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MessaggioInviato: martedì 26 marzo 2013, 21:59 
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Iscritto il: venerdì 5 ottobre 2012, 8:36
Messaggi: 84
Località: Vigonovo
Tipo di Astrofilo: Visualista
Ok, ma a me non interessava allo scopo di capire che probabilità abbiamo di intercettare segnali provenienti da 4 anni luce o da 4 migliardi di anni luce.
Volevo capire più o meno a grandi linee se la "gittata" è di qualche migliardo di chilometri o qualche anno luce. Già dire che si può trasmettere con tutti gli oggetti che vediamo è una risposta orientativa. Per il resto ok, più grande è l'antenna ricevente e più distanza si può coprire.

La domanda iniziale era ispirata a una trasmissione di Quark dove parlavano di sonde Voyager. Se ricodo bene dicevano che le "piccoline" trasmettono con una trasmittente da 23W. Li per li ci sono rimasto di m... mi sembrava estremamente poco vista la distanza.
Voi dite che se l'antenna è abbastanza grande le può ricevere, ok, ma supponiamo che le batterie reggano ancora per milioni di anni (per assurdo) si può pensare di ricevere ancora il loro segnale quando saranno a centinaia di anni luce da noi? COn un'antenna opportuna, chiaramente.
E da questa domanda me ne sorge un'altra: il segnale si irradia nello spazio in maniera conica, dove l'antenna trasmittente è il vertice oppure in maniera cilindrica la cui base altro non è che il diametro dell'antenna stessa? Questo perchè se fosse conico il segnale si disperderebbe all'aumentare della distanza?
Un' antenna grande ok, ma per assurdo, se andassimo nella galassia Sombrero (o qualsiasi altra) e costruissimo un'antenna sufficentemente grande (probabilmente grande come mezza galassia) potremmo ancora tenere i contatti con la Terra? E' solo per capire. Chiaro che l'ultimo scenario descritto è fantascienza (almeno per il momento), ma a queste distanze c'è comunque un limite fisico per le trasmissioni? Tralasciamo i migliardi di anni di attesa necessari perchè il segnale raggiunga l'altra antenna.

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SETUP per l'Osservazione:
Occhi
Telescopio: Heyford Newton 203/900 su EQ5 motorizzata su entrambi gli assi.
Oculari: Plossl 20mm - Hyperion 17mm - Hyperion 8mm - Hyperion 3,5mm - TS PLANETARY 2,5mm.
Filtri: Celestron Lunare - Polarizzatore - Arancio - Azzurro - Giallo
Binocolo: 12x60
SETUP per la riduzione dell'Inquinamento Luminoso:
Fionda + Scorta di Biglie d'acciaio. (ottime quelle da flipper!)


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MessaggioInviato: martedì 26 marzo 2013, 22:25 
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Iscritto il: lunedì 13 febbraio 2006, 9:53
Messaggi: 14851
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
per capire fai l'analogia con una stella (anche in questo caso l'intensità scende con il quadrato della distanza). Le stelle lontane ad occhio nudo non le vedi, ma con un telescopio opportuno le vedi. Il limite è solo il rumore di fondo (se c'è IL non le vedi con nessun telescopio).
Ecco, la sonda voyager continueremo a sentirla finché il segnale che arriva sulla terra sarà superiore al rumore di fondo dello spazio (tra cui l'eco del big bang e il rumore che proviene dall'atmosfera)

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MessaggioInviato: martedì 26 marzo 2013, 22:38 
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Iscritto il: venerdì 5 ottobre 2012, 8:36
Messaggi: 84
Località: Vigonovo
Tipo di Astrofilo: Visualista
Concetto più chiaro, grazie.
Però se Voyager trasmettesse con 10.000W di potenza sarebbe indubbiamente più facile sentirla a parità di distanza, giusto?
Le sonde hanno batterie, quindi potenze limitate, ma i radiotelescopi mi sembra di capire che viaggiano con i Megawatt, quindi per forza dovranno essere più rintracciabili da eventuali, poco probabili, civiltà tecnologicamente in grado di catturare il segnale qualora arrivasse.

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MessaggioInviato: martedì 26 marzo 2013, 22:43 
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Iscritto il: lunedì 13 febbraio 2006, 9:53
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Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
certo, ma come diceva doduz: dove spari? per quanto tempo?
Potrebbe avere senso sparare sulle stelle più vicine, così basterebbe aspettare qualche decina d'anni per una risposta, altrimenti a che pro?
D'altronde, se sulle stelle vicine ci fosse attività elettromagnetica artificiale, presumibilmente l'avremmo già avvertita...

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MessaggioInviato: martedì 26 marzo 2013, 22:47 
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Iscritto il: venerdì 5 ottobre 2012, 8:36
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Località: Vigonovo
Tipo di Astrofilo: Visualista
Beh certo, se dobbiamo cercare segnali extraterrestri è logico farlo su stelle vicinissime. E' già bello sapere di possedere antenne in grado di sentire questi segnali provenienti da qualche anno luce che, per quanto poco sia, è una distanza enorme che sfugge alle proporzioni a cui siamo abituati tutti i giorni

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MessaggioInviato: martedì 26 marzo 2013, 22:48 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 14:35
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Località: Padova
Non ha senso parlare di gittata, le onde radio emesse viaggiano praticamente all' infinito. Poi dipende dalla tecnologia di chi eventualmente le dovesse ricevere, particolare che ci è ignoto.

Donato.


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MessaggioInviato: martedì 26 marzo 2013, 22:51 
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Iscritto il: venerdì 5 ottobre 2012, 8:36
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Località: Vigonovo
Tipo di Astrofilo: Visualista
Viaggiano all'infinito... ma si propagano in forma conica (vedi qualche post fa) o a cilindro? Immagino che se lo fanno a forma conica l'intensità diminuisca con la distanza...

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MessaggioInviato: martedì 26 marzo 2013, 22:54 
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Iscritto il: lunedì 13 febbraio 2006, 9:53
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e già te lo dissi, con il quadrato della distanza. Ma si riduce, mica si annulla: dipende dalla tecnologia di chi riceve riuscire ad estrarlo. Pensa ad esempio che con la tecnologia terrestre di adesso tiriamo già fuori con antennine microscopiche il contenuto del segnale del GPS, che è così debole da essere sotto la soglia del rumore del ricevitore (ovviamente c'è il trucco).

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MessaggioInviato: martedì 26 marzo 2013, 22:58 
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Località: Vigonovo
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Indubbiamente anche la radioastronomia ha il suo fascino!

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MessaggioInviato: mercoledì 27 marzo 2013, 10:10 
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Iscritto il: martedì 2 maggio 2006, 8:59
Messaggi: 5153
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Visualista
Se ti capita di trovarlo in libreria, cerca "Uno Strano Silenzio", di Paul Davies.

Mi pare che ci fosse un capitolo in cui faceva qualche calcolo sulle distanze raggiungibili da una ipotetica trasmissione. Molto interessante la prima parte in generale.

Bisogna vedere in realtà anche di quanto si riduce la potenza del segnale rispetto al rumore di fondo, e se un ipotetico ricevitore sta cercando effettivamente qualche segnale "strano". Nel caso dell'esempio del segnale GPS, ovviamente trasmettitori e ricevitori sono progettati per permettere di estrarre il segnale dal rumore anche con antenne piccolissime; ma nel caso di due civiltà aliene a distanze siderali, chi riceve non sa cosa ha trasmesso e come il mittente del segnale, nè come ottimizzare la tecnica per estrarre il segnale dal rumore, non sapendo cosa cercare.

In sostanza, il problema è molto più complesso di quanto possa sembrare.
La complicazione principale è che noi ragioniamo in termini di tecnologia umana del 2013, non sappiamo con cosa dovremmo confrontarla, nè se è l'unica possibile e quanti margini di miglioramento ci siano.

Un piccolo appunto personale: secondo me per il momento ha senso limitarci a pensare a trasmissioni all'interno della nostra Galassia, dove le distanze in gioco sono dell'ordine delle decine di migliaia di anni luce (considerando che il nucleo schermerebbe le trasmissioni verso il lembo opposto), piuttosto che pensare a trasmissioni provenienti da altre galassie, con distanze di milioni di anni luce.
Inoltre probabilmente in futuro sarà più profiquo concentrare l'"ascolto" verso eventuali esopianeti di tipo terrestre con condizioni adatte per la vita: ancora non ne sono stati scoperti, ma affinando le tecniche prima o poi verranno fuori (che ospitino civiltà tecnologiche è da vedere).

_________________
Claudio

"Los que van con prisa, nunca ven el cielo"
Gruppo Astrofili Hipparcos, Roma - http://www.hipparcos.it/
Osservo con:
Principalmente con Celestron C5, binocoli vari, occhio nudo e tutto ciò che si può puntare verso il cielo.


Ultima modifica di Ford Prefect il mercoledì 27 marzo 2013, 10:16, modificato 1 volta in totale.

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