alessiocarlini ha scritto:
(...) perfetto, a me pare però che le ultime due siano siano sostanzialmente la stessa, ossia che le teorie dell'"espansione dell'universo" dicono che esiste una relazione redshift-distanza ma essendo redshift==velocità (questo senza alcuna teoria cosmologica .... solo la teoria della propagazione delle onde luminose, per semplificare) dato il redshift si ha la distanza
PS: questa mia considerazione e' giusto una pignoleria, non cambia le carte in tavola
(...)
Non sono d'accordo.
Per gli oggetti ad alto redshift qualsiasi valutazione della distanza è modello-dipendente, cioè l'osservazione NON fornisce una distanza, ma fornisce un dato, appunto
z che, interpretato nel quadro di un modello, fornisce una distanza.
Negli articoli professionali, infatti, si parla di
z, non di distanza! D'altra parte, non solo la distanza è modello-dipendente, ma si tratta anche di capire cosa si intende per distanza!
In generale, le distanze con cui possiamo aver a che fare sono:
- distanza comovente, ossia quella attuale ("quanto siam lontani oggi");
- distanza di diametro angolare ("quanto eravam distanti al momento dell'emissione");
- di tempo luce, o di comunicazione ("quanta strada ha fatto la luce per raggiungerci". Senza ulteriori precisazioni, questo è quello che di solito si intende per distanza di un oggetto);
- di luminosità ("quanto si è affievolito per il redshift").
Ciascuna di queste è modello-dipendente, cioè c'è un'espressione che dipende da
z sulla base dello specifico modello assunto. Aggiungo anche che la distanza di diametro... non è funzione monotona del redshift!