordi (con rischio di non essere esatto ma tanto e' l'idea che conta), so che se ho un automa a stati finiti posso passare ad una espressione regolare con identica semantica, o a un lambda calcolo con identica semantica, o ad una funziona calcolabile idem.
Grazie al fatto che ci sono diversi modelli che si mappano l'un con l'altro, a me non verra' mai in mente che un automa E' una espressione regolare. O, men che meno, che un automa sia "a volte una espressione regolare, a volte un lamda calcolo, eh i misteri della quantistica".
Fuor di metafora dunque, se nella Fisica ci fossero piu' modelli concorrenti, secondo me ci si renderebbe meglio conto che un modello non e' la realta'. Anche una realta' matematica (un automa a stati finiti), pur se mappata isomorficamente in una espressione regolare, non diventa il suo mapping.
Oppure usando l'esempio di Xeno, si puo' rilevare che purtroppo non e' neanche possibile dividere una mucca per zero ed ottenere infinite mucche

Comunque Dio non gioca a dadi, pero' fuma e gioca molto alle slot machine.